Avevamo già avuto modo di parlare di Grand Kingdom prospettando quello che a tutti gli effetti si candidava ad essere uno dei titoli strategici più interessanti degli ultimi mesi. In effetti le premesse iniziali erano state davvero positive, lasciandoci con pochi dubbi e molte curiosità, ma soprattutto con la forte sensazione che più di un aspetto fosse stato curato nei minimi dettagli. Adesso che il gioco é finalmente disponibile, quale migliore occasione per approfondire tutti quei punti rimasti in sospeso in sede di anteprima? Dunque, continuate a leggere per scoprire quali meraviglie ha da offrire questa interessante produzione videoludica che Spike Chunsoft e NIS America hanno confezionato per tutti gli appassionati del genere in questione.
Le aspettative, questa volta più che mai, erano alte a fronte di quel che avevamo avuto modo di provare con mano, per cui non resta che fare un breve riepilogo dei fatti che costituiranno il prologo che vi si presenterà dinanzi, per lanciarci poi nell’analisi del gioco nel suo complesso. Dopo l’immancabile introduzione in cui emergeranno i motivi alla base del conflitto tra le quattro fazioni in disputa, in breve tempo potrete prendere confidenza diretta con il campo di battaglia, attraverso il vostro battesimo del fuoco, sotto forma di “scaramuccia” che vi vedrà opposti ad un non troppo convinto gruppo di mercenari, i quali però pur uscendo sconfitti avranno l’utilità di introdurvi La Gilda e le conseguenti informazioni basilari da cui potrete partire per arruolare nuove unità, gestire il vostro party e svolgere tutta una serie di altre attività che saranno supportate all’interno di una fase narrativa davvero ricca di dialoghi e ben raccontate dai personaggi di contorno, in cui potrete ammirare la qualità del character design adottato. Questa fase iniziale di gestione potrebbe apparire un po’ più complessa del previsto rispetto ad altri titoli in teoria più abbordabili, ma dopo aver preso confidenza con i diversi menu il tutto risulterà semplice, consentendovi di destreggiarvi senza alcuna difficoltà tra i vari status.
Iniziamo la nostra analisi partendo dalla struttura narrativa, elemento davvero ben rappresentato in Grand Kingdom e che merita alcune considerazioni. La trama è supportata da una dozzina di capitoli, suddivisi a loro volta in diversi episodi, tali da comporre una storia che tra eventi principali e secondari risulta davvero estesa e ben articolata. Tra una battaglia e l’altra sarà dunque possibile assistere in prima persona a tutta una serie di vicende che contribuiranno in maniera funzionale e coinvolgente a caratterizzare al meglio la dinamicità dei rapporti tra le varie fazioni e l’evolversi dei personaggi per carattere e relazioni che potranno svilupparsi a seguito di eventi più o meno importanti.
In realtà, per quanto la fase narrativa rivesta un ruolo interessante e non certo trascurabile per importanza, come è ovvio immaginare sarà l’azione vera e propria a costituire il fulcro del gioco e l’elemento di maggior rilievo, che apprezzerete sopra ad ogni cosa. Ogni campo di battaglia, a differenza di quanto accade in altri giochi dello stesso genere, è idealmente composto da tre aree prospettiche nelle quali entrambi gli schieramenti potranno muovere le proprie unità in quasi assoluta libertà. Tale caratteristica non è puramente estetica, ma rappresenta un elemento strategico da considerare con attenzione sia in ottica di spostamento delle truppe e sia per i rapporti di forza che si verranno a creare durante ogni scontro, in base alla posizione occupata. Facciamo un esempio per spiegare meglio questo concetto.
Le dinamiche strategiche risultano coinvolgenti e molto ben strutturate
Ogni unità dispone di una propria barra d’energia che rappresenta il limite massimo di azioni effettuabili all’interno di una fase di gioco, quali ad esempio la possibilità di traslare tra i diversi segmenti prospettivi, l’utilizzo di azioni di attacco o difensive. Man mano che un’unità acquisisce esperienza e migliora il proprio livello, anche le azioni effettuabili diventano più performanti per danni causati all’unità nemica ed efficacia nel caso di attacchi che non siano a corto raggio e possano dunque compiere una traiettoria un minimo più complessa. Nulla di innovativo da questo punto di vista, ma non si tratta certo di dettagli tenendo conto che ogni classe arriverà a poter utilizzare numerose abilità ed attacchi sempre più potenti nel corso della sua crescita.
