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Milano Dopo l’incredibile esperienza con Uncharted 4, è davvero difficile mostrare subito dopo un altro titolo in grado di catturare attenzione e interesse nello stesso modo. Tuttavia devo ammetterlo: Mark Norris e James Kneuper, rispettivamente Senior Producer e Senior Technical Designer presso Guerrilla Games, ci sono riusciti con il loro Horizon: Zero Dawn. Sin da quando infatti ho messo gli occhi sulle incredibili ambientazioni post apocalittiche del gioco e sulla sua carismatica protagonista, la rossa Aloy, ho avuto la sensazione di trovarmi davanti ad un gioco davvero notevole e curato dal punto di vista creativo.
Presentato durante lo scorso E3 di quest’anno, Horizon: Zero Dawn è un titolo ambientato in un mondo che vede la razza umana ridotta alla primitività dopo aver perso il nostro stato di indiscussi re della catena alimentare; la società non esiste più e le grandi città sono scomparse, inghiottite da una natura selvaggia che ha ripreso possesso con prepotenza del suo mondo. La fauna è composta sia da creature animali che da incredibili macchine zoomorfe che hanno preso il sopravvento sull’uomo. La nostra splendida protagonista è la cacciatrice Aloy, una giovane donna forte e indipendente alla ricerca costante delle proprie origini.
Il giocatore sarà chiamato ad esplorare un mondo immenso completamente visitabile in ogni suo aspetto, da foreste sconfinate a gelide montagne, da vaste steppe ad aridi deserti per scoprire i segreti della civiltà scomparsa e apprendere il funzionamento delle incredibili macchine per riuscire ad abbatterle per sopravvivere un altro giorno in un mondo ostile.
Aloy si troverà a disposizione un limitato e primitivo arsenale: un arco per cacciare con diverse funzioni, dalla distruzione dell’avversario allo stordimento dello stesso; ed un rampino per immobilizzare le nostre prede. Le munizioni a disposizione della nostra ragazza vanno da frecce speciali in grado di danneggiare la meccanica fauna senza distruggerla, permettendoci di prelevare le parti che ci interessano una volta immobilizzato il nostro bersaglio. In aggiunta arriva una freccia dalla carica elettrica che, prevedibilmente, stordisce i nemici, mentre l’ultimo pezzo dell’arsenale aggressivo mostratoci consiste in una freccia esplosiva utilizzata per dare il colpo letale alle bestie più grandi.
Ed è infatti il Thunder Jaw, una macchina simile ad un gigantesco tirannosauro, quella che aspetta la nostra eroina durante la sua caccia. La creatura è immensa ed è dotata anche di un attacco a lungo raggio grazie ad un meccanismo lancia-razzi montato sul dorso. Aloy dovrà fare ricorso alla sua astuzia ed utilizzare il rampino in grado di costringere a terra l’immensa bestia, conficcando le corde nel terreno e ripetendo l’operazione più volte per immobilizzarla definitivamente. Il colpo fatale arriverà proprio dalla freccia esplosiva che abbiamo tenuto in serbo fino alla fine, colpendo l’immenso Thunder Jaw nelle sue parti più vulnerabili.
Alla fine dell’evento sono rimasto piacevolmente soddisfatto; il gentilissimo Mark Norris ci ha illuminato sulla vastità del mondo di gioco e sul ruolo di Aloy in quella che è oramai la nuova storia dell’umanità in Horizon: Zero Dawn. La nostra eroina dovrà vedersela con un immenso parco giochi sandbox in grado di intrattenerci per ore, assicura il senior producer. Nessun evento scriptato minerà l’esperienza di esplorazione di Horizon, che si promette di essere uno dei titoli più interessanti della stagione 2016 nonché una delle esclusive più di peso per la console Sony. Rimanete su Gamesoul per tutte le altre anteprime direttamente dalla GamesWeek di Milano.
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