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Horizon Zero Dawn Remastered – Recensione 

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La tecnologia di Forbidden West al servizio del prequel

Diciamolo senza troppi giri di parole: c’era davvero bisogno di un remake del primo capitolo della serie di Horizon? Ne sentivamo il bisogno, soprattutto considerando che giocando la versione originale su PlayStation 5, si può già godere di un sensibile miglioramento in termini di fluidità?  

La politica di Sony nei confronti di remastered e riproposizioni sta mostrando il fianco ad alcune critiche e perplessità. Se i porting su PC stanno convincendo senza eccezioni, recentemente abbiamo tessuto lodi per quello di God of War Ragnarok nella nostra recensione, quando il passaggio coinvolge anche PlayStation 5 siamo stati testimoni di casi più controversi, ne è un esempio su tutti Until Dawn.  

Horizon Zero Dawn, fortunatamente, rientra nella cerchia dei progetti realizzati con raziocinio, che in qualche modo giustificano il riadattamento e anche l’upgrade, al prezzo di 10€, per chi già possiede l’originale, a patto di essere patiti di grafica e di voler giocare sempre al massimo delle prestazioni possibili.  

Il quantitativo di dettagli su schermo è evidentemente maggiore

Come per altri progetti simili, questa remastered non porta con sé alcun contenuto inedito. Non ci sono nuove aree da esplorare, né sono stati introdotti costumi o altri elementi cosmetici. C’è l’avventura principale, il DLC The Frozen Lands e nient’altro. Questo è un fattore da tenere in considerazione nel caso si abbia già avuto il piacere sulla vecchia PlayStation 4. Chi conosce la storia, e magari si è pure concesso un livello di sfida maggiore approfittando del new game plus, avrà ben pochi motivi per rigettarsi a capofitto un’altra volta nell’emozionante epopea di Aloy.  

I neofiti, che potranno acquistare questa versione del gioco a questo link, chi aveva bisogno di una scusa per rivivere tutto da capo, scopriranno e riscopriranno un gioco assolutamente convincente in ogni ambito, per quanto non perfetto. Non ci dilungheremo più del dovuto nel descrivere le meccaniche di gameplay, né spenderemo troppe parole per la trama, per quello vi rimandiamo alla recensione dell’epoca ancora validissima. Vi basti sapere che avrete a che fare con un action in terza persona open world, ambientato in un futuro molto lontano in cui il genere umano ha dovuto ricominciare da zero, in un mondo dominato da automi dalle forme animali.  

Il principio guida di Nixxes Software è stato quello di riadattare la tecnologia utilizzata in Forbidden West

Un combat system che dà il suo meglio ai livelli di sfida più elevati, si amalgama alla perfezione con una lore tremendamente affasciante, non così originale, certo, ma veicolata con il giusto ritmo e una corretta dovizia di dettagli. Chi ama la fantascienza, la distopia, l’esplorazione, i combattimenti impegnativi, troverà pane per i propri denti in Horizon Zero Dawn. 

Per questo riadattamento, il principio guida di Nixxes Software, chiamata nuovamente da Sony a gestire una rimasterizzazione, è stato quello di riadattare la tecnologia utilizzata in Forbidden West per migliorare l’aspetto estetico dell’originale.

Lo si vede immediatamente già nel menù principale, quando si ritrovano tutte le opzioni legate all’accessibilità; alla difficoltà estremamente scalabile in ogni singolo ambito, tra istanze survival, chiamiamole così, e combattimento vero e proprio; al settaggio grafico.

Colori più brillanti donano maggior profondità alla scena, soprattutto in quelle più buie

Oltre alla modalità prestazioni, che blocca il frame rate a 60fps, e quella qualità, in cui invece si scende a 30fps a fronte dello splendore del 4K, si fa spazio il settaggio bilanciato che imposta la fluidità a 40fps. Come in altri casi simili, la modalità migliore, a nostro avviso, è quella che dà priorità agli fps, tanto più che anche in questa forma si possono apprezzare tutte le migliorie apportate.

Tanto per cominciare, il colpo d’occhio è graziato da un antialiasing più performante che dona estrema pulizia ad ogni schermata e risalta la densità di dettagli di buona parte degli scenari. Il fogliame degli alberi e la bassa vegetazione, più di ogni altra cosa, ne guadagnano in sostanza e corposità.

E’ stato ovviamente implementato l’utilizzo del DualSense e di tutte le sue feature

Anche le bestie meccaniche brillano di luce nuova, un effetto che è figlio di altri due accorgimenti che concorrono a differenziare sensibilmente Horizon Zero Dawn Remastered rispetto all’originale. Da una parte un aumento globale dei dettagli di texture e modelli poligonali. In alcuni casi bisogna aguzzare la vista per notare le differenze, ma soprattutto nemici e strutture denotano una ricchezza di particolari nettamente maggiore. La stessa color correction ha subito una lieve modifica. Per esaltare il rinnovato gioco di luci ed ombre, frutto di una serie di algoritmi presi di peso da Forbidden West, Nixxes ha optato per colori più brillanti, apprezzabili tanto più con l’HDR attivo. Soprattutto negli scenari più oscuri, l’accortezza dona maggiore profondità ad ogni scena, considerando poi che le luci al neon di nemici e device tecnologici rendono ancora più affascinanti gli ambienti che esplorerete.