Oltre a questo, la presenza del suddetto elemento prospettico va considerata anche nell’ottica di indesiderati effetti dovuti al “fuoco amico” da intendersi non soltanto per quel che rientra nei danni ricevuti dalle unità alleate, nel caso di un attacco per il quale non era stato calcolato al meglio il raggio d’azione, ma anche in relazione alle unità nemiche, che per ovvi motivi sarebbe meglio evitare di coinvolgere al momento di lanciare un incantesimo curativo. Da questa premessa ne deriva che lo scegliere dove posizionare le proprie unità acquisisce ulteriore importanza dal punto di vista tattico, e che il lanciarsi in attacchi isolati o senza prevedere un adeguato supporto in caso di necessità potrebbe portare poi a delle conseguenze difficilmente recuperabili nel caso di inferiorità numerica. Sostanzialmente non esiste una strategia che possa dirsi davvero efficace né una che sia troppo rischiosa, dopo che avrete preso dimestichezza con le dinamiche di combattimento, basterà solo agire con un minimo di ragionamento.
Altrettanto interessante, sempre per restare in tema di strategia applicata, risulta la possibilità o meglio la necessità di dover percorrere una certa porzione della mappa esplorandola alla ricerca del migliore tragitto verso un particolare obiettivo da conquistare e che rappresenta non soltanto un ostacolo per la pura fase di assedio finale, ma lo stesso percorso di avvicinamento potrebbe presentare più di un’insidia travestita da apparente tesoro ottenibile o da altri bonus, che in realtà potrebbero necessitare di un dispendio di energie e risorse notevole. In tal senso, ragionare in maniera saggia e tenendo conto del bene dell’intero party prima ancora che dell’obiettivo finale, consente di ottenere ottimi risultati senza subire troppi danni ed al tempo stesso utile ad approcciare le unità nemiche potendo contare sulla maggiore forza offensiva possibile.
Come sempre nei giochi strategici, le preferenze di ogni utente verso un determinato personaggio, classe o abilità incideranno notevolmente con il miglioramento delle caratteristiche delle unità, che potranno specializzarsi in maniera bilanciata o privilegiare determinati punti di forza, andando a costituire una sorta di naturale divisione tra unità più sbilanciate verso gli attacchi a corto raggio, altre dotate di maggiore resistenza e così via. Non esiste una formula che possa risultare efficace in senso assoluto, è il caso di ribadirlo, in quanto solo un buon mix di strategia, tattica ed esperienza derivante dalle missioni non riuscite contribuirà a rendere il vostro gruppo sempre più forte, riducendo progressivamente i rischi di compiere scelte azzardate. Tra un combattimento e l’altro, utilizzando delle gemme chiamate Pyroxene, sarà possibile migliorare le statistiche e l’equipaggiamento delle truppe all’interno del negozio che troverete nella Gilda, che progressivamente si riempirà di oggetti sempre più interessanti ed utili.
La modalità multigiocatore arricchisce un gameplay già solido ed appagante
Se dal punto di vista della modalità principale il gioco offre già una giocabilità eccellente, offrendo numerose ore di divertimento, la situazione migliora ulteriormente cimentandosi con la modalità multigiocatore, che ci è parsa davvero ben studiata. Dopo aver scelto la nazione per cui vorreste combattere, non dovrete fare altro che scontrarvi con le restanti fazioni avversarie, ma questo non avverrà propriamente in tempo reale. Abbiamo voluto fare di proposito questa distinzione perché pur con uno svolgimento delle battaglie che non cambierà di una virgola rispetto a quanto descritto in precedenza, questa volta gli avversari saranno impersonati dalle controparti virtuali degli eserciti controllati da altri giocatori ed anch’essi presenti sul server, proprio come avviene per le vostre unità. Da questo punto di vista, l’imprevedibilità di dover affrontare delle truppe idealmente personalizzate e dunque strutturate per compiere determinati pattern di attacco, seppur controllati da un un’intelligenza artificiale, si traduce in un deciso incremento del livello di sfida, che richiederà di adottare opportune contromisure.
Terminata ogni battaglia sarà possibile beneficiare di tutta una serie di bonus investendo il denaro acquisito in utili oggetti, che sarà possibile reperire all’interno dei territori oggetto di scontro. Tali items sono generalmente migliori rispetto a quelli che sarebbe possibile reperire normalmente nel gioco, rendendo di fatto molto utile investire il proprio tempo sfidando altri giocatori, anche per la possibilità di poter così studiare e perfezionare nuove strategie in grado di rendere i vostri attacchi meno prevedibili e più efficaci, man mano che i nemici da affrontare risulteranno sempre più coriacei da sconfiggere.
Come se tutto ciò non fosse già abbastanza, potendo contare su una migliore distribuzione dei punti esperienza tra le diverse unità a disposizione, incluse anche quelle che non saranno coinvolte direttamente sul campo di battaglia, riuscire ad adottare una condotta di gioco onorevole si rivela non soltanto gratificante ma utile in prospettiva futura. Questa formula di assegnazione dei punti acquisiti, non certo trascurabile per funzionamento, si rivela infatti particolarmente importante nell’ottica di poter far crescere delle truppe non considerate adatte per uno specifico scontro, o semplicemente non ancora allineate ad un livello ottimale. Ne deriva che, a prescindere dalla modalità a cui scegliate di giocare, Grand Kingdom non solo si rivela ugualmente divertente, ma offre sfumature diverse garantendo in un certo senso un numero maggiore di scelte tattiche e soprattutto un livello di sfida sempre ottimale e ben bilanciato.
