horizon zero dawn the frozen wilds
06 Nov 2017

Horizon Zero Dawn: The Frozen Wilds – Recensione

Presentata a sorpresa durante lo scorso E3, The Frozen Wilds è la prima espansione per Horizon: Zero Dawn, un titolo fra i più apprezzati, sia dalla critica che dal pubblico, tra quelli usciti quest’anno in esclusiva per PlayStation 4. L’impavida Aloy, protagonista del gioco, si è rivelata un personaggio complesso, sfaccettato e profondo, che è entrato velocemente e con facilità nell’immaginario collettivo dei videogiocatori moderni come simbolo di coraggio, speranza e determinazione.

Aloy è un’eroina completa, sotto tutti i punti di vista: la sua avventura è stata raccontata da una storia che ha appassionato milioni di giocatori in tutto il mondo. Non sorprende quindi la decisione di Guerrilla Games di aggiungere qualche paragrafo alle vicende di questa straordinaria giovane donna con il contenuto scaricabile The Frozen Wilds (fornitoci gratuitamente in forma di copia review da Sony Interactive Entertainment Europe, ndE). Le regioni del freddo nord sono il nuovo obiettivo della nostra impavida Cercatrice, che per indagare su alcuni segreti del passato finirà per esplorare “lo Squarcio”, una nuova porzione di gioco popolata dalla tribù Banuk e da inediti e pericolosi esemplari di macchine. Specifichiamo subito che per giocare a The Frozen Wilds non è necessario aver finito Horizon: Zero Dawn. Non si tratta infatti di un contenuto end-game, bensì di una storia a sé stante che può essere intrapresa una volta che la nostra protagonista avrà raggiunto il livello 30, anche se è possibile accedervi immediatamente al termine della missione “Una Cercatrice alle Porte”.

Nonostante non si tratti di un contenuto “postumo” alla storia principale, i pericoli che lo Squarcio nasconde potrebbero scoraggiare chi è alle prime armi con il colorito mondo di Horizon: Zero Dawn, perciò consigliamo a chiunque voglia intraprendere questa avventura nel gelido nord di raggiungere almeno il livello 35/40, anche per godere appieno dell’esperienza di gioco pensata da Guerrilla.

Horizon Zero Dawn The Frozen Wilds
Il gioco non ha perso nulla del suo incredibile fascino.

The Frozen Wilds aggiunge diverse migliorie al gioco principale, a partire da un rinnovato sistema di espressioni facciali e lip-sync, che rende le interazioni fra Aloy ed i personaggi non giocanti ancora più credibili ed immersive. Probabilmente questa implementazione del sistema di dialogo è stata progettata in seguito alle (poche) critiche che il titolo di Guerrilla Games aveva ricevuto a proposito dell’espressività dei suoi personaggi. È comunque un peccato che questa piccola innovazione non sia estesa all’intero gioco ma rimanga “un’esclusiva” dell’espansione. Visivamente, Horizon rimane ancora uno dei giochi più appaganti e meglio realizzati che il parco titoli di PlayStation 4 abbia da offrire, e l’espansione The Frozen Wilds riesce a risaltare ancora di più le incredibili capacità del Decima Engine. Scorci mozzafiato ed orizzonti pieni di colore faranno la felicità dei vostri occhi, e l’effetto sarà ancora più forte se utilizzerete uno schermo con HDR. A migliorare ulteriormente la vista ci pensa il gelido mondo di gioco, che introduce gli effetti ambientali dedicati alla neve ed il monte Rombo di Tuono, un vulcano sempre attivo e perennemente fumante, illuminato da scariche elettriche color rosso fuoco. Il risultato di questo cocktail visivo è decisamente suggestivo ed attraente, e spingerà facilmente a tornare nei panni di Aloy in quella che è probabilmente l’area più bella dell’intera produzione Guerrilla.

La mappa di questa espansione è connessa direttamente a quella del gioco principale, perciò saremo liberi di tornare in terreni più familiari in qualsiasi momento. La regione di The Frozen Wilds è grande circa un quarto della “vecchia” mappa di gioco, ed è ricca di segreti che faranno sicuramente la felicità di tutti i giocatori che prediligono l’esplorazione. La tribù che abita questa inospitale landa è quella dei Banuk, una popolazione nomade che ha una forte cultura bellica incentrata sulla sopravvivenza ad ogni costo; ogni gruppo di Banuk è chiamato Warak, ed ogni Warak segue ciecamente un capotribù ed uno sciamano. Questa necessaria premessa serve ad introdurre due personaggi che stanno al centro delle vicende di questa espansione, la sciamana Ourea ed il capotribù Banuk Aratak. Questa coppia di autoctoni è seriamente preoccupata per il sinistro operato di un Demone, che avrebbe imprigionato ed asservito un’antica intelligenza artificiale di nome Cyen al solo ed unico scopo di creare una nuova generazione di pericolosissime macchine.

