Horizon: Zero Dawn
05 Ago 2020

Horizon: Zero Dawn Complete Edition – Recensione PC

Sono passati tre anni dall’ultima volta che ho “vestito” i panni di Aloy, l’intrepida eroina immaginata da Guerrilla Games nell’esclusiva di PlayStation 4 Horizon: Zero Dawn. Non pensavo che quel gioco, uscito nel 2017, avesse ancora qualche storia da raccontare o potesse trovare un altro modo per far parlare di sé che non fosse un sequel o uno spin-off.

Evidentemente mi sbagliavo.

Dopo diversi rumor e svariate indiscrezioni, Guerrilla Games ha confermato l’arrivo di Horizon Zero Dawn: Complete Edition su PC, seguendo le orme (nerastre e appiccicaticcie) lasciate dal bellissimo porting di Death Stranding. Fra l’altro, il titolo di Hideo Kojima condivide con Horizon il motore di gioco, il Decima Engine, che ha già dimostrato di saperci parecchio fare su PC proprio con Death Stranding.

Aloy è tornata, dunque, per esplorare il mondo della master race. E lo fa in grande stile, dato che la versione PC di Horizon Zero Dawn arriva completa di tutti i contenuti scaricabili usciti, compresa l’espansione The Frozen Wilds, la quale espande ulteriormente la storia principale. Esattamente come per Death Stranding, anche Horizon: Zero Dawn ha introdotto il supporto alla risoluzione ultrawide, e forse ancora di più che nel titolo di Kojima questa scelta è giustificata da un’ambientazione onestamente spettacolare e incredibilmente dettagliata.

Prima di cominciare ad addentrarci nel gioco però, vi avverto che la mia recensione non parlerà della trama di Horizon Zero Dawn: per quello scopo c’è già la recensione della versione PlayStation 4 che potete trovare qui, oltre a quella dell’espansione The Frozen Wilds a questo link.

Horizon Zero Dawn

Premetto immediatamente che ho giocato alla versione PC di Horizon: Zero Dawn Complete Edition con un PC equipaggiato con Core i9-9900K, RTX 2080 Ti, SSD M2 e 64 GB di RAM, una configurazione abbastanza “potente” in modo da permettere al gioco di Guerrilla di mostrare tutti i suoi muscoli. Ed è proprio per questo che il primo impatto con Horizon: Zero Dawn su PC mi ha lasciato leggermente disorientato: il caricamento iniziale del gioco è stato estremamente lungo (parliamo di minuti), un lasso temporale davvero alienante per chi è abituato a giocare su PC.

Tuttavia questa loading screen infinita è apparsa solamente per il primo avvio, sparendo a quelli successivi, quindi non spaventatevi se all’inizio dovrete aspettare un po’ prima di calarvi nei panni della piccola Aloy. Ovviamente una volta spalancate le porte del mondo immaginato da Guerrilla, c’è da rimanere senza fiato: la bellezza ed il fascino delle ambientazioni colpiscono ancora oggi, tre anni dopo l’uscita del gioco su PS4Dopo le cutscene iniziali ho deciso di mettere immediatamente le mani sulle impostazioni di gioco per spingere al massimo i setting grafici (per quanto possibile). Il risultato è stato davvero esaltante.

Da rimanere senza fiato

Devo dire che, esattamente come in Death Stranding, le opzioni grafiche non sono molte. Sono presenti le più classiche (risoluzione, V-Sync, frequenza di aggiornamento e rendering HDR) per quanto riguarda le proporzioni dello schermo e il depth of field; per il resto ci sono poco meno di una decina di voci che regolano motion blur, occlusione ambientale, riflessi, nuvole, ombre, filtro anisotropico, qualità dei modelli e texture.

Completamente assente un qualsivoglia indicatore della memoria video utilizzata e anche un’opzione che consenta di attivare l’illuminazione dinamica (il tanto chiacchierato Ray Tracing) che Horizon Zero Dawn non supporta, almeno inizialmente (altro punto in comune con Death Stranding). Una grossa mancanza è il supporto al DLSS 2.0 di NVIDIA, che mi è decisamente incomprensibile, dato che sul gioco di Hideo Kojima questa feature era implementata alla perfezione. Un gran peccato. Inoltre, dalla mia prova sembra che il filtro anisotropico non funzioni correttamente. A quanto pare si tratta di un bug che verrà risolto con le prime patch del gioco, ma al momento della scrittura di questa recensione non mi è stato possibile godere appieno della bellezza visiva di Horizon Zero Dawn.

