Greedfall

Greedfall – Recensione

Di action-RPG ne abbiamo visti a bizzeffe e in questa generazione videoludica, che lentamente si avvicina al pensionamento, abbiamo avuto la fortuna di giocarne un numero ragguardevole.

L’accoglienza di Greedfall è stata a lungo controversa: da una parte c’era l’interesse per un setting nuovo e intrigante, dall’altra tutto il lecito sospetto verso Spiders Studio, la software house francese i cui ultimi lavori sono tutt’altro che indimenticabili (The Technomancer, per citarne uno).

Dopo qualche anno di sviluppo, ecco infine che la loro ultima fatica giunge su PC, Xbox One e PlayStation 4 e possiamo anticiparvi fin da subito che anche questa volta siamo lontani dal capolavoro che molti auspicavano.

Tuttavia è doveroso riconoscere a Greedfall i giusti meriti, tra cui una trama avvincente (con 4 finali possibili) che ben si sposa con il periodo in cui è ambientata, una grande profondità di gioco e un’ambientazione molto suggestiva.

Greedfall

Il titolo si apre con la personalizzazione del nostro beniamino, attraverso la quale possiamo deciderne il sesso e i tratti somatici più caratteristici, per poi scegliere quale classe impersonare, se il guerriero, il mago o tecnico. Nonostante la selezione a livello fisico non sia all’altezza di altre produzioni simili, la distinzione delle classi risulta molto più interessante, con una predisposizione esclusiva all’utilizzo di certe armi e/o oggetti a seconda della vostra scelta.

Il guerriero ad esempio, preferisce utilizzare armi pesanti a una mano e gettarsi nell’azione senza pensare troppo, mentre il tecnico predilige l’uso delle trappole e delle armi dalla distanza, controllando il campo senza subire troppi danni. Il mago com’è ovvio, utilizzerà molti incantesimi e armi singole, senza rinunciare a qualche colpo diretto.

Questa distinzione è un consiglio più che un obbligo, poiché l’enorme albero delle abilità può essere personalizzato senza limiti, come per dire che ogni giocatore è libero di costruirsi il proprio alter-ego al di là della classe iniziale.

Queste abilità subiscono un ulteriore approfondimento, in quanto oltre ad esse ci sono i talenti (le qualità del personaggio come lo scassinamento, il crafting o lo charme) e gli attributi che invece evidenziano i miglioramenti passivi del personaggio, imprescindibili per avere la meglio durante i combattimenti. Persino le armi sono tante e quasi sempre diverse anche grazie ad un loot abbondante, grazie al quale non sarete costretti a un grinding selvaggio, troppo spesso il male di questo genere di titoli.

Greedfall

Dopo un breve (ma neanche troppo) prologo ambientato nella zona portuale della nostra cittadina, che serve  principalmente a farci prendere confidenza con il sistema delle missioni, il combattimento e i dialoghi, saremo pronti a salpare per l’isola di Teer Fradee, una terra ostile dove da tempo imperversano scontri tra quella che è la popolazione natia e le svariate fazioni politiche che invece tentano in ogni modo di colonizzare il territorio, attratte dalle sue incredibili proprietà geologiche e magiche. De Sardet, il protagonista del gioco mandato ufficialmente sull’isola come esponente della gilda dei mercanti, si ritroverà ben presto in un gioco politico contorto, fatto di affari loschi, tradimenti, omicidi e misteriose epidemie.

Missioni principali e secondarie si intrecciano senza problemi: sono facili da individuare grazie a una mappa di gioco chiara e dettagliata

Il grande numero di fazioni presenti (sei in tutto) su Teer Fradee è uno spunto importante che i ragazzi di Spiders Studio prendono in prestito dai tanti GDR che affollano il nostro mercato preferito (da Divinity: Original Sin a Pillars Of Eternity) e anche in Greedfall avranno il proprio peso.
Ogni missione assegnataci dalle gilde può, nel bene o nel male, variare il nostro rapporto con esse e con i loro principali esponenti. Nulla di complicato, però: il grado di simpatia o antipatia è abbastanza basilare e i giocatori più esperti non avranno difficoltà ad intuire i modi migliori per ottenere i vari favoritismi, che possono essere sconti presso i mercanti o disponibilità di equipaggiamento esclusivo.

