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Gears Tactics – Recensione

Gears Tactics è una sorta di piacevolissimo viaggio nel tempo, un regalo ai fan di vecchia data che da tempo anelavano il ritorno di certe atmosfere, di colori più cupi, di quel mood, a metà tra l’action movie degli Anni ‘90 e il post-apocalittico distopico, che fece innamorare milioni di videogiocatori in tutto il mondo ai tempi della primissima avventura vissuta nei panni di Marcus Fenix.

Per quanto il genere sia completamente diverso (parliamo di uno strategico a turni), il titolo in questione sembra ben più fedele ai cardini e alla filosofia di fondo del franchise di quanto non lo siano i capitoli regolari pubblicati su Xbox One, non troppo esaltante Gears 4 in testa.

Non è il solo contesto narrativo a fare la differenza, beninteso, nonostante l’inscenare l’intera campagna in singolo dodici anni prima degli eventi narrati nel primo capitolo della saga certamente aiuti, e non poco. Nei panni di un riluttante Gabe Diaz, soldato più volte menzionato nei vari episodi ma alla sua prima apparizione ufficiale sullo schermo, dovrete dare la caccia ed eliminare Ukkon, autentico genio della genetica che sta rifornendo l’esercito di Locuste di belligeranti mostruosità di ogni genere e dimensione.

L’intreccio, come da tradizione del resto, non indugia più del dovuto sulle psicologie dei personaggi che si alterneranno sullo schermo, invero quasi nessuno particolarmente carismatico; né sarete travolti da continui ed efficaci colpi di scena. Eppure, vuoi per qualche succosa rivelazione, vuoi perché ci vuole poco ad accontentare chi è cresciuto guardando i film di Sylvester Stallone e Arnold Schwarzenegger, memori dei tanti dialoghi della squadra Delta, apprezzerete il lavoro svolto dagli sceneggiatori.

Come già anticipato, inoltre, a fare la gioia dei nostalgici ci penserà anche l’art design. Tecnicamente il gioco si difende alla grande, pur senza sbalordire, considerando che anche su PC non proprio aggiornati è possibile godere di una soddisfacente resa grafica. Buona l’effettistica, dettagliati i modelli poligonali e le ambientazioni, convincenti le animazioni. Ad allietare i palati più raffinati ci penserà un pianeta Sera oscuro, illuminato quasi esclusivamente dagli incendi e dalle esplosioni, certo devastato, ma tutt’altro che libero dalla presenza dell’uomo. Pullulano difatti gli scenari urbani, mentre il lento intrufolarsi in strutture occupate dalle Locuste riporterà alla memoria le vecchie scorribande di Marcus e sboccata compagnia bella.

Che Gears Tactics non sia puro fan service, tuttavia, lo si evince giocando, apprezzando le numerose feature che concorrono a renderlo uno strategico a turni in cui le variabili da considerare sono moltissime.

Tanto per cominciare dovrete conoscere e gestire il roster di soldati che si amplierà livello dopo livello. Scegliendo chi schierare e chi tenere in panchina, raccogliendo le casse sparpagliate per il campo di battaglia, o ricevendole al termine della missione, dovrete preoccuparvi di aggiornare costantemente l’equipaggiamento dei Gear. Tra armature che aumentano la difesa e gadget che rendono più efficienti le bocche di fuoco, non manca davvero nulla.

Un po’ a sorpresa, avrete anche a che fare con skill tree di tutto rispetto, zeppi come sono di abilità passive e attive da sbloccare spendendo i punti esperienza accumulati. Divisi in classi, i personaggi possono sviluppare capacità curative, potenziare le abilità nel corpo a corpo, garantire power-up temporanei per sé stessi e per gli alleati nei dintorni.

Dovrete vedervela con un gran numero di nemici diversi, ognuno caratterizzato da pattern offensivi e punti di forza ben specifici

Già solo considerando l’aspetto ruolistico di Gears Tactics si palesa la profondità di un gameplay che si conferma in battaglia. Nonostante il level design non si distingua per originalità o ampiezza degli scenari proposti, motivo per cui certe missioni sembrano relativamente guidate e costrette in un unico sentiero da seguire pedissequamente, i molteplici cambi di fronte su cui impegnarsi per respingere l’avanzata nemica contribuiscono a rendere la campagna emozionante e adrenalinica.

Inoltre non mancano gli svariati marchi di fabbrica che hanno reso apprezzatissima la saga tra gli amanti degli shooter in terza persona. I buchi da cui fuoriescono le Locuste possono essere distrutti lanciando una granata. Le armi vanno ricaricate spendendo un punto azione. Procedere di copertura in copertura è fondamentale per non essere facili bersagli delle forze nemiche.

In questo senso, si rivela fondamentale una meccanica che più di ogni altra caratterizza il gameplay di Gears Tactics e ne influenza l’approccio alle partite. Ogni unità sul campo, Locuste comprese naturalmente, possono fornire fuoco di copertura selezionando un’area specifica da sorvegliare, sparando a chiunque, nel corso del turno avversario, provi ad attraversare la suddetta zona. Avanzare senza protezione delle retroguardie, in definitiva, è pura follia, così come avvicinarsi allo schieramento avversario senza eludere o abbattere dalla distanza le sentinelle appostate.

Come da tradizione, infine, dovrete vedervela con un gran numero di nemici diversi, ognuno caratterizzato da pattern offensivi e punti di forza ben specifici. I Boomer vantano una potenza di fuoco ragguardevole, i Ticker andranno eliminati prima che si facciano saltare in aria vicino ad un alleato, i Wretches sono quasi imbattibili nel corpo a corpo.

Conclusioni

Gears Tactics è chiaramente un prodotto indirizzato allo zoccolo duro dei fan dell’apprezzatissimo brand di Microsoft. Nonostante il cambio di genere, art design e persino stile di gameplay rimandano al primo capitolo del franchise, per la gioia di chi è rimasto deluso dalle ultime uscite su Xbox One.

Non parliamo, tuttavia, di una produzione che tenta il suo pubblico affidandosi unicamente all’effetto nostalgia. La profondità delle meccaniche ludiche è tale che persino gli amanti degli strategici a turni si appassioneranno ad un titolo che impone numerosi ostacoli da considerare ed offre innumerevoli appigli strategici con cui ribaltare la costante superiorità numerica del nemico.

Gears Tactics mostra il fianco solo in un level design non particolarmente complesso e nell’assenza di una modalità multiplayer che avrebbe naturalmente fatto bene alla longevità, di per sé tuttavia più che sufficiente grazie alla quindicina di ore di intrattenimento garantite dalla campagna.

In attesa della release anche su Xbox One, se cercavate un buon strategico a turni su PC avete appena trovato un ottimo candidato.

 

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