Horizon: Zero Dawn

Dobbiamo quindi accontentarci, almeno per il momento, del più “classico” TAA (che comunque la sua figura la fa). Fra le altre migliorie di cui gode la versione PC troviamo il supporto alle risoluzioni ultra-wide (esatto, anche in 32:9 con una risoluzione di 3840×1080), riflessi migliorati, fogliame dinamico, framerate sbloccato e uno strumento di benchmarking (quest’ultimo molto utile se volete avere un’idea delle prestazioni che il gioco manterrà sul vostro sistema). Alla prova dei fatti, il titolo di Guerrilla Games performa alla grande, ben più fluidamente di quanto avessi previsto.

Con le impostazioni grafiche settate su “ultra” in risoluzione Full HD si riescono a ottenere quasi 132 frame al secondo di media (a patto che il vostro monitor abbia almeno 144Hz) mentre in risoluzione 4K si scende poco sotto i 90 FPS. Un risultato davvero di tutto rispetto, che dà a Horizon: Zero Dawn una profondità vivisa ancora più spettacolare che in passato.

La bellezza e il fascino delle ambientazioni colpiscono ancora oggi, tre anni dopo l’uscita del gioco su PS4

Nonostante tutte queste migliorie, non me la sento di dire che ci sono differenze abissali con la versione PlayStation 4 del gioco. Certo, il conteggio degli FPS è davvero fuori scala, ma c’è ben poco oltre a questo: una maggiore definizione dei dettagli e un anti aliasing più definito non stravolgono di certo l’esperienza di chi già conosce le avventure di Aloy. A conti fatti, non c’è una vera e propria ragione per ricomprare Horizon Zero Dawn su PC se avete già concluso il cammino della nostra intrepida protagonista su PS4: nessun contenuto esclusivo, nessuna tecnologia innovativa, solamente effetti di pop up ridotti e una linea dell’orizzonte più definita e chiara (fogliame incluso) oltre ai vantaggi legati al framerate sopracitati.

C’è da dire però che il titolo di Guerrilla Games è ben ottimizzato, e sfrutta al meglio la memoria video senza essere particolarmente avida di gigabyte. Testando infatti Horizon Zero Dawn con una scheda video più modesta (GTX 1660 Ti) abbiamo comunque sfondato il muro dei 60 FPS anche con i setting impostati su qualità alta. Forse non brillerà per originalità di contenuti proposti, ma a livello tecnico quello di Horizon Zero Dawn è un porting con i fiocchi. Ottimo anche il supporto a mouse e tastiera (che bello scoccare le frecce di Aloy con il mouse!) che non fanno assolutamente rimpiangere il controller (anche se è supportato, ovviamente).

Conclusioni

La versione PC di Horizon: Zero Dawn Complete Edition è (come già immaginerete) la migliore in assoluto per giocare le avventure di Aloy in un’America post apocalittica ancora più bella, lussuriosa e definita. Il Decima Engine di Guerrilla Games ha dimostrato di nuovo che è in grado di stupire anche sui sistemi della Master Race, regalandoci porting di una qualità e stabilità impressionanti. Tutto in Horizon Zero Dawn su PC è migliore rispetto alla versione PS4, dal framerate alla risoluzione, passando da antialiasing e fogliame dinamico.

Tutto eccetto i contenuti. Già, perché quelli sono identici per entrambe le versioni. Non c’è nulla di esclusivo, nemmeno una side quest, che possa spingere chi ha già completato il cammino di Aloy a prendere in mano mouse e tastiera e ricominciare da capo. Ma data la qualità del lavoro di Guerrilla, non posso certo lamentarmi. Peccato per il mancato supporto al Ray Tracing: sono sicuro che con quel tipo di illuminazione dinamica il gioco avrebbe avuto davvero un effetto spaccamascella.