Anche l’acqua e i fluidi in generale hanno ricevuto un sensibile upgrade. Visibilmente posticci e con riflessi in bassa definizione nell’originale, grazie all’esperienza maturata con Forbidden West, dove i corsi d’acqua erano assolutamente protagonisti, finalmente immergersi e riemergere produce effetti naturali e credibili, anche per quanto riguarda i vestiti bagnati di Aloy. Similmente, neve e sabbia sono più credibili, con effetti particellari sensibilmente più realistici.

Non ci sono nuovi contenuti, ma questa remastered potrebbe essere una bella scusa per riaffrontare l’emozionante epopea di Aloy

Più controverso il giudizio sulle animazioni facciali. Come annunciato da Sony stessa, sono state effettuate sessioni di motion capture aggiuntive proprio per migliorare uno degli aspetti più criticati dell’originale. I modelli poligonali sono rimasti sostanzialmente gli stessi, a fronte di un incremento nei dettagli, come già detto, e di una maggior espressività dei volti. Il miglioramento c’è, ma non abbastanza da cancellare completamente quella sensazione di vacuità negli sguardi tendenzialmente alienante e straniante. Da questo punto di vista, insomma, Forbidden West resta una spanna sopra.

L’audio è stato mixato nuovamente, a tutto vantaggio soprattutto di chi possiede un buon impianto in grado di riprodurre il suono 3D. Ma ammettiamo che in questo caso la differenza è sottilissima, apprezzabile solo dalle orecchie più sensibili e pretenziose.

Infine è stato ovviamente implementato l’utilizzo del DualSense e di tutte le sue feature. La vibrazione non raggiunge il grado di precisione e accortezza di Returnal, né di Forbidden West, ma le sollecitazioni sono moltiplicate e in alcuni casi adattate coerentemente all’azione che sta svolgendo Aloy. Anche i trigger offrono il giusto grado di resistenza in base agli input inseriti.

Conclusioni

Quella di Horizon Zero Dawn è una remastered che ha subito diverse critiche in fasi di presentazione e realizzazione. Riadattare un gioco di pochi anni fa, che già sfruttava appieno l’hardware di PlayStation 4, è stato un bel rischio, ma a conti fatti non si può non applaudire il lavoro svolto da Nixxes Software.

La totale assenza di nuovi contenuti rappresenta un enorme deterrente per chi ha già avuto modo di spolpare il gioco all’epoca. Tuttavia, è innegabile che siamo di fronte alla miglior versione del gioco. Dalle numerose opzioni aggiunte, sia in termini di difficoltà che di accessibilità, agli evidenti upgrade grafici, oggi come allora siamo di fronte ad una grande avventura open world, ancora più bella da vedere e sentire.

Certo, non tutti i difetti dell’originale sono stati eliminati. Le animazioni facciali restano lievemente alienanti, nonostante l’ulteriore e apprezzabile lavoro di motion capture svolto.

Consigliatissimo ai neofiti. I veterani, invece, dovranno attentamente valutare l’acquisto ed eventuale upgrade a 10€. Se volete rivivervi l’avventura di Aloy è il momento migliore per farlo. Ma non aspettatevi di godere di contenuti inediti.

Acquista Horizon Zero Dawn Remastered sullo shop online di GameStop!

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  • Good
  • Bad
  • 8 Strepitoso

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Conclusioni

Quella di Horizon Zero Dawn è una remastered che ha subito diverse critiche in fasi di presentazione e realizzazione. Riadattare un gioco di pochi anni fa, che già sfruttava appieno l’hardware di PlayStation 4, è stato un bel rischio, ma a conti fatti non si può non applaudire il lavoro svolto da Nixxes Software.

La totale assenza di nuovi contenuti rappresenta un enorme deterrente per chi ha già avuto modo di spolpare il gioco all’epoca. Tuttavia, è innegabile che siamo di fronte alla miglior versione del gioco. Dalle numerose opzioni aggiunte, sia in termini di difficoltà che di accessibilità, agli evidenti upgrade grafici, oggi come allora siamo di fronte ad una grande avventura open world, ancora più bella da vedere e sentire.

Certo, non tutti i difetti dell’originale sono stati eliminati. Le animazioni facciali restano lievemente alienanti, nonostante l’ulteriore e apprezzabile lavoro di motion capture svolto.

Consigliatissimo ai neofiti. I veterani, invece, dovranno attentamente valutare l’acquisto ed eventuale upgrade a 10€. Se volete rivivervi l’avventura di Aloy è il momento migliore per farlo. Ma non aspettatevi di godere di contenuti inediti.

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