Non bisogna essere forzatamente fan sfegatati del mago più famoso del mondo per guardare con interesse a Hogwarts Legacy, titolo in uscita il prossimo 10 febbraio e ovviamente già prenotabile da GameStop. Sin dai primissimi trailer, difatti, è stato chiaro che si sarebbe trattato di una produzione attenta ai dettagli, dichiaratamente rivolta agli appassionati, rispettosa dei canoni, estetici e concettuali, che libri e film hanno concorso a definire nel corso degli anni. L’hype, insomma, era ed è assolutamente comprensibile, giustificato, a ben vedere commisurato alle promesse di publisher e sviluppatore.
Per buttare ulteriore benzina sul fuoco, Warner Bros. Games ha ben deciso di invitarci ad un evento a porte chiuse, nel quale siamo stati in grado di mettere le mani su una demo della durata di un’ora abbondante, lasso di tempo più che sufficiente per saggiare diverse fasi di gameplay.
Raggiunta la postazione di gioco riservataci, siamo stati accolti dall’editor che ci ha permesso di personalizzare l’avatar, uno studente con misteriose capacità, eccezionalmente ammesso direttamente al quinto anno di Hogwards. L’espediente narrativo, dal punto di vista ludico, regge alla grande, visto che consegna nelle mani dell’utente un personaggio sufficientemente a suo agio con incantesimi e magie sin dal primo momento, senza per questo castrare sul nascere l’ovvia e necessaria progressione nel corso dell’avventura. Non un imbranato alle prime armi, insomma, ma neanche un Auror fatto e finito.
Da quel poco che ci è stato mostrato, l’avatar sarà al centro sia di un mistero piuttosto intricato e che coinvolge personalità di spicco della società dei maghi, sia di problematiche più o meno gravi legate a Hogwarts e dintorni.
Dopo una gita fuori porta su una ripida scogliera e una breve visita alla Gringott, scenari utilizzati nel corso della demo per farci prendere dimestichezza con il sistema di controllo e per introdurci a quella che ha tutta l’aria di essere la main quest, siamo stati letteralmente trascinati a pochi passi dall’ingresso del famoso castello, liberi di scorrazzare nei dintorni sia a piedi, che a bordo di una scopa volante.
L’introduzione, nonché la prima parte della demo, ci ha permesso di carpire quello che sarà lo spirito, il mood che si respirerà durante le missioni principali. A fronte di un level design sommariamente lineare, difatti, non sono mancati enigmi ambientali da risolvere prestando attenzione ai dettagli ed utilizzando alcuni incantesimi. Inoltre, ci è capitato di poter estrarre la bacchetta magica per distruggere qualche elemento dello scenario, sia per liberarci la strada, sia per recuperare loot utile alla causa.
Nel cortile di Hogwarts, invece, abbiamo potuto saggiare non solo la bontà del comparto grafico, ma anche la fedeltà visiva rispetto ai film. La facciata principale del castello è come ce lo ricordiamo, così come le sue guglie, le arcate, le torri. In sella alla nostra scopa, avvicinandoci al campo di Quidditch, dopo aver sorvolato lentamente l’antico edificio per godercene la vista, abbiamo saggiato la bontà del sistema di controllo in queste fasi. La scopa risponde con estrema fluidità ai comandi impartiti, inoltre sfruttando le correnti e il boost a propria disposizione si possono effettuare accelerazioni ed evoluzioni niente male. Sale il rammarico per la mancata inclusione del famoso sport tra maghi, ma senza alcun dubbio sarà assolutamente piacevole spostarsi per la mappa di Hogwarts Legacy agilmente e velocemente attraverso i cieli.
Hogwarts Legacy punta molto sull’azione e su un ritmo quasi indiavolato degli scontri
La demo ci ha poi accolto all’interno della scuola, una brevissima sezione che ci ha permesso di ammirare un atrio, attraversare qualche corridoio, esplorare liberamente la biblioteca. Non abbiamo visto moltissimo, è vero, ma tanto ci è bastato per apprezzare la vivacità delle sale in cui abbiamo ficcato il naso, l’ottimo dettaglio grafico degli interni, la miriade di easter egg, rimandi e dettagli che manderanno in brodo di giuggiole i veri fan di Harry Potter.
