Quando Milestone ha annunciato il suo prossimo lavoro ammetto di essere rimasto abbastanza sorpreso. Intendiamoci: l’azienda milanese è specializzata in racing games, avendo un’esperienza più che ventennale maturata anche grazie alla serie MOTO GP. Ma è la licenza di Mattel ad avermi lasciato di stucco: l’ultimo lavoro videoludico che coinvolgeva le coloratissime macchinine era stato quel divertentissimo DLC di Forza Horizon 3. E ora, dal nulla, le automobili giocattolo di Mattel stanno tornando più rombanti che mai in Hot Wheels Unleashed.
Ve lo dico subito, io adoro le Hot Wheels: la pista con lo squalo o col dinosauro faceva parte di una di quelle cose che da ragazzino desideravo ardentemente. Perché il fascino di quei percorsi in plastica color arancione acceso è unico, pari come impatto solo alle care (e vecchie) Micromachines. Comunque, finalmente le care Hot Wheels ricevono un altro adattamento videoludico da protagoniste, questa volta a opera di uno degli studi italiani più rinomati nel settore dei giochi di corsa. Ed è così che siamo arrivati all’annuncio di Hot Wheels Unleashed, giunto all’inizio di quest’anno, mentre il gameplay del nuovo titolo di Milestone è stato mostrato solamente ad aprile.
Dopo soli due mesi ho avuto l’opportunità di avvicinarmi al gioco per un primo approccio con Hot Wheels Unleashed: chiaramente la nuova incarnazione pixellata del brand Mattel abbraccia lo stile di guida più arcade possibile, lanciandoci in una pista giocattolo posizionata in un’ambientazione a scelta fra garage, campus, skyscraper (un cantiere di un grattacielo) e skate park. Il menù di gioco è colorato e simpatico, in puro stile Hot Wheels. Gironzolando qua e là possiamo trovare impostazioni di gioco, editor di piste (non disponibile nella mia prova) e molto altro.
Hot Wheels Unleashed mi ha sorpreso
In Hot Wheels Unleashed (versione finale) avremo a disposizione diverse modalità di gioco, compresa la carriera (!), ma per la mia prova ho potuto testare solamente due modi di approcciarsi al gioco: Quick Race e Split Screen. Come è facilmente intuibile dal nome, Quick Race non è niente altro che una gara veloce che ci butta immediatamente in una sfida in una delle quattro ambientazioni, contro piloti controllati dall’intelligenza artificiale. Split Screen invece permette di giocare con un amico o un’amica direttamente dal divano di casa utilizzando lo schermo condiviso.
I veicoli di Hot Wheels Unleashed sono perfette riproduzioni delle macchinine di Mattel, in tutto e per tutto. Ognuna di loro ha caratteristiche specifiche come velocità, manovrabilità e accelerazione che riflettono non il loro aspetto ma la loro rarità. Esatto, i veicoli di Hot Wheels Unleashed sono contraddistinti da un’etichetta che li definisce come comuni, rari, leggendari e Super Treasure Hunt. Le automobiline comuni saranno le più lente ma manovrabili, mentre salendo nella piramide della rarità avremo a che fare con veicoli veloci, potenti e più difficili da guidare.
I veicoli sono perfette riproduzioni delle macchinine di Mattel
La difficoltà gioca un bel fattore nei match che ho provato: alcune track sono molto semplici e meno punitive, altre sono terribili e una curva sbagliata vi relegherà al dodicesimo posto senza pietà. C’è da dire che ho notato l’immancabile effetto fionda degli avversari: in alcune track avevo una macchina molto veloce, ero primo, andavo molto bene ma gli avversari non la smettevano di starmi appiccicati. Probabilmente l’AI è uno di quei fattori su cui Milestone sta ancora lavorando per perfezionare il suo Hot Wheels Unleashed.
Durante la corsa ci sono tutti quei fattori che ci aspetteremo da un gioco basato su Hot Wheels: alta velocità, possibilità di schizzare fuori dal tracciato se non stiamo attenti, salti, giri della morte e via dicendo. I comandi sono molto semplici, si accelera, si sterza, si derapa. Tutto estremamente accessibile e divertente (ma non così facile da padroneggiare). Sono presenti delle pedane “turbo” che accelerano la nostra vettura, insieme a dei ganci magnetici che ne aumentano l’aderenza nei percorsi più audaci. Tuttavia non sono presenti potenziamenti di sorta o armi durante la partita: dopotutto questo non è né CTR né Mario Kart, e la scelta di game design è comprensibile.
Estremamente accessibile e divertente
Nella mia prova ho potuto “toccare con mano” quasi 28 macchinine in nove tracce, ma Milestone assicura che al day one i veicoli utilizzabili saranno più di sessanta, con oltre quaranta piste diverse. Senza contare la possibilità di avere fra le mani l’editor delle track, praticamente il sogno di moltissimi bimbi e bimbe che oggi hanno allegramente superato la trentina. Insomma, questa prova di Hot Wheels Unleashed mi ha convinto, mettendomi anche una buona dose di curiosità per quel che sarà la versione completa. Ci sono alcuni punti oscuri, come l’IA fin troppo dominata dall’effetto slingshot e un’ombra sulla monotonia delle partite dopo qualche ora, però nulla che non possa essere tranquillamente dissipato nei mesi che ci separano dal lancio ufficiale, il quale avverrà il prossimo 27 settembre. Per ora ben fatto Milestone, non vedo l’ora di costruire la mia pista.
Potete prenotare Hot Wheels Unleashed a questo link.