Se siete dei felici possessori di Nintendo Switch, avrete sicuramente preso in considerazione l’idea di migliorare la vostra esperienza di gioco con un Pro Controller, un modo perfetto per i giocatori più hardcore, in particolare quelli allergici ai sensori di movimento, o più prosaicamente, dalle mani troppo grandi per gli oggettivamente piccoli tasti dei Joy-Con, di godersi ancor più comodamente i propri titoli preferiti, tanto sul divano quanto fuori casa (a patto di avere una base su cui piazzare la console, s’intende). Il problema, inutile girarci attorno, è che costa un occhio della testa, quanto, se non più, di questo o quel capolavoro in esclusiva per Switch.
È però altrettanto inutile lamentarsi della cosa, tra i sensori NFC necessari per sfruttare gli amati/odiati amiibo, e quelli di movimento, fondamentali in alcuni titoli. E allora come fare? La soluzione migliore, in questi casi, è quella di setacciare il mercato alla ricerca di una possibile alternativa, che permetta di ottenere risultati più o meno simili, senza però svenarsi. Come lo Switch Trident Pro-S di Game Devil, azienda specializzata in periferiche di varie console, inclusa Switch, proposto all’esatta metà dell’illustre (e ufficiale) concorrente.
Ma i compromessi da accettare lo renderanno un valido acquisto? Continuate a leggere per scoprirlo.
La confezione dello Switch Trident Pro-S, piccola e compatta, contiene un cavo con cui ricaricarlo, USB (da collegare al dock della console)/Type-C, un manuale contenente basilari istruzioni (anche in italiano) su come sintonizzarlo (la procedura è semplice e immediata), e una bustina con all’interno uno degli indubbi valori aggiunti di questo controller: delle croci direzionali intercambiabili. È infatti possibile sostituire la classica croce, peraltro in una posizione diversa da quella del Pro Controller (la struttura è la stessa del Dualshock 4, con le levette analogiche allo stesso livello), con altre due tipologie di tasto, una che ricorda vagamente la croce del pad del Sega Mega Drive, e un’altra presa di peso dal controller Elite di Xbox One, la soluzione più comoda, precisa ed efficiente, in particolare per i picchiaduro. Ed è proprio questo genere che Game Devil sembra aver avuto in mente in fase di design di questo controller, tant’è che a differenziarlo ulteriormente dal Pro Controller è la presenza del tasto Turbo, che permette di tenere premuto un tasto, moltiplicando però gli input dello stesso, così da non richiedere un button mashing selvaggio.
Game Devil sembra aver avuto in mente il genere picchiaduro in fase di design di questo controller
Interessante anche il rivestimento in gomma all’altezza dell’impugnatura, che offre un alloggio più comodo per i palmi delle mani, così come i grilletti, la cui resistenza maggiore rispetto a quelli del Joy-Con ci ha fatto maggiormente sentire a casa (la forza dell’abitudine dei pad delle altre console). Chiudono il cerchio la vibrazione e il segnale wireless fino a 8 metri di distanza, oltre che il colore rosso e blu delle basi delle levette analogiche, davvero gradevoli alla vista. I punti di forza e gli elementi distintivi si fermano però qui, e ora è il turno delle note di demerito: nulla da ridire sui tasti, reattivi al punto giusto, salvo per i dorsali L e R, inclini all’inceppatura e dalla pressione minima, con un mancato feedback che non rende così evidente l’effettiva pressione degli stessi, mentre è davvero poco chiara e sensata la scelta di sostituire i tasti X e B con, rispettivamente, una croce (e fin qui ci siamo) e un tridente, che ad un giocatore alle prime armi ancora poco a suo agio con il control schema della console rischia di generare solo una inutile confusione. La qualità dei materiali inoltre non è particolarmente esaltante, cosa evidente sul retro del pad, davvero plasticoso, nei grilletti e nei tasti aggiuntivi (+ e -, Home e Share), ma fortunatamente, all’atto pratico, lo Switch Trident Pro-S riesce comunque a fare il suo… almeno fino a che i sensori di movimento, qui assenti, diventano fondamentali, cosa che di fatto lo rende inutilizzabile con titoli del genere, e ne riduce l’efficacia con titoli come Splatoon 2, dove la possibilità di mirare grazie al giroscopio può rappresentare un problema con chi preferisce il settaggio “ibrido”. Da sottolineare e ribadire anche l’assenza del sensore NFC, necessario per poter ottenere i bonus donati dagli amiibo, e scordatevi pure la durata record del Pro Controller originale: dai nostri test, la longevità della batteria dello Switch Trident Pro-S Controller si attesta intorno alle 16-17 ore, meno della metà del principale avversario.
In un confronto diretto, utilizzando un’immaginaria bilancia, la differenza di prezzo che separa lo Switch Trident Pro-S Controller dal Pro Controller ufficiale di Nintendo Switch è ampiamente giustificata, lato quest’ultimo, da fattori di varia importanza, come la durata della batteria, pressoché doppia. Anche i sensori di movimento e quelli NFC valgono tranquillamente quei 30 euro in più richiesti da Nintendo, motivo per cui se ne sentite l’impellente bisogno, non si scampa. Al contempo però, il prodotto di Game Devil si lascia apprezzare, oltre che per il prezzo dimezzato, che farà gola a chi non si fa troppi problemi a dover ricaricare un po’ più spesso il suo controller e ad ignorare bellamente gli amiibo e i sensori di movimento (nel secondo caso però c’è da tenere in conto l’eventuale incompatibilità con titoli che li richiedono obbligatoriamente), anche per le sue molteplici strizzate d’occhio agli appassionati di picchiaduro che non possono o non vogliono acquistare un fighting stick con tutti i crismi, grazie alla croce direzionale intercambiabile e al tasto Turbo (utilissimo anche in altri generi). Insomma, se non avete troppe esigenze e non vi va di sborsare troppo per un Pro Controller, il Trident Pro-S potrebbe seriamente fare al caso vostro. |
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