In seguito, siamo stati introdotti ad una missione vera e propria della durata di una mezz’ora circa, ambientata nella Foresta Proibita dove un gruppo di bracconieri è riuscito nell’intento di imprigionare un drago. Supportati da una compagna di classe del protagonista, controllata dalla CPU, innanzitutto abbiamo saggiato anche in questo caso la bontà realizzativa dello scenario, ricco di dettagli, impreziosito da panorami mozzafiato.
Individuato il gruppo di malintenzionati, non prima di aver risolto un paio di enigmi ed analizzato attentamente un accampamento abbandonato in cerca di indizi, abbiamo finalmente potuto saggiare le potenzialità del combat system. Come ci era parso da trailer e presentazioni varie, Hogwarts Legacy punta molto sull’azione e su un ritmo quasi indiavolato degli scontri. Fortunatamente, non manca nemmeno un minimo di strategia in ogni alterco. Il personaggio, difatti, si affida ad magia di base che può essere lanciata senza troppi preamboli e capace di inferire una quantità standard di danni al nemico. Volendolo, tuttavia, tramite croce direzionale e dorsali, potrete accedere ad una lunga lista di altri incantesimi, anch’essi ripresi pedissequamente da libri e film.
Oltre ad avere effetti secondari ben specifici, Wingardium Leviosa, come è giusto che sia, solleva il malcapitato di turno dal suolo per esempio, in certe situazioni sono imprescindibili per infrangere le barriere difensive nemiche. Divise in colori differenti si tratterà di utilizzare la magia corrispettiva per spezzarle, così da dedicarsi, in un secondo momento, all’eliminazione vera e propria dell’avversario, magari anche tenendo conto degli oggetti presenti nello scenario, con cui è possibile interagire spesso e volentieri, anche durante la battaglia.
Tirati in mezzo in un punto sicuramente avanzato della trama, non nascondiamo che questo lungo scontro contro diversi avversari ci ha lievemente disorientati, visto l’alto quantitativo di incantesimi a nostra disposizione. Se schivata, fondamentale per sopravvivere, ed incantesimo base erano facilmente richiamabili tramite i tasti frontali, per le altre magie abbiamo faticato e non poco, sia per l’affollamento di icone, sia per un control scheme che è certamente costato qualche compromesso agli sviluppatori.
Nonostante queste piccole reticenze, in parte dovute alla nostra scarsa esperienza con il gioco, ne siamo ben consapevoli, è innegabile che “sparare” magie in Hogwarts Legacy sia assolutamente divertente e persino soddisfacente, soprattutto quando si sfrutta a dovere qualche elemento dello scenario. La totale assenza di coperture rende lo scontro estremamente diretto e adrenalinico, e c’è il rischio che sul lungo periodo si presenti un po’ di ripetitività nelle lotte, ma questo dipenderà molto anche dalla varietà di nemici, nonché da quanto ampio sarà “l’arsenale” di incantesimi a nostra disposizione.
Inoltre, sul finale della missione, Hogwarts Legacy ha anche sfoderato un’insospettabile anima stealth. Mimetizzati con l’ambientazione grazie ad uno specifico incantesimo, siamo riusciti a sgattaiolare alle spalle di alcune guardie, riuscendo così a scoprire l’ubicazione del drago di cui sopra, senza attirare le attenzioni dei suoi secondini. Nulla di particolarmente complesso, sia chiaro, ma è stato comunque piacevole scoprire ci fosse un’altra strategia adottabile per il completamento della missione.
La creatura di Avalanche Studios promette molto bene. Va da sé che si tratta, in ogni caso, di un gioco indicato ai fan di Harry Potter, ma sia che siate appassionati della prima ora, sia che siate tiepidamente suoi sostenitori, fareste bene a cerchiare in rosso il 10 febbraio. Noi vi daremo ovviamente un parere definitivo con la nostra recensione, ma questa lunga demo ha messo in chiaro che Hogwarts Legacy ha tutte le carte in regola per essere un open-world profondo, longevo, curato in ogni suo aspetto.
Grafica, combat system, libertà di movimento, tutto sembra essere al suo posto e non vediamo l’ora di poter confermare queste buone sensazioni nella nostra recensione.