News 02 Dic 2015

Game of Thrones – Episode 6: The Ice Dragon – Recensione

Nell’ultimo periodo come non mai, i ragazzi di Telltale Gamessono stati impegnatissimi su più fronti. Da poco è terminata la loro serie parallela dedicata al titolo tripla A di Gearbox, l’intramontabile Borderlands, e le loro forze si sono dovute dividere anche sulla nuova serie dedicata all’universo di Minecrafte sul remastered per PS4 del loro vecchio titolo legato alla saga cinematografica di Ritorno al Futuro, che quest’anno ha festeggiato il trentesimo anniversario (il film chiaramente, non il titolo Telltale eh…).
Non si cruccino però coloro che hanno atteso fino ad ora trepidanti per assistere all’epilogo delle vicende della famiglia Forrester, perché nemmeno questa volta potranno rimanere delusi. Se questo tempo di “calma” infatti vi ha fatto scordare le emozioni e gli avvenimenti dei passati episodi, non preoccupatevi, perché l’intro di quest’ultima puntata ve li farà rammentare tutti insieme. E lo farà con un impeto e dolore, come solo una pugnalata dritta al costato può fare. Se siete pronti a questo epilogo, non vi rimane altro che continuare questa nuova avventure nel Westeros…


ATTENZIONE: il seguente articolo contiene degli spoiler.


Al termine dell’episodio precedente, i restanti membri della famiglia Forrester, erano bene o male tutti nella “melma” fino al collo, e davanti a loro c’era già qualcuno pronto a fare l’onda…
Mira aveva scoperto cosa tramavano ad Approdo del Re i nemici della sua famiglia, ed il suo obiettivo principale era diventato quello di bloccare a tutti i costi l’invio dei rinforzi per i Whitehill. Ma la sua posizione “a corte” era un pochino peggiorata nell’ultimo periodo, e non essere più nelle grazie della futura regina non volgeva certo a suo favore, come non lo era avere alle costole le guardie reali, che la cercavano per sospettato omicidio.
Gared ha avuto qualche ospite non gradito di troppo, e con i compagni rimasti, Cotter e sua sorella Silvy, è dovuto fuggire sempre più a nord, cosa che però alla fine si è rivelata in un certo senso la scelta migliore (almeno per lui).
Asher è finalmente riuscito a raggungere casa, o almeno quello che ne rimane, ed insieme a lui ci sono la fedele Beshka ed i guerrieri delle arene che aveva assoldato prima di partire. Rodrik invece era ancora alle prese con Whitehill, che facendosi scudo ancora di suo fratello minore, erano praticamente alle porte, pronti all’impari scontro finale. I destini di Rodrik ed Asher si riuniscono quindi, ma il crudele fato però, ha deciso che solo uno dei due vedrà la luce del nuovo giorno nelle terre del nord.
Abituati al caro signor Martin, potremmo anche dire che tutti questi disgraziati eventi non ci stupiscono, ma di sicuro non possiamo dire di non essere in pena per ognuno dei componenti della House Forrester.

Contrariamente alle scorse volte però, preferiamo mantenere un po’ di riservatezza sugli eventi che ritroveremo in questo sesto ed ultimo episodio della serie. Abbiamo deciso di non rivelarvi (quasi) nulla, principalmente perché le scelte fatte nei cinque episodi precedenti, esattamente come è stato per Tales From The Borderlands, influiscono molto negli eventi presenti dell’episodio finale, ragion per cui ci potrebbero essere delle differenze di trama o di sviluppo differenti a seconda della run. Al secondo posto invece, abbiamo chiaramente delle ragioni sentimentali…
L’unica cosa che non cambia indipendentemente dalle scelte che farete, è sicuramente l’impatto emotivo che questa ultima puntata vi farà sentire; e la parola “impatto” non è stata assolutamente usata a caso.Ingiustizie, raggiri, vendette, angherie, morte di innocenti, stragi senza motivo, sono tutte cose che andranno a pesare sul vostro cuore. Queste ultime due ore della serie di Telltale dedicata a Game of Thrones, metteranno a dura prova il vostro animo, e sfido chiunque a restare impassibile nel vedere e nel vivere gli avvenimenti che questi ragazzi californiani ci stanno raccontando. Sono senza ombra di dubbio emozioni forti, capaci di prendere in mano il vostro cuore e stringerlo dolorosamente fino al farvi cedere. E credetemi che non mento quando vi dico che giocando, sono rimasto praticamente con le lacrime agli occhi a partire dall’intro e fino alla fine dei titoli di coda, che tra l’altro risultano molto ben fatti.
Dal punto di vista narrativo quindi, la serie ispirata al capolavoro di George R. Martin assesta un perfetto colpo finale, e passa a pieni voti l’esame emozionale.