Greedfall

A questo si aggiunge la costante presenza di NPC nel team, che sbloccherete man mano che proseguirete nell’avventura e motivo per il quale non affronterete mai il pericolo da soli. Anche in questo caso vi viene data la possibilità di personalizzare i componenti del vostro gruppo e decidere cosa fargli indossare e che arma fargli impugnare, scegliendo tra ciò che avete a disposizione. Non potrete però pilotare la loro esperienza e le loro abilità, limitando quindi la personalizzazione al solo inventario.

Parlando di gameplay nudo e crudo, Greedfall non offre nulla di quanto si sia già visto abbondantemente. I combattimenti rispecchiano l’anima “action” del titolo, con la possibilità di mettere in pausa lo scontro per organizzarsi: ad esempio selezionare nuovi voci per il menù rapido o bere una pozione rivitalizzante in caso di estrema necessità. Il protagonista può sfruttare due attacchi principali, leggero e pesante, oltre che utilizzare le armi da fuoco e la parata/schivata, fondamentali per destreggiarsi contro gruppi di avversari.

Il button-mashing non solo è inutile, ma molto spesso punitivo, in quanto i nemici tendono a contrattaccare spesso e i danni –anche a difficoltà normale- sono parecchio elevati.

Dal punto di vista tecnico, Greedfall è ben lontano dall’eccellenza

D’altro canto il sistema di combattimento non è tra i più brillanti mai provati e questo a lungo andare penalizza l’esperienza, che risulta non sempre gratificante, complice una malsana gestione della telecamera e una costante legnosità nei movimenti.

Ottima caratterizzazione dei boss, vero fiore all’occhiello della produzione e piccolo vanto personale di Spiders che riesce in questo caso a sfoggiare una brillante personalità. Missioni principali e secondarie si intrecciano senza problemi: sono facili da individuare grazie ad una mappa di gioco chiara e dettagliata e il loro numero è davvero sostanzioso, cosa che fa salire non di poco la longevità generale.

Greedfall

Una delle cose più stimolanti è senza dubbio la libertà concessa al giocatore, che spesso si ritrova davanti un obiettivo piuttosto generico che può affrontare in modi differenti, magari risolvendo un malinteso con la dialettica al posto delle armi (su questo influisce soprattutto il numero e la qualità dei talenti sbloccati). La via più facile non è sempre la migliore e spesso evitare di spargere sangue inutile vi permette di accedere a linee di dialogo extra o ricompense maggiori.

Tecnicamente, Greedfall è ben lontano dall’eccellenza, almeno su Xbox One X (piattaforma sulla quale l’abbiamo testato). I modelli poligonali sono buoni, ma durante i dialoghi si nota purtroppo un arretratezza grafica che caratterizza un po’ tutte le opere di Spiders Studio.

Discorso diverso per le ambientazioni, affascinanti e ricche di particolari differenti, ma quando si passa agli interni non si può evitare di notare asset sempre uguali tra loro, indice di un riciclo che nel 2019 difficilmente riesce giustificabile. D’altro canto parliamo di una produzione di medio livello, dalla quale in parte ci si aspettano problemini del genere. Nulla che comunque pregiudichi a priori l’esperienza di gioco, tranne forse per qualche caduta di stile dimenticabile.

Conclusioni

Greedfall è un gran passo in avanti di Spiders Studio rispetto al passato.

Non ha certo le caratteristiche per imporsi come nuova pietra miliare del genere, ma senza dubbio ha dalla sua aspetti positivi che lo rendono appetibile, soprattutto per i fan degli action-RPG di stampo classico.

Purtroppo soffre di alcune lacune a livello di gameplay che minano l’esperienza, tra cui alcune incertezze durante i combattimenti e una gestione non proprio ottimale delle (numerosissime) statistiche e tecnicamente non risulta avanguardistico quanto i trailer in CGI lasciavano presagire.

Tuttavia, considerato anche il prezzo ridotto a cui viene venduto, Greedfall è un piacevole espediente estivo che se ricompensato con la giusta dose di fiducia, può rivelarsi una sorpresa soddisfacente.

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