Lo sappiamo come funziona con votazioni, awards e similia: è sempre un onore, per uno sviluppatore, vedere la propria creatura ricevere un bel riconoscimento, magari come miglior gioco di guida, miglior sparatutto, oppure come il titolo più significativo di una determinata piattaforma. È però la categoria che vi proponiamo oggi, l’ultima dei nostri GameSoul Awards, quella di Gioco dell’Anno, che in ogni manifestazione (virtuale o meno) si ritrova inevitabilmente a suscitare maggior interesse e desiderio tra gli addetti ai lavori, polemiche incluse. Il 2013, con i suoi alti e bassi, è stato davvero un buon anno videoludico, estremamente equilibrato nel proporci titoli di una certa caratura anche in periodi apparentemente atipici (su tutti, l’immediato post-E3 di The Last of Us!), lasciandoci tutto il tempo per gustarceli tra un’uscita e l’altra, tra i quali i 5 titoli che, a nostro modestissimo parere, hanno segnato in maniera indelebile l’intera industry, proponendo in alcuni casi innovazione, in altri una dimostrazione di come dei classici possano ancora divertire ed entusiasmare, ma il filo conduttore rimane il puro divertimento.
Super Mario 3D World e Zelda: A Link Between Worlds rientrano perfettamente nella seconda categoria, due brand storici targati Nintendo che, sia in ambito home console che in quello handheld, hanno catalizzato l’attenzione su di sé offrendo delle esperienze uniche e universalmente apprezzate dai giocatori di vecchia data tanto quanto dai neofiti (cosa rara di questi tempi), pur lasciando la loro impronta su sentieri già solcati dai rispettivi predecessori. GTA V ha saputo rispettare le promesse e non deludere i milioni di fan in trepidante attesa da cinque lunghi anni, rivelandosi un prodotto brutale e intenso ambientato in una delle città virtuali più credibili degli ultimi anni. Infinte vi proponiamo Bioshock Infinite e The Last of Us, vere e proprie opere d’arte che fanno ancora discutere per via delle tematiche trattate, dei loro finali ambigui, del loro sapiente ed innovativo modo di reinterpretare stilemi e cliché del medium videoludico in maniera originale e spesso sbalorditiva, imprigionando le nostre coscienze con l’unico scopo di buttar via la chiave delle prigioni emozionali da essi stessi create.
Giochi con la G maiuscola di cui parleremo per anni, non c’è dubbio. Buon voto!
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