A livello tecnico non ci sono differenze rispetto a quello che abbiamo visto nelle vecchie puntate. Tutto resta quindi legato al solito gameplay fatto di scelte morali e strategiche, intervallate dai Quick Time Events (QTE) che come sempre fanno da perno nei momenti di azione e combattimento.
Questa volta però non sembrano esserci cali di ritmo o di tensione, e l’episodio scorre ad un livello mediamente sempre molto alto. C’è sempre qualcosa di cui preoccuparsi, sempre un nemico pronto a farci a fette, sempre qualcuno che per un motivo X non vuole farci continuare a respirare su questa terra, o che per motivi ben più semplici non ci vuole comunque tra i piedi. Questa cosa è praticamente la risposta alle nostre lamentele passate, in cui facevamo notare un eccessiva rilassatezza in alcune parti della storia. Nel finale di stagione invece non c’è possibilità di annoiarsi, e nemmeno il tempo di tirare per un attimo il fiato se vogliamo dirla tutta, il che non può che essere un punto a favore.
Anche in questo caso però, nemmeno The Ice Dragon riesce a strapparci un voto pieno e completo, perché al di là delle meraviglie narrative e delle questione puramente legate al gameplay, c’è qualcos’altro che ci perplime, e che come avrete capito si nasconde nella parte tecnica legata al più immediato aspetto visivo.

L’intro della puntata non ci ha solo impressionato per il suo impatto emozionale, ma anche per una ragione leggermente meno bella. A prima vista infatti la qualità grafica sembrava essere nettamente inferiore alla media vista fino ad ora, e la cosa non ci ha certamente fatto saltare dalla gioia. Le cose poi sono fortunatamente migliorate, ma ciò non significa che le abbiamo trovate prive delle solite problematiche che ormai tutti conosciamo. C’è sicuramente una frequenza inferiore nei tempi di attesa dei freeze tra una scena e l’altra, in cui fortunatamente non abbiamo assistito a brutti fermo-immagine o a schermate di caricamento nere con i classici ingranaggi palesemente fermi.
I problemi di compenetrazione dei corpi sono sempre presenti, ed in scene in cui ci sono frecce e spade che colpiscono o elmi ed armature che non stanno proprio a posto, è un po’ difficile non notarli.
Come i precedenti episodi, la localizzazione dell’episodio è in pratica una non-localizzazione, in quanto sia l’audio che il testo sono completamente in inglese. Come forse alcuni di voi sapranno, la serie al completo sarà distribuita anche in versione retail, perciò possiamo dire che ormai sfumano meramente le nostre speranze di vederla arrivare con una traduzione in italiano almeno dei testi, come fu per la prima stagione di The Walking Dead.

In conclusione…

E’ giunto il momento di far scorrere in ogni senso i titoli di coda. Con quello odierno, tutti gli episodi previsti per questa prima stagione di Game of Thrones sono quindi disponibili, e non ci resta che tirare le somme.
Come le altre serie, anche questa ambientata nel Westeros ha avuto i suoi alti e bassi, ma è stata in grado di dare tante emozioni e soddisfazioni a chi ha avuto la fortuna di giocarla.
Anche in questo caso, avremmo voluto “dare qualcosina in più” nel voto finale, ma le residue problematiche tecniche ce lo hanno impedito. In ogni caso, l’episodio finale, ed insieme a lui anche l’intera serie, ci hanno decisamente colpito e soddisfatto, e speriamo abbiano fatto lo stesso con molti di voi.
Questo è stato chiaramente l’episodio più carico di emozioni di tutta la serie, e non potevamo aspettarci di meglio per il finale, ivi incluso l’immancabile cliffhanger su cui in effetti contavamo. La presenza di un possibile proseguio della storia infatti, ci fa ben sperare che in un futuro prossimo venturo (possibilmente non troppo lontano) Telltale ci conceda la possibilità di assaporare una seconda stagione (cosa che nel caso non si fosse capito non ci dispiacerebbe affatto, anzi ci farebbe decisamente contenti).
Per gli amanti dell’opera di Martin, il titolo di Telltale è indubbiamente un ottimo modo per addolcire (si fa per dire) l’attesa del prossimo libro (coff coff…) o della prossima stagione televisiva; per tutti gli altri invece può essere un modo divertente per approcciare ed abituarsi alle ambientazioni dello scrittore, o per avvicinarsi al particolare genere di giochi della casa californiana.
Concludendo, avremmo voluto lasciarvi con il classico “L’inverno sta arrivando…”, ma visto come si sono messe le cose, sarebbe più adeguato dire: “L’inverno è già arrivato, e mo so ca**i…”.

Voto 8,5/10

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