17 Giu 2016

Horizon Zero Dawn – Anteprima E3 2016

Los Angeles – È difficile assistere ad un giocato di Horizon Zero Dawn, qui dall’E3 2016, e uscire dalla Permanent Room di Sony PlayStation senza un mix di stupore, incredulità e tristezza legata ad un’attesa che, al momento, andrà ad estinguersi il prossimo marzo. Non è certo la prima volta che ritroviamo la bella Aloy nel nostro cammino, e allo stesso modo è cosa a dir poco nota l’abilità e il curriculum dei ragazzi di Guerrilla Games, sviluppatori eccelsi legati a doppia mandata al destino delle console di casa PlayStation. Eppure c’è poco da fare, bastano poco più di venti minuti per ritrovarsi immersi in un qualcosa di troppo grande e complesso per essere relegato all’abusata definizione di “giochino elettronico”. Horizon Zero Dawn, senza dubbio alcuno, rappresenta uno dei titoli più apprezzati, osannati e attesi dalla critica specializzata in questa edizione della kermesse Losangelina: certo, lo spaccato di gameplay a cui abbiamo preso parte si è fatto aspettare parecchio, considerando l’annuncio dell’IP esattamente dodici mesi or sono. Ma come tutte le cose buone, alle volte vale la pena aspettare il giusto tempo per gustare al meglio le potenzialità di un titolo dato ormai da molti come successo garantito. E questo è esattamente il caso di Horizon.

Non c’è ombra di dubbio che la narrativa, in Horizon, rappresenti uno degli aspetti più interessanti e approfonditi dell’intera opera di Guerrilla. Il mondo degli esseri umani non esiste più, vittima predestinata di un cataclisma generalizzato a cui soltanto in pochi sono sopravvissuti. Pochi, pochissimi, superstiti di un mondo sempre più inospitale che ha cancellato la memoria dei tempi che furono; restano soltanto gli scheletri di vecchi grattacieli, erosi del tempo e divorati dalla vegetazione lussureggiante, a testimonianza di quella civiltà che, secoli addietro, dettava legge nel pianeta. Quello di Horizon è dunque un mondo nuovo, dove gli esseri umani vivono in tribù veneranti divinità mistiche in cambio della salvezza e di protezione e, per contrappasso, governato dalle Machines, creature appartenenti al regno animale potenziate dalle più svariate componenti elettroniche. Cosa abbia portato a questa insolita evoluzione non ci è ancora dato di saperlo: l’unica cosa certa, tuttavia, è che le popolazioni umane dipendono da queste componenti, che una volta raccolte permettono di craftare oggetti e suppellettili necessari all’ordinaria sopravvivenza.

Horizon Zero Dawn Gamesoul

In questo universo ai confini del tempo, dove tecnologia futuristica e antico passato convivono magicamente, si muove Aloy, giovane e bellissima guerriera dal carattere arcigno. Una donna cresciuta in un luogo difficile, dove la vita è appesa a un filo e dove ogni mossa rischia di essere l’ultima. Specialmente quando la Corruption, una sorta di virus che intacca l’elettronica delle macchine, trasforma queste “bestie” in predatori famelici di esseri umani, in cacciatori senza pietà desiderosi di eliminare anche l’ultima traccia di umanità presente sulla terra. E mentre la gente abbandona i villaggi contaminati dalla Corruption, alla ricerca di un temporaneo luogo più sicuro dove continuare a pregare le divinità, Aloy parte per un lungo viaggio alla ricerca dell’origine di questo virus. Un viaggio che la porterà nei luoghi più disparati della Terra (savane, giungle, deserti), in villaggi post apocalittici alla ricerca di aiuto, di informazioni, di qualsiasi cosa possa aiutarla a far luce su questa nuova minaccia che grava sugli uomini.

Parlando più da vicino del gameplay, Horizon è un open world action RPG in terza persona, con un giusto equilibrio tra una componente combat e un nutrito set di meccaniche ruolistiche tradizionali, che spaziano dalla gestione dei dialoghi al livellamento del personaggio, tuttavia ancora non presentato in modo sufficientemente approfondito dai ragazzi di Guerrilla. In questo contesto da gioco di ruolo, è interessante approfondire la meccanica di compravendita e craft di oggetti, possibile soltanto dopo aver raccolto un numero adeguato di schegge di metallo – la moneta “ufficiale” nei villaggi di Horizon. Durante la presentazione a porte chiuse del titolo, ad esempio, Aloy ha investito parte del proprio tesoro nell’acquisto di armi e di vestiti. Questi ultimi, per dovere di cronaca, non hanno una mera valenza estetica: al contrario, permettono alla protagonista di aumentare (o in alcuni casi anche di far calare) i valori di determinate skill, quali ad esempio resistenza ai proiettili, agli attacchi fisici, alla Corruption o al freddo. Sulle armi, abbiamo visto la predilezione dello sviluppatore all’utilizzo dell’arco, disponibile in più varianti e in grado di scoccare differenti tipologie di freccia: esplosiva, stordente o incendiaria sono soltanto alcune delle possibilità, una piccola parte – presumiamo – di quanto troveremo nel gioco completo.

