Uno sguardo dietro le quinte…
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L’orizzonte è dove inizia e finisce il giorno, sempre lì a metà fra la punta delle nostre dita e l’infinito traguardo del nostro sguardo, a definirci e deriderci in egual misura.
In un futuro che definire distante è essere diminutivi, l’umanità vive una notte metaforicamente senz’alba, in una terra di cui non siamo più padroni, ma prede di mostruosità meccaniche in cui batte un cuore di circuiti e metallo. Questo è Horizon: Zero Dawn, nuova creatura di Guerrilla Games già presentata allo scorso E3, ventata di videoludica aria nuova anche grazie all’indescrivibile fascino di un panorama post-post-apocalittico tanto fatiscente quanto ancora sintomatico della decadenza di un’umanità persa, molto probabilmente vittima di non altri che se’ stessa.
In questi preziosi 8 minuti il senior producer Mark Norris ci regala un piccolo sneak-peek al gameplay di Horizon (finora mostrato solo a pochi eletti), e vi posso assicurare che dietro la tenda non ci aspetta qualche Oz-iana prestidigitazione, ma pura e reale magia.
Pronti, attenti, via.
Osservando con attenzione l’HUD notiamo come Horizon sia un titolo sì open-world (la bussola in alto), ma con meccaniche da RPG (si veda la progressione del livello in alto a destra), e con forti influenze da parte del mondo “tribale”, notabile nel vestiario della protagonista, nel feeling generale che pervade il gameplay, e anche nella curiosa barra salute a forma di freccia nella parte inferiore sinistra dello schermo.
Il nostro cicero Mark ci tiene a far marcare anche la componente stealth di questo titolo, con meccaniche che ci permetteranno di aggirare l’avversario, e trasformarci da preda in predatore. In una sorta di fatality furtiva esibita nel video, notiamo il numero 825 “galleggiare” attorno all’area colpita, nient’altro che il cosiddetto “floating combat text“, un indicatore di danno che rimarca la natura RPG di molte meccaniche del titolo, a braccetto con il looting ormai tanto amato e tanto odiato.
La libertà in mano al giocatore è enorme, come si può notare in una piccola istanza di “caccia”: in questa sezione la nostra rossa protagonista pianta delle trappole esplosive e fa poi in modo che le sue prede in fuga, secondo i comportamenti tipici di una mandria, ci finiscano proprio in mezzo. Alcuni dei sopravvissuti, in pieno rispetto del fight-or-flight response, decideranno di difendersi attaccandoci.
Ed ecco che si arriva al dolce: il Thunderjaw, un bestione di 24 metri di lunghezza e 10 di larghezza, che sfoggia ben 93 pezzi di armatura distruttibili e ognuno con la propria barra-salute, il tutto mosso da 271 animazioni.
La tattica utilizzata nel video sembra essenziale per arrivare alla definitiva sconfitta del bestione; privandolo dei suoi cannoni e poi usandoli contro di lui potremo infliggere molti danni, molto velocemente, ma questo di sicuro non lo rende un bestiolina inerme, vista la ferocia di due nuovi tipi di attacchi sfoggiati solo per l’occasione.
Questo riassume al meglio gli 8 minuti regalatici da Guerrilla Games, memorabili frammenti di uno dei più promettenti titoli del 2016, che onestamente non arriverà mai troppo presto. Stay tuned per tutte le altre notizie su Horizon e i tanti altri titoli presenti alla Paris GamesWeek 2015.
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