18 Giu 2016

HeadLander – Anteprima E3 2016

Los Angeles – Presso il booth Sony, abbiamo avuto la possibilità di provare l’imminente ultima fatica dei Double Fine Productions, responsabile di giochi quali The Cave, Psychonauts e Broken Age: HeadLander è un platform bidimensionale metroidvania style, che ci metterà negli inediti panni di una testa incastonata nel casco di una tuta spaziale, presumibilmente l’ultimo superstite della razza umana, con il compito di scoprire tanto il destino toccato innanzitutto all’equipaggio della nave che ci trasportava quanto quello dell’umanità tutta che parrebbe, da ciò che si desume nell’incipit del gioco, come sterminata. In un mondo dominato dalla totale automazione, una utopia non molto distante dalla realtà attuale, tutti gli esseri umani hanno trasferito le loro menti in corpi robotici, gestiti da un cervello elettronico deviato che, impazzito, ha preso il controllo di tutto il sistema provvedendo, apparentemente, a sterminare l’intera razza umana.

La demo inizia con il risveglio del protagonista o meglio, di ciò che rimane dello stesso, su una navicella spaziale in avaria: nel livello introduttivo messo a nostra disposizione dovremo dunque venire a capo di ciò che è successo, entrando al contempo in sintonia con un sistema di controllo tutt’altro che ostico. Impersoneremo dunque uno tra due superstiti, selezionabile nel menù iniziale, la cui testa è incastrata all’interno di una tuta spaziale dotata di un aggancio che permetterà alla stessa, direzionabile mediante un mini reattore posizionato nella parte inferiore del casco, di aggirarsi per i livelli alla ricerca di corpi utilizzabili per riuscire ad interagire con l’ambiente circostante. Ogni corpo avrà una sua peculiarità specifica, chi più veloce, chi dotato di un armamentario migliore e chi, semplicemente, rappresenterà lo standard per effettuare una normale e funzionale interazione con il mondo di gioco. HeadLander viene dunque a configurarsi come un ibrido tra un platform 2D a scorrimento orizzontale e un puzzle game: solo una corretta interazione con lo scenario oggetto delle nostre peregrinazioni, l’abbattimento mirato di quei pochi (per ora) androidi che ci si pareranno davanti, al fine di permettere la sottrazione del loro corpo disposto, ad esempio, su di una piattaforma altresì irragiungibile, ci garantiranno l’arrivo alla fine del livello e una futura prosecuzione delle nostre peripezie alla ricerca della verità riguardo lo sterminio della razza umana. Arriveremo a scoprire che, fortunatamente, non tutto è perduto e che sarà nostro compito sconfiggere il sistema di controllo centrale per restituire “libertà” ad una umanità soggiogata da una tecnologia sempre più ingombrante.

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Il codice che abbiamo avuto modo di provare rappresenta una versione oramai definitiva di ciò che sarà il prodotto finale, prodotto che arriverà su PC e PS4 a fine luglio. Va da se che il livello realizzativo della demo in oggetto era praticamente perfetto: non sono stati riscontrati infatti rallentamenti o bug di sorta.

HeadLander porterà una ventata di freschezza nel mondo dei platform bidimensionali

HeadLander va ad inserirsi nella gloriosa tradizione Double Fine, tradizione che vuole la stessa software house incapace di sbagliare qualsivoglia progetto e fornendo dunque all’utenza prodotti sempre di medio-alta qualità. Dal poco che abbiamo potuto osservare, HeadLander porterà una ventata di freschezza nel mondo dei platform bidimensionali: rimangono purtroppo dubbi riguardo una eventuale ripetitività delle dinamiche di gameplay. Speriamo dunque che la versione finale, in arrivo in poco più di un mese su PlayStation 4 e PC, oltre a conservare l’ottimo livello realizzativo riscontrato in occasione di questo contatto ravvicinato, possa fornire ulteriori dinamiche di gameplay atte a differenziare una esperienza di gioco che rischierebbe altrimenti, per quanto godibile, di cadere nel limbo delle occasioni mancate.


E3 - 2016 - Anteprime

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