News 25 Lug 2012

Hoodwink – La Recensione

Lo ameranno: gli amanti dei punta-e-clicca classici, chi detesta gli enigmi
Lo odieranno: chi vuole enigmi tosti e un protagonista meno sciocco
E’ simile a: Machinarium, Resonance

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Titolo: Hoodwink
Piattaforma: PC
Sviluppatore: E-One Studio
Publisher: E-One Studio
Giocatori: 1
Online / Contenuti : NO / NO
Lingua : Inglese/Italiano

Alcuni ragazzi vedono nei diamanti i soldi… ma non Michael!

La grande corporazione UniCorp ha creato una mega metropoli chiamata Global-One, dove è stata letteralmente ammassata tutta la popolazione mondiale tra umani, robot e mutanti. Sperando di ricreare una sorta di paradiso per gli esseri viventi, questi vengono invece sfruttati per i loschi scopi della corporazione.

Qui incontriamo Michael Bezzle, esperto cercatore e ritrovatore di oggetti (o meglio, questo è il modo gentile per definire un ladruncolo… NdR), che primariamente si metterà a caccia di tutto ciò che gli occorre per chiedere la mano della sua fidanzata, ma finirà per essere coinvolto in qualcosa di davvero complesso.

La prima impressione è stata di trovarci davanti a qualcosa di divertente e ben pensato. Effettivamente le fasi di divertimento non sono mancate, visto che il gioco è pieno di battute e humor nero a volte davvero ben congegniate,  la grafica in cell shading è stata usata in maniera ottima e l’universo colorato di questo gioco ha un buon equilibrio.

Ma non bastano certo delle battutelle per sopperire ai numerosi aspetti negativi che, speriamo, la casa produttrice avrà modo di migliorare nei prossimi capitoli. Avete capito bene: questo Hoodwink è solo il primo di una serie di avventure.

Raccogliere un mazzo di fiori per la propria fidanzata sembra un’impresa ardua…

Partiamo dal principio. Come prime opzioni possiamo decidere a che livello di difficoltà giocare (quindi saranno attivati o meno dei suggerimenti) ma avvisiamo sin da ora che nessuno degli enigmi proposti è irrisolvibile. Sarà inoltre selezionabile la lingua dei testi in italiano ma proprio i cosiddetti hints, che compariranno nella parte alta dello schermo, rimarranno in inglese fino all’uscita della prima patch. Per fortuna questo errore poco trascurabile ha trovato una soluzione.

Passiamo alla grafica e all’audio: come già detto, l’universo di gioco è coloratissimo ma molto equilibrato, non abbiamo riscontrato fastidi visivi o glitch di luci e textures; il sound ricorda molto le musiche di un film poliziesco di gusto antico e il doppiaggio è eseguito squisitamente, le voci recitate hanno la giusta intonazione per il giusto personaggio. Sorgono però i primi problemi: talvolta il sonoro dei dialoghi è frastornante o non si addice alla posizione del protagonista (personaggi che urlano quando gli siamo già molto lontani) o dialoghi in loop anche quando questi sono già terminati, musiche a volte assenti. Per non parlare della disarmonia con cui cammina il nostro Micheal, che “molleggia” ad ogni passo…

Per qualche intensa ora di gioco ci aspettavamo di meglio, soprattutto per il sistema di puntamento. Sarà usato soprattutto il tasto sinistro del mouse e cambierà automaticamente a seconda dell’oggetto selezionato, evitando così di parlare con lampade e toccare signorine… ciò non vuol dire che la facilitazione sia di aiuto in certe zone, dove volendo raggiungere determinati oggetti dovremo selezionare diverse angolazioni di visuale e solo quella giusta, dopo svariate prove, ci permetterà di acchiappare o attivare dei pannelli. Questo è un punto decisamente a sfavore del gioco, come anche il salvataggio a checkpoints e l’impossibilità di saltare i filmati.

In sostanza, i punti forza risiedono nella narrazione, l’ottimo doppiaggio e i meravigliosi colori, ma sono fin troppi i punti deboli che ci fanno bocciare almeno in parte quest’avventura grafica. Speriamo vivamente che i ragazzi di E-One Studio facciano decisamente di meglio per i prossimi capitoli. I numeri ce li avete, giocateli bene!

Ambientaliste moderne che “spacciano” cioccolata…

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