Arrivati a questo punto potrebbe sembrare che il gioco sia di fatto idealmente eccellente sotto tutti i punti di vista, non avendo accennato ad alcun difetto grave o rilevante, ma purtroppo non tutti gli aspetti sono stati curati nel dettaglio e certi aspetti saranno evidenti solo dopo un buon numero di ore alle spalle, in base al vostro background videoludico. Un elemento che infatti non ci ha convinto pienamente è proprio la storia, che per quanto ben studiata non riesce quasi mai nell’intento di coinvolgere con tensione e proponendo un carico emozionale tale da conferire una certa drammaticità o epicità agli eventi, tanto che ad un certo punto potreste preferire concentrarvi maggiormente sulla fase di combattimento più che sugli eventi narrati.
Nonostante una storia non trascinante il divertimento si attesta sempre su livelli molto alti
Un altro difetto che abbiamo rilevato e che segnaliamo per dovere di cronaca risiede nell’interfaccia utente, non ben ottimizzata per navigazione attraverso i menu, ma per fortuna funzionale nelle fasi di gioco vero e proprio. Questo su PS4, in quanto la versione portatile appare decisamente più gestibile e, per certi versi, quasi come la principale piattaforma di destinazione per i quali l’interazione era stata studiata. Riteniamo decisamente migliorabile anche la gestione delle perdite delle unità sui campi di battaglia, che di fatto non andranno mai a costituire delle tragedie in quanto morti non più recuperabili, ma avranno come unico effetto quello di un ridimensionamento dei punti esperienza acquisiti e di un conseguente ripristino dei punti vita, che saranno ripristinati di un valore pari alla singola unità. Una scelta, quest’ultima, non certo criticabile e da un certo punto di vista sperimentale utile a rendere l’esperienza ludica adatta anche a chi ha poca dimestichezza con il genere, ma che presenta un rovescio della medaglia, considerando che in tal modo la volontà d’investire su nuove truppe potrebbe risultare in qualche modo ridimensionata da tale consapevolezza.
Dal punto di vista tecnico il gioco si dimostra ottimo e la versione PS4 appare più fluida della sua controparte portatile PS Vita, e stabile anche in occasione di sessioni online, sia per frame rate che per generali performance, menu a parte dove la sorella minore risulta molto user friendly. Trattandosi di un gioco che sfrutta la possibilità del cross-play, appare inoltre evidente che questo aspetto contribuisca a rendere ancor più appetibile un gioco che certamente farà la gioia degli appassionati del genere strategico. Battaglia dopo battaglia le ore trascorrono piacevolmente, lasciando al giocatore il desiderio di andare avanti e migliorare le proprie truppe, producendo in breve tempo una pacifica assuefazione, come solo i giochi di un certo spessore sanno offrire. Nel complesso un titolo da prendere seriamente in considerazione in quanto uno dei migliori esponenti del genere pubblicati negli ultimi mesi, avvincente e dotato di grande longevità. Consigliato senza particolari riserve.
Nonostante i suddetti difetti , comunque non tali da rappresentare dei reali limiti del gioco, Grand Kingdom conferma in pieno le ottime impressioni con cui si era presentato, mantenendo quasi tutte le promesse. Stilisticamente affascinante e tecnicamente davvero ben realizzato sia per grafica che per sonoro, il gioco risulta ottimo nel complesso, ma acquisisce ancor maggior valore per chi fosse appassionato di titoli strategici, che non mancherà di restarne piacevolmente coinvolto per lungo tempo. Il lodevole tentativo di proporre alcune varianti e novità rispetto agli standard può dirsi riuscito solo parzialmente, ma ciò non toglie che solo le prime di gioco potrebbero richiedere un’attenzione superiore alla media. Per il resto, la grande varietà offerta compensa qualche piccola incertezza ed arricchisce una meccanica di gioco ben strutturata e contraddistinta da una giocabilità sempre ad alti livelli. Le numerose battaglie da affrontare, in single player o fronteggiando altri giocatori, rappresentano una sfida sempre viva e in grado di mantenere alti gli stimoli. Il nostro consiglio, anche per via della funzione cross-play, è quello di valutarne con attenzione l’acquisto ma senza particolari dubbi circa l’effettiva qualità di un gioco che in apparenza potrebbe risultare ancorato a dinamiche poco attuali, ma che in realtà grazie ad un divertimento senza troppi fronzoli ma efficace risulta in grado di appassionare dall’inizio alla fine. Lasciatevi conquistare e scendete in campo per la gloria della vostra nazione. |