Horizon Zero Dawn

Armi e vestiti sono dotati di un numero variabile di Socket Mod, alloggiamenti in cui è possibile integrare specifici circuiti o componenti che, in cambio, aumentano – sotto forma di perk permanente – parametri come il danno a media o breve distanza. In altri casi, ad esempio, renderemo la nostra arma ancor più letale per determinate tipologie di macchine: non si tratta dunque di una soluzione “perenne”, visto l’elevatissimo numero di razze animali differenti, ma in un contesto più “localizzato” la giusta mod potrebbe fare la differenza. A proposito di macchine, i nostri ospiti di Guerrilla ci hanno raccontato come per ciascuna area dell’enorme mappa di gioco siano previste differenti specie animali, ciascuna con le proprie caratteristiche peculiari, punti deboli e punti di forza. Studiare l’ambiente e la relativa fauna diviene dunque fondamentale per Aloy, in quanto, alle volte, basta un pizzico di attenzione in più per concludere a proprio vantaggio uno scontro all’apparenza ostico.

Le macchine, dal canto loro, difficilmente attaccheranno gli esseri umani se non direttamente attaccate a loro volta: lo sviluppatore ha infatti dichiarato che ciascun esemplare ha una “attitude”, ossia una personalità, differente dalle altre, e nessuna impostazione le vieterebbe di attaccare se si sentisse minacciata. Nel corso della demo abbiamo visto branchi di svariati animali coesistere pacificamente, osservando il nostro passaggio senza batter il proverbiale ciglio. Non si tratta di creature istintivamente ostili: la presenza di alcuni esemplari equipaggiati con “bauli” di componenti elettronici, tuttavia, li rende appetibili per gli stessi esseri umani – Aloy, ad esempio, potrà craftare mine esplosive di prossimità, trappole di fuoco o elettrizzanti, ideali per i combattimenti più critici. Tocca quindi cacciare e, per questo motivo, fronteggiare la carica di queste insolite creature anche a costo della vita.

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Quanto appena detto non vale per le macchine Corrotte, vittime del virus che abbiamo descritto prima e, proprio in virtù di esso, molto più resistenti, tenaci e aggressive contro gli esseri umani. Nella nostra demo ci siamo addentrati all’interno di una zona infettata da questa misteriosa epidemia, dove abbiamo incontrato un Corruptor di dimensioni generose pronto ad accoglierci nel migliore dei modi: in questa fase abbiamo apprezzato lo doti di guerriera di Aloy, forte di un combattimento veloce e dinamico che richiede di alternare velocemente la tipologia di freccia scoccata dall’arco e, alle volte, di usare un pizzico di intelligenza. Nell’armamentario a sua disposizione, ad esempio, è presente un gingillo che permette di ancorare il bersaglio al suono tramite picchetti e funi di metallo: una volta intrappolato con un paio di colpi, il nemico è destinato a cadere al suolo e, temporaneamente, essere vittima dei nostri attacchi pesanti. Sarà però prima necessario evitare i molteplici attacchi della macchina, che spaziano da poderosi colpi di coda ad attacchi aeri devastanti, senza dimenticare la possibilità di scagliare enormi rocce verso la nostra direzione – una capriola laterale col giusto tempismo, in questi frangenti, potrebbe salvarvi la vita.

Una volta colpito a sufficienza, il Corruptor ha mostrato il proprio punto debole, un dispositivo elettronico giallo collocato sul suo dorso. Una freccia ben assestata e, non senza una certa fatica, il macchinario infetto giace al suolo sotto forma di ferraglia inerme: tempo di loot, analizzando quel che rimane dopo una dozzina di esplosioni e shock elettrici tra circuiti ancora funzionanti e, in questo specifico caso, il componente corruptor – sulla cui utilità, al momento, non sappiamo ancora nulla. Altro aspetto interessante, collaterale al combattimento vero e proprio, è la possibilità di effettuare un override su una qualsiasi macchina non corrotta per addomesticarla e sfruttarla a nostro vantaggio. Nel nostro caso, è stato possibile addomesticare una sorta di toro e usarlo come cavalcatura sino alla citata zona Corrotta: considerando le dimensioni estremamente generose della mappa di gioco, una soluzione come questa permette di velocizzare sensibilmente gli spostamenti da un hot spot ad un altro. Questo, senza dimenticare che sarà comunque disponibile una funzionalità din fast travel da un punto di interesse ad un altro, a patto di averlo già scoperto.

Horizon Zero Dawn, inutile dirlo, è potenzialmente uno dei migliori titoli di questa generazione,

Horizon Zero Dawn, inutile dirlo, è potenzialmente uno dei migliori titoli di questa generazione, Merito anche di un comparto tecnologico di altissima caratura, che fonde alla perfezione un universo visionario, frutto della commistione di un passato forzato e di un futuro sfuggito al controllo dell’essere umano. Tutto, dalla modellazione dei personaggi al level design, testimonia l’incredibile livello raggiunto dai programmatori di Guerrilla Games: se queste sono le potenzialità di PlayStation 4, non osiamo immaginare quanto in alto potranno portare l’asticella i principali studi di sviluppo first party del colosso nipponico. Aloy è una gioia per gli occhi, e si muove in modo naturale forte di un parco animazioni encomiabile: livello leggermente inferiore per i restanti NPG, che appaiono comunque ben al di sopra degli standard tradizionali a cui, oggigiorno, siamo abituati. La parte del leone, tuttavia, la fa ancora una volta la natura: ambientazioni enormi che si perdono verso un lontanissimo orizzonte, con una palette cromatica estasiante e una cura del dettaglio certosina. Una natura viva, brulicante, dove dei colossi di carne e metallo si muovono da padroni incontrastati: quello di Horizon Zero Dawn è un mondo che mai ci saremmo aspettati di incontrare e che, dopo la prova odierna, non vediamo l’ora di conoscere più da vicino. Nella speranza di riuscire a sopravvivere all’attesa.

E3 - 2016 - Anteprime