Posizione n°1: Metal Gear Solid V: The Phantom Pain
E vabbé, tanti saluti e tutti a casa. Se trovare soltanto cinque giochi da mettere in questa sconclusionata classifica non è stato affatto cosa facile, diciamo che il gradino più alto del podio era abbastanza scontato: alla facciazza brutta di Konami, che a giudicare dalle ultime settimane deve aver commissionato l’estinzione degli unicorni nella vita passata, il primo posto non poteva essere che suo. Lui, con quella voce cosi ruvida che se ti urla addosso ti leva il primo strato di pelle. Lui, che una volta riusciva a prendere la mira utilizzando l’occhio bendato e ancora oggi non rinuncia a questa sana tradizione. Lui, che pur di fumarsi una paglia tra una missione e l’altra si fa costruire un siluro elettronico a metà anni ’70 da far impallidire le e-cigarette attuali. Potremmo andare avanti per una buona mezz’ora snocciolando le gesta epocali, gli inganni e le imprese di Big Boss, l’eroe più cazzuto della storia dei videogiochi – nonché, almeno per chi vi scrive, il personaggio più importante di tutta la saga di Metal Gear.
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Ora ascoltatemi bene: Metal Gear Solid V: The Phantom Pain è un titolo che merita di essere giocato da chiunque almeno una volta. Punto. Nessuno vi chiederà di completarlo al 100%, di perdere anni, sentimenti e ragione su complicatissime missioni secondarie o a guadagnare una laurea in economia per gestire al meglio Mother Base. Nessuno sarà lì ad interrogarvi sul perché o sul per come, su chi erano Chico e Paz o sui mille retroscena di una delle sceneggiature più belle dell’ultimo decennio. E non provate nemmeno ad attaccare il solito pippone a base di “eh, ma io i Metal Gear non li conosco“, “a me i giochi stealth non piacciono” e “non lo gioco perché abbiamo perso la conclusione perfetta per una saga che fino ad ora lo era stata, 7.8“. Avete una sola possibilità di redimere i vostri peccati nella vostra vita, e – se per qualche ragione non l’aveste ancora fatto – questa è l’occasione perfetta. Perché là fuori troverete un esercito di sofisti pronti a stroncare l’ultima creatura di Kojima, alla luce di intricatissimi ragionamenti secondo cui bla, bla, bla e ancora bla. La verità è che, una volta afferrato il pad tra le mani e avviato il gioco, per un gozzilione d’ore non esisterà un cacchio d’altro se non Venom Snake, i suoi allegri amici e la rivincita. Non è il miglior Metal Gear di sempre? CHI SE NE FOTTE! Stiamo parlando di una delle produzioni più mastodontiche, emozionanti, avvincenti e commoventi di sempre. Una di quelle che se te la lasci scappare, davvero, non sei degno d’essere chiamato videogiocatore.
Se non si era capito sì, Metal Gear Solid V a me è piaciuto parecchio…
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