Horizon rimane ancora uno dei giochi più appaganti e meglio realizzati di PlayStation 4 

Parlando di questi antagonisti, The Frozen Wilds introduce tre nuovi tipi di organismi cibernetici che tenteranno di sbarrarci la strada durante la nostra avventura. Fra queste spicca il colossale e letale Rogodenti, un avversario formidabile che ricorda vagamente un orso gigante in grado di lanciare fiamme e mine esplosive. Stiamo parlando di una macchina assassina veloce e spaventosa, che può tenere testa persino al temibile Divoratuono. Questo mostro meccanico metterà alla prova i vostri riflessi e richiederà una buona dose di abilità per poter essere abbattuto. Insieme a lui, tutti gli inediti avversari presenti in questa espansione ci costringeranno molto spesso a rivedere alcune delle nostre tecniche di combattimento, alzando il grado di sfida e aggiungendo un pizzico di varietà al combat system originale. Un discorso a parte lo meritano le torri corrotte, strutture in grado di riparare le macchine avversarie emettendo onde elettromagnetiche ad intervalli regolari; dovremo distruggerle o effettuare un override sul loro core principale il prima possibile, o saranno dolori per la povera Aloy. In caso riuscissimo a prendere il controllo di queste torri meccanizzate, le onde elettromagnetiche emesse stordiranno gli avversari artificiali per breve tempo, dandoci la possibilità di ribaltare le sorti dello scontro. A migliorare le cose ci pensa anche la telecamera di gioco, ora meno incerta rispetto a quella del gioco originale, che ha ricevuto un piccolo aggiornamento sicuramente gradito a tutti i fan di Horizon Zero Dawn: gli scontri sembrano più fluidi e sicuri rispetto al passato, ed i nuovi avversari ci daranno sicuramente filo da torcere. Purtroppo però ci saremmo aspettati una maggiore varietà di nemici aggiunti in questo contenuto scaricabile, e l’ottima realizzazione e caratterizzazione delle macchine non fa che enfatizzare questa piccolissima mancanza.

Anche le capacità di Aloy ricevono un discreto aggiornamento: oltre ai tre alberi delle abilità originali (Predatrice, Raccoglitrice e Audace) si aggiunge un nuovo set di otto skill che stanno sotto il macrogruppo denominato “Viaggiatrice”. Questi particolari talenti influiscono principalmente sulla nostra capacità di cavalcare, combattere e raccogliere risorse a dorso di macchina, introducendo la possibilità di riparare i nostri destrieri meccanici. Probabilmente, però, il nuovo albero delle abilità è la parte più deludente di questa espansione, perché non introduce sostanzialmente nulla di davvero essenziale, utile o rivoluzionario per il nostro percorso da Cercatrice. Diverso invece il discorso che riguarda le armi: The Frozen Wilds ci dà la possibilità di potenziare alcune delle armi più iconiche e familiari del gioco, come la lancia, e di acquisirne alcune completamente nuove. Oltre ai vari archi in versione Banuk, avremo a disposizione un lanciafiamme, una raggio congelante ed un dispositivo in grado di lanciare veri e propri siluri elettrici. Inutile dire che questi nuovi equipaggiamenti offensivi cambieranno il modo di approcciarsi alle macchine (specie quelle “classiche”) e ci obbligheranno a rivedere alcune delle tattiche principali fino ad ora impiegate durante gli scontri.

Horizon Zero Dawn the Frozen Wilds
Lo scorcher è davvero una brutta gatta da pelare.

Per acquistare le nuove armi è necessaria una valuta proprietaria della valle dei Banuk, una moneta chiamata Blubagliore, fatta di cristalli colorati che potremo reperire durante le nostre sessioni esplorative. Interessanti anche i nuovi abiti, anche se quasi nessuno dei modelli proposti è in grado di sostuire l’abito della Tessitrice di Scudi, l’armatura end-game più versatile di tutto il gioco. Il cuore di questa espansione risiede però nella sua “storia principale”, una piccola campagna che ci terrà impiegati per circa otto ore nelle vicende di Aratak e Ourea, due fratelli gravati da una posizione di comando nella società Banuk e schiacciati dal peso delle loro superstizioni e dai loro gravosi doveri. Quella che sembra una semplice faida familiare si evolverà in un racconto di onore, coraggio e sacrificio che soddisfa il giocatore ma lascia parecchi interrogativi aperti. L’idea che muove questa nuova avventura è sicuramente interessante, ma alcune delle scappatoie narrative utilizzate dagli sceneggiatori sanno purtroppo di già visto. La nostra eroina dovrà dimostrare ai Banuk di essere una degna cacciatrice, più o meno come succedeva all’inizio del gioco classico. Ed esattamente come nella versione vanilla, anche qui l’antagonista principale è un’intelligenza artificiale corrotta, ma questa volta poveramente sceneggiata.

