30 Giu 2020

FUSER – Anteprima

Probabilmente la maggior parte delle persone che hanno visto il trailer di FUSER si sarà domandata di cosa si trattasse. Semplice: è il nuovo gioco di Harmonix. Se il nome di Harmonix non vi dice niente, sappiate che stiamo parlando di coloro che hanno creato un certo Guitar Hero (ma anche Frequency, Amplitude, Rock Band, ecc), dando il via ad un trend massivo di giochi musicali un paio di generazioni fa (purtroppo inflazionato nel giro di qualche anno). FUSER è un rhythm game quindi, non di quelli in cui “ci si muove a caso”, ma uno di quelli in cui bisogna davvero andare a tempo, e che senza dubbio vi farà “muovere”.

Devo dirvi che io stesso quando ho visto il trailer del gioco sono riuscito ad intuire ben poco su cosa fosse realmente FUSER. Così quando c’è stata l’opportunità non solo di vederlo in anteprima, ma anche di metterci le mani sopra, non me la sono lasciata sfuggire. Eccomi quindi a raccontarvi com’è stata la mia primissima esperienza col gioco.

Prima di tutto, faccio una precisazione: stiamo parlando di un gioco che osservato dall’esterno può far intendere quello che è il concept, qualche meccanica, ma che per farvi comprendere realmente cosa sia e se faccia al caso vostro, va provato. Dopo la presentazione avevo qualche dubbio sull’accessibilità di FUSER, e mi sembrava piuttosto complesso, ma dopo un paio d’ore di gioco mi sono totalmente ricreduto. Questo solo per dirvi che non dovete fermarvi a quello che vedrete o leggerete, perché se il concept di base vi ispira, una chance dovrete dargliela.

Avete sempre sognato di essere un DJ e suonare davanti a migliaia di persone? Ora potrete farlo.

Il concetto è semplice in realtà: voi siete il DJ di un festival musicale e dovrete suonare una serie di dischi cercando di essere il più creativi possibili ed ovviamente, andando a tempo il più possibile. Potrete personalizzare il vostro alter ego sotto quasi ogni aspetto, fisico e di abbigliamento, così come gli effetti scenici dello show, dai colori ai temi, passando per fuochi artificiali, fiamme etc. etc. Non mancano elementi chiave del genere rhythm game, come il gradimento del pubblico (che dipenderà dalla vostra bravura e decreterà il vostro successo o fallimento) o una barra che vi indicherà il timing perfetto. Tutto questo in una modalità campagna/carriera che vi porterà a suonare in ogni parte del mondo, mettendovi sempre più alla prova.

Ma la vera domanda è: come funziona? Dove sta la sfida e quindi il divertimento? Spiegare questo è un po’ meno semplice, ma ci proverò. Durante ogni “live show” avrete una selezione di dischi predefinita, più qualche altro disco che potrete scegliere voi (almeno nei livelli che ho potuto giocare) e il vostro obiettivo primario sarà quello di mixarli secondo le richieste del gioco: vi chiederà di mettere un disco rock ed uno pop, oppure un disco degli anni ’70, insieme ad una canzone specifica, etc etc.

Avrete quattro piatti su cui suonare i vostri dischi, il bello del gioco è però che voi potrete decidere non solo il disco, ma anche quale traccia di ogni disco suonare. Prendiamo ad esempio Bad Guy di Billie Eilish: avrete la batteria/cassa, la linea di basso, il motivo melodico/synth e infine la voce. Quindi potrete mettere sul primo piatto la linea di basso di Bad Guy, ma poi affiancargli altre tracce di altre canzoni, di qualsiasi tipo. L’unico “limite” è quello di non poter mettere due tracce dello stesso tipo nello stesso mix: se c’è già la voce di Billie Eilish non potrete metterne un’altra, ma potrete metterne una “in coda”, da cambiare molto velocemente quando volete, per creare duetti memorabili o anche solo per preparare il prossimo mix.

