News 07 Ago 2015

Homefront: The Revolution – Anteprima gamescom 2015

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La customizzazione dell’armamentario rivestirà un ruolo cruciale nel gameplay: le armi base, assolutamente inadeguate a fronteggiare lo strapotere bellico dell’esercito Koreano, potranno essere modificate in ogni loro parte mediante il rinvenimento di componenti atti a migliorare, o per lo meno a diversificare, l’approccio bellico-tattico alle milizie avversarie. Un fucile a pompa potrà diventare, ad esempio, previa modifica del caricatore, della canna e mediante l’inserimento di un eventuale mirino sullo stesso, un lanciafiamme. Ogni singola arma da fuoco presente in Homefront: The Revolution, dalla pistola standard ad uno degli uzi a nostra disposizione, potrà essere oggetto di questa operazione di lifting estetico/funzionale andando, di fatto, a variare l’approccio all’esperienza di gioco in maniera significativa.

Visto lo strapotere dell’esercito Koreano, pensare di attaccarlo frontalmente equivarrebbe ad una condanna a morte: l’unico modo per riuscire a far breccia in questa perfetta organizzazione militare è quella di indebolire la presenza della stessa nelle zone della città, conquistando, uno dopo l’altro, i numerosi strike-points disposti nelle stesse in modo da poter contare su un maggiore supporto logistico di miliziani della resistenza nel momento in cui si deciderà di scagliare l’assalto frontale al distretto di interesse. Altra novità rilevata rispetto alla demo dell’anno scorso, ambientata in una più “tranquilla” yellow-zone, è la possibilità di correre per i livelli a bordo di una moto: la filosofia hit and run ci porterà infatti a lanciare veloci attacchi di sorpresa ai nemici e, altrettanto velocemente, a fuggire dalle loro grinfie anche grazie alla presenza di questo mezzo motorizzato. La concezione open world del titolo resta però parzialmente castrata dall’impossibilità di girare liberamente per il mondo di gioco: allontanarsi eccessivamente dal fulcro dell’azione ci porterà a una sorta di “desincronizzazione” con l’esperienza di gioco interrompendo dunque il nostro libero vagare per le strade di Philadelphia.

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Per meglio approfondire cosa sia realmente cambiato in un anno di gestazione abbiamo avuto la possibilità di scambiare quattro chiacchiere con gli sviluppatori, chiacchierata che qui vi riportiamo.

GameSoul: Prima di questa GamesCom 2015, Homefront: The Revolution si era mostrato in occasione dell’E3 2014. Cosa è cambiato da allora?

DS: Escludendo le varie vicissitudini inerenti il team di sviluppo, che penso conosciate bene, abbiamo inserito nel gioco la RED ZONE. La demo dell’anno scorso era focalizzata sulla yellow zone: nella red-zone la resistenza si trova ad aver a che fare con delle forze militarizzate molto più aggressive. Dall’anno scorso abbiamo introdotto la possibilità di fuggire in motocicleltta, abbiamo ampliato il concetto di open world inizialmente previsto ed abbiamo inserito la possibilità di customizzare le armi. Un cambiamento di cui andiamo particolarmente fieri è l’introduzione di una compoente strategica mediante l’inserimento degli strike points in modo da fornire alla resistenza un maggiore appoggio logistico in caso di acquisizione degli strike points.

GameSoul: Previsto inizialmente per il 2015, Homefront: The Revolution è stato rimandato al 2016. Questo ritardo permetterà di utilizzare le DirectX 12 in Homefront: The Revolution?

DS: La versione che abbiamo qui è una versione pre-alpha ancora in evidente ed avanzato stato di lavorazione. Il bello di lavorare con uno strumento come il Cry engine è la sua flessibilità. Non possiamo rilasciare precise specifiche di lavorazione ma, di sicuro, la versione finale presenterà una ottimizzazione del codice che introdurrà anche l’utilizzo delle direct x 12. E’ però troppo presto per dire cosa questo comporterà a livello di gameplay e di incremento prestazionale.

GameSoul: Crytek è storicamente una software house pc oriented – Il pc è sempre la piattaforma di riferimento o lo sviluppo di Homefront procede parallelamente su tutte e 3 le piattaforme?

DS: Stiamo sviluppando per tutte e 3 le versioni e, per quanto la versione pc sarà ovviamente la versione migliore, la flessibilità del cry engine ci permetterà di trarre il meglio anche dalle console. Per evitare inoltre casi come quello di Batman, abbiamo assunto anche dei programmatori specializzati in sviluppo su console per ottimizzare lo sviluppo del titolo senza lasciare nulla al caso.

GameSoul: Il sistema di customizzazione delle armi rischia di essere un game changer per Homefront, dicci di più.

DS: Flessibilità è la chiave del nostro sistema di customizzazione: la ricerca della componentistica aggiuntiva nelle rovine del mondo permetterà agli utenti di cambiare completamente l’esperienza di gioco: sarà possibile cambiare mirino, canna del fucile o dell’arma ed anche tipologia di proiettili. L’idea alla base di Homefront: The revolution è quella di permettere ad ogni singolo giocatore di creare il suo arsenale personalizzato e di accedere a questo arsenale in modo dinamico durante il combattimento. Quello di Homefront è un mondo povero di risorse ed è nostra intenzione quella di fornire pochi proiettili, poche armi e la necessità di frugare nel mondo alla ricerca di soluzioni per sopravvivere.

Homefront è il mix perfetto di strategia ed azione

Fattore Soul

L’hands on inerente la pre-alpha sia della versione pc che quella Xbox One di Homefront: Revolution, ci fa ben capire il perché del recente rinvio ad un non meglio specificato 2016.

Homefront: The Revolution, per quanto gradevole e ben congegnato, ha ancora bisogno di molto lavoro di raffinamento, sia riguardo il frame-rate (ballerino su ambo le versioni), sia riguardo i tempi di caricamento tra una morte e l’altra che, allo stato attuale delle cose, superano abbondantemente il minuto su ambo le piattaforme.

Homefront si presenta comunque al grande pubblico gravido di molte aspettative che, se mantenute, ci daranno uno dei giochi più interessanti del 2016.


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