Goat Simulator 3 – Recensione

Dopo otto lunghi anni, i fan di Goat Simulator pensavano probabilmente che Pilgor si fosse ormai ritirata dalle scene. Coffee Stain Studios aveva ormai raggruppato un bel gruzzoletto, tanto da permettergli di fare la bella vita da publisher piuttosto che stare a scervellarsi a creare contenuti propri.

È evidente però che Pilgor non è fatta per starsene ferma a fare niente: l’agente del caos numero uno al mondo è tornato, pronto a scatenare l’inferno in una nuova ed ignara città. Questa volta anche in multiplayer fino a quattro capre. Un livello di caos mai provato prima, ma da certi punti di vista anche più controllato.

Sì, perché Goat Simulator 3 introduce una cosa che mai si sarebbe pensata possibile in Goat Simulator: una modalità storia! Per la prima volta Coffee Stain incanala l’energia dei giocatori in qualcosa di costruttivo, e allo stesso tempo distruttivo a livelli apocalittici. Un’avventura geniale, che vi divertirà con la sua incredibile assurdità.

Goat Simulator 3 inizia con la nostra amata capra Pilgor catturata da un malvagio fattore intenzionato ad addestrarla. Subito dai primi istanti di gioco cogliamo l’ironia di Coffee Stain, che prima si prende gioco delle intro infinite in cui non puoi far niente se non ascoltare i discorsi senza senso del guidatore, e poi ci manda a “sincronizzarci” con la prima Torre delle capre. Riferimenti ad Assassin’s Creed non sono affatto casuali.

Le Torri delle capre sono i principali “datori di lavoro” di Pilgor. Una volta sincronizzati con uno di questi edifici, appariranno infatti sulla mappa delle missioni. Portare a termine queste missioni fornirà monete da spendere in oggetti equipaggiabili e ci permetterà di salire nei ranghi della società occulta che ha creato i Caprastelli ed ampliare il nostro Caprastello personale, con sculture personalizzate, capre al nostro servizio e molto altro ancora.

L’agente del caos numero uno al mondo è tornato, ed è pronta a scatenare l’inferno in una nuova, ignara città

Gli Illuminati, o chi per loro, chiederanno di partecipare a talent show, far crescere fagioli magici e rubare gioielli inestimabili. Le conseguenze di tali azioni potranno essere più o meno catastrofiche e a lungo termine: dal creare un tornado che semina distruzione in tutta la città, allo sparare un intero edificio nell’iperspazio.

Portare a termine tali compiti non è sempre facile: alle volte capire come portare a termine una missione con le mere capacità di una capra si rivelerà una vera e propria impresa. Ogni soluzione vi strapperà però un sorriso. Niente spoiler qui: sta a voi mettere al lavoro quel cervello caprino!

Tramite le missioni, esplorando o anche spendendo i soldini faticosamente guadagnati facendo casino, Pilgor potrà mettere le mani su un’incredibile quantità di oggetti indossabili. Alcuni saranno puramente estetici, come le varie “capre” disponibili (pesci, rinoceronti, giraffe, ecc…), mentre altri sfoggiano le proprietà più assurde.

Non c’è dubbio che Goat Simulator 3 sia l’assoluto GOATY per quanto riguarda il cazzeggio con gli amici

Dal banale e completamente incontrollabile jetpack, alla nonna col bazooka, ogni oggetto scoperto sarà più strano e meraviglioso del precedente. Ed ognuno sbloccherà degli “istinti” in Pilgor, un desiderio incontrollabile di utilizzare quell’oggetto per fare danni, solo perché una scritta in alto a destra lo segnala come obiettivo. Tra gli istinti ci sono anche stunt come “fai una doppia capriola 720 all’indietro”, o “fatti arrestare dalla polizia”, che non falliranno nell’intrattenervi per ore.

Ora immaginate di avere questa grande mappa, completamente esplorabile, piena di cose folli da fare… e tre amici con voi! Senza contare i numerosi minigiochi sparsi per tutta la città, pensati appositamente per la modalità multiplayer. Non c’è dubbio che Goat Simulator 3 sia l’assoluto GOATY per quanto riguarda il cazzeggio in compagnia.

Se proprio vogliamo trovare un difetto a Goat Simulator 3, si troverebbe negli infiniti glitch, nella traduzione che spesso vede errori, e nella completa incontrollabilità della capra e ancor peggio delle sue skin alternative. Ma ogni glitch non fa altro che strappare altre risate e il semplice comando “Rigenera” evita che qualsiasi incastro strano risulti più fastidioso del dovuto: in un attimo si è di nuovo in carreggiata e pronti a seminare distruzione.

Le uniche situazioni che potrebbero risultare un po’ frustranti sono le sessioni di platforming, rese quasi impossibili dalla completa imprecisione dei comandi. Del resto esiste sempre il piano B: equipaggiare il jetpack e pregare la divinità delle capre.

Conclusioni

È incredibile quel che Coffee Stain sia riuscita a creare con la semplice idea di “prendiamo una capra, facciamola saltare, belare e leccare cose”. Il trucco sta nella costruzione del mondo di gioco, ricchissimo di personaggi, situazioni assurde ed oggetti fuori di testa. Questi ingredienti, mixati all’assoluta libertà di fare ciò che vuoi, sono un cocktail semplicemente esplosivo di divertimento.

Goat Simulator 3 è un inno al cazzeggio, all’ironia e alla follia, da condividere con gli amici per un’esperienza ancora più completa. Il gioco, infatti, sa essere semplicemente assuefacente in co-op, online e in locale fino a quattro giocatori.

Questo gioco è talmente geniale, che persino i suoi difetti fanno ridere piuttosto che arrabbiare. GOATY assoluto.

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