Forse potete già immaginare con più di 100 canzoni che spaziano tra così tanti generi (si va dal Country alla Dance, passando per Rock, Pop e ovviamente Rap) quante variabili e quali risultati inimmaginabili potranno esserci. Una cosa che mi hanno detto gli sviluppatori quando mi hanno mostrato il gioco è che “nei tantissimi appuntamenti fatti, non c’è stata una performance uguale all’altra, è praticamente impossibile”.

Le azioni richieste dal gioco saranno di ogni tipo e ovviamente di difficoltà crescente, ma a mettere il pepe al tutto c’è il tempo. In realtà il tempo è al centro di tutto, perché per ogni azione che farete, dovrete suonarla per un tempo minimo; ma allo stesso tempo (passatemi il gioco di parole) ci sarà un countdown entro cui dovrete compiere tutte le azioni richieste. Ci saranno anche richieste dal pubblico, una sorta di “side quest” che se portate a termine faranno crescere il loro livello di soddisfazione e quindi faranno salire il punteggio finale che, più alto sarà e più vi aiuterà nella vostra ascesa al successo.

Se nella modalità campagna sarete condizionati dalle richieste del gioco, nella modalità Freestyle potrete scegliere tutto dalla A alla Z, creando il vostro show, suonando i dischi che vorrete, quando e come lo vorrete. Non ci viene difficile pensare che questa modalità possa essere utilizzata per intrattenere le persone durante i vostri festini privati, improvvisandovi DJ e stupendo tutti i vostri ospiti.  A chiudere il cerchio c’è una modalità multigiocatore, di cui però per il momento non sappiamo molto, se non che sarà sia di tipo competitivo che collaborativo.

Questa è l’interfaccia principale. Potrebbe sembrare complesso, ma vi assicuriamo che è tutto il contrario.

Ma com’è questo FUSER? Sarà un degno erede dei giochi che hanno segnato la storia del genere?

FUSER non sarà mai Guitar Hero o Rock Band, l’immedesimazione resa possibile anche dai finti-strumenti è irraggiungibile. Ma chi vi scrive è uno di quelli che hanno apprezzato Harmonix sin dai suoi esordi su PS2, con Frequency e Amplitude, e vi dico che in questo gioco c’è la stessa identica passione musicale capace di farvi entrare in un loop senza nemmeno rendervene conto. Tra l’altro FUSER sa essere allo stesso tempo accessibile e profondo, quindi godibile sia da chi vuole improvvisarsi DJ, che da chi una mezza formazione di quel tipo ce l’ha. Mettere i dischi è solo il primo passo, ma potrete anche utilizzare pad, synth, drums e altro, mettendoci il vostro tocco unico e personale. Inoltre potrete aumentare o diminuire i BPM, cambiare la tonalità rendendo ancor più orecchiabili e dinamici i vostri mix.

FUSER sa essere allo stesso tempo accessibile e profondo

Pensavo che il PC fosse la piattaforma perfetta (grazie al mouse) per riuscire a gestire tutto questo, invece mi sono dovuto ricredere perché utilizzando (sempre su PC) il joypad Xbox One, è stato ancora più semplice cambiare disco, traccia, mixare, suonare e fare tutte le altre cose possibili. Il motivo è semplice: l’interfaccia è stata creata e studiata per l’utilizzo del controller e ci sono tantissime shortcut a portata di pad che renderanno la performance molto più fluida e intuitiva. Insomma, non rimpiangerete alcuna periferica, avrete tutto perfettamente sotto controllo.

È sicuramente presto per tirare le somme, ma visto che il cuore del gioco è il gameplay e la capacità di coinvolgere il videogiocatore, devo dire che siamo sulla buona strada. FUSER uscirà su PS4, Xbox One, Switch e PC entro la fine del 2020, se non vedete l’ora di esprimervi musicalmente, potete già prenotarlo da GameStopZing.


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