Il programma EFESTO è infatti poco caratterizzato, tanto da sembrare quasi un contorno e non un vero e proprio “cattivo” da videogame. E questo è un vero peccato, perché il resto del materiale narrativo è davvero valido, a partire dalla misteriosa Cyen, l’intelligenza artificiale positiva che i superstiziosi Banuk hanno soprannominato semplicemente “Anima”. Questa è infatti un personaggio ricorrente, una sorta di “principessa da salvare” in versione hi-tech che serve da spinta narrativa per l’intera vicenda e funge da ponte fra le credenze popolari e l’intricata backstory del gioco che coinvolge la civiltà dei predecessori. Le side quest sono un altro valore aggiunto della produzione nederlandese: stiamo parlando di una dozzina circa di missioni interessanti, le quali offrono contenuti validi che portano facilmente a venti le ore necessarie per godersi al meglio questa espansione, con storie e personaggi a volte più incisivi di quelli visti nella avventura principale. Interessante anche la maggiore interazione dei personaggi non giocanti con le vicende della nostra Aloy: all’interno dello Squarcio ci capiterà spesso di combattere o risolvere un enigma particolarmente difficile assieme ad un PNG. Questa piccola miglioria aumenta l’immersività del titolo e contribuisce a rendere il mondo di gioco più credibile e vivo agli occhi del giocatore.

Lo Squarcio è probabilmente l’area più bella dell’intera produzione Guerrilla

Le musiche ricalcano invece i temi composti da Joris De Man per il gioco base, toni ambientali adatti alle circostanze ma non particolarmente memorabili. Il doppiaggio italiano è invece un’altra nota dolente: sebbene ben realizzato e registrato, è particolarmente svilente il fatto che alcune voci importanti vengano riutilizzare più e più volte all’interno del gioco per diversi personaggi. L’esempio più fulgido è purtroppo la voce di Marco Balzarotti, che nonostante porti sul piatto una performance di altissimo livello, è stata utilizzata così tanto in Horizon: Zero Dawn per così tanti NPC differenti che vederla addosso ad un personaggio come Aratak sembra davvero una pigrizia di adattamento. Nulla da eccepire invece alla splendida Aloy di Martina Felli, che con una performance sempre azzeccata e credibile riesce a dare vita ad un personaggio sicuramente complesso ed iconico.

Horizon Zero Dawn: The Frozen Wilds è sicuramente un’espansione che farà felici tutti coloro che hanno gradito il titolo di Guerrilla Games. La formula la conosciamo tutti, il classico “more of the same” implementato però con più intelligenza e giudizio rispetto a diverse produzioni simili e concorrenti. Inoltre anche il prezzo d’acquisto richiesto è particolarmente adatto ai contenuti offerti: stiamo parlando di 19,90 euro, un dazio affatto gravoso che, siamo sicuri, i fan di Aloy saranno sicuramente felici di pagare pur di passare qualche altra ora in compagnia della loro eroina preferita.

Conclusioni

Con una serie di validi contenuti ed una mappa di gioco che è probabilmente la più bella e suggestiva dell’intera produzione videoludica di Guerrilla, Horizon Zero Dawn: The Frozen Wilds si afferma come un’espansione riuscita e convincente, un’avventura che gli amanti dell’open-world e di Horizon in particolare difficilmente si lasceranno sfuggire. Lo studio nederlandese conferma e celebra il successo del suo ultimo lavoro con un contenuto scaricabile di qualità, in grado di regalare agli appassionati qualche ora in più assieme ad una delle eroine più iconiche e riconoscibili del videoludo moderno.

Certo, qualche piccolo difetto c’è ma si perdona facilmente, anche a fronte di un prezzo d’acquisto non particolarmente esoso e decisamente adatto ai contenuti offerti. Se l’avventura di Aloy uscita nello scorso mese di marzo ha lasciato il segno dentro di voi, The Frozen Wilds vi regalerà altri momenti memorabili, fatti di epici combattimenti e di misteriose vicende in un mondo post-apocalittico davvero sui generis.