Editoriale 15 Mag 2014

Godzilla – Recensione

L’arroganza dell’uomo è pensare di avere la natura sotto il proprio controllo e non l’esatto contrario (Dott.Serizawa, Godzilla, 2014)

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il 6 agosto 1945 segna l’ingresso del mondo nell’Era Atomica…

Esiste qualcosa di più catastrofico della Natura che ristabilisce l’ordine delle cose? Tifoni, alluvioni, terremoti ed eruzioni vulcaniche sono eventi sconvolgenti che spesso ridisegnano la geografia e la geopolitica del nostro pianeta. L’Uomo di fronte a tutto questo non può far altro che subire, cercare scampo,  per poi ricominciare a vivere cercando, a volte, di far tesoro di quello che è accaduto per non rimanere nuovamente in ginocchio il giorno che la Natura tornerà a farsi sentire.

Il 6 agosto del 1945 la città giapponese di Hiroshima viene cancellata dalla furia scaturita dal fuoco nucleare della prima bomba atomica ( il 9 agosto toccò a Nagasaki). La Seconda Guerra mondiale ha fine, ma inizia quella che viene definita Era Atomica; un’ era che mette l’uomo in bilico sul baratro dell’autodistruzione, con Stati Uniti e Unione Sovietica ad un passo dalla guerra totale, ma che permette ad altri, usciti sconfitti dal conflitto, di dotarsi di impianti per produrre energia a basso costo e poter dunque tornare a sperare.

Godzilla in azione (1954)

 Ma la ferita atomica subita dal Giappone non è rimarginabile, l’incubo radioattivo è ormai radicato nella mistica cultura del sol levante e nel 1954 prende forma attraverso il cinema con Godzilla (Gojira) di Ishirō Honda. Un enorme rettile preistorico, risvegliato dagli esperimenti  nucleari nel Pacifico scatena la sua ira sul Giappone e su Tokyo distruggendola con il suo fuoco atomico, fin quando uno scienziato non mette fine alla vita del mostro (e alla propria) attraverso un ordigno potentissimo .

nel 1956 gli americani acquisiscono i diritti del film rigirandolo in parte, inserendo attori  come Raymond Burr ( interprete di “Perry Mason” )  e modificando le sequenze in modo da riscrivere la storia in una forma più adatta ad un pubblico occidentale. Godzilla diviene presto il simbolo di tutti i mostri fantascientifici con il suo ruggito tipico e il fuoco atomico che scaturisce dalle sue fauci. E’ il simbolo della bomba atomica e  incarna gli entusiasmi e le paure di un mondo che corre sul filo del rasoio.

Da allora sono passati  60 anni e ben 28 pellicole seguono l’evoluzione del re dei mostri dapprima distruttore, poi paladino dell’umanità e di nuovo, in tempi recenti, minaccia ambigua di un mondo in conflitto con se stesso e con la natura che lo circonda.

Godzilla si fa strada attraverso il Golden Gate in “Godzilla” (2014)

Siamo nel 2014 e un nuovo Godzilla emerge dalle acque del Pacifico, richiamato nuovamente dalle radiazioni dei passati esperimenti nucleari.

Il film di Gareth Edwards, visionario regista di “Monsters”(2010), è un tripudio di effetti speciali e di aspri combattimenti fra forze ancestrali e misteriose, dove l’Umanità è travolta nonostante la tecnologia avanzata resa inutile dalla minaccia che incombe. E’ Godzilla che incarna gli antichi dei a dettare le regole, è lui che decide chi deve soccombere o vivere è lui che veste i panni di una Natura tradita dall’Uomo, ma che nonostante tutto ne assolve i peccati. Per Godzilla/Natura, l’umanità non è il colpevole, ma solo la circostanza che innesca un pericolo molto più devastante dei piccoli esseri che abitano il pianeta.

Edwards recupera in maniera magistrale l’essenza del mito, ricostruendone finalmente i tratti tipici, come il volto mostruoso, ma nello stesso tempo capace di esprimere coscienza ed intelligenza attraverso lo sguardo di occhi più vicini all’uomo che ai rettili, le pinne dorsali frastagliate simili a montagne che finiscono con una lunga coda in grado di polverizzare grattacieli come castelli di sabbia.

Se nel 1998 Roland Emmerich portava sullo schermo una versione di Godzilla ancora troppo influenzata dai tratti di  Jurassic Park (1993) in cui il “mito” era ridotto  ad una forma animale che voleva solo sopravvivere, recando un messaggio prettamente animalista, nell’odierno Godzilla si torna a fare i conti con le antiche paure dell’uomo, a parlare di “Dei”  e di castigo, di impotenza e inadeguatezza della razza umana incapace di frenare gli eventi e le distruzioni  che i folli esperimenti atomici hanno innescato.

Ruggito di sfida o di vittoria verso il nemico? (Godzilla, 2014)

Il Godzilla di Edwards non si cura dell’uomo, non lo calcola neppure quando viene colpito dalle sue ridicole armi, ma è ago della bilancia nel decidere se l’Umanità deve continuare a sopravvivere o estinguersi a favore di un nuovo inizio.

Come è tradizione di Gamesoul non vogliamo svelarvi nulla della trama “viva” del film per permettervi di godervelo al meglio, ma possiamo dirvi che al di là degli strepitosi effetti speciali, delle possenti ricostruzioni (distruzioni) o delle angolazioni 3D, ormai tipiche dei blockbusters di genere, Edwards va oltre e ci conduce verso un messaggio chiaro e semplice: Godzilla (la Natura) si manifesta quando l’equilibrio fra gli elementi vitali  del pianeta è minacciato, non rendiamoci colpevoli di questo altrimenti non vi sarà scampo, perché Godzilla tornerà per noi!

E questa l’Anima del film e il motivo per cui questo nuovo ritorno di Godzilla sarà apprezzato dai cultori del genere e applaudito da chi si avvicina alla grande creatura  per la prima volta per poi non abbandonarla più.

 

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E per concludere, un po’ di storia: sapevate che Godzilla ha anche un’anima italiana? Guardate il video in esclusiva che abbiamo realizzato…

 

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