Questo articolo contiene spoiler su L’era della Calamità
Hyrule Warriors: L’era della Calamità è ormai disponibile da settimane, dimostrandosi un titolo di successo sia per il pubblico che per la critica. La mia recensione era piuttosto entusiasta: un’esperienza che porta ad un nuovo livello il genere dei musou, abbracciando però l’anima più Zeldiana di Breath of the Wild.
Per la prima volta questo Hyrule Warriors propone una storia originale, inserita nel canone o se vogliamo, nell’universo di Breath of the Wild. L’obbiettivo di questo articolo è proprio quello di ragionare su quanto è stato raccontato in Hyrule Warriors: L’era della Calamità e magari lanciarsi in qualche previsione sul futuro di Link e Zelda.
L’era della Calamità inizia in un punto estremamente importante di Breath of the Wild. Link, ormai sfinito dall’arrivo della Calamità Ganon e in fin di vita, viene soccorso da una determinata Zelda, che col suo potere impedisce un’altrimenti tragica e sicura dipartita del nostro. Durante questo atto di profondo coraggio, il piccolo guardiano Terrako si riaccende.
Questa buffa creatura meccanica era conservata, sopita, su una delle torri del castello di Hyrule, più precisamente nello studio della principessa Zelda. Un regalo d’infanzia della madre, oramai dimenticato in favore dei doveri da principessa che spettano a Zelda. Del resto il destino di Hyrule e il peso di una Calamità da scacciare grava tutto sulle sue spalle. Terrako, mosso dalla visione della sua Zelda in pericolo, torna indietro nel tempo attraverso un piccolo portale.
Nonostante l’espediente narrativo del viaggio nel tempo sia un po’ pacchiano e abusato, c’è da dire che non è la prima volta che lo ritroviamo nella saga di The Legend of Zelda. Sorvolando su questo aspetto, l’arrivo di Terrako scombussola di molto gli eventi di 100 anni prima. Lo si nota fin dai primi capitoli del gioco, con Link che si dimostra da subito un abile spadaccino, intervenendo per salvare la principessa. Non solo, i ricordi di Terrako permettono a Impa e agli studiosi Sheikah del regno di vedere alcuni scorci dell’arrivo della calamità.
Questa conoscenza mette in moto una serie di azioni che modificano il corso degli eventi, portandolo così la trama a divergere da quanto vissuto in prima persona in Breath of the Wild. Le pressioni poste sul personaggio di Zelda vengono in qualche modo mitigate dalla costante presenza dei suoi guardiani e di Link, il cui rapporto qui cresce in maniera più naturale rispetto a Breath of the Wild.
In quest’ultimo avevamo una Zelda quasi astiosa verso Link, insofferente dalle continue pressioni del padre e incapace di affrontare fino all’ultimo istante la minaccia incombente.
In Hyrule Warriors: L’era della Calamità l’atmosfera è un po’ diversa, più positiva, con una Zelda in grado di superare le sue insicurezze grazie al continuo supporto di Link e dei guardiani. Urbosa e Impa sono sempre presenti per lei, e la rivalità tra Revali e Link, per quanto tangibile, è un po’ meno tesa.
Da questi presupposti è piuttosto chiaro che non siamo più in un prequel, ma in una vera e propria timeline alternativa. L‘Era della Rovina, così chiamata in Breath of the Wild, è solo uno dei futuri possibili che sono stati scongiurati con l’intervento di Terrako. Di fatto siamo in una situazione molto simile alle timeline descritte in Hyrule Historia, con Ocarina of Time che la divideva in un bivio a seconda che l’Eroe avesse vinto o fosse stato sconfitto.
Da un lato c’è l’Era della Rovina, con Breath of the Wild e il suo seguito, dall’altro il passato dove Link, Zelda e Terrako hanno scongiurato la calamità. Probabilmente, l’intenzione di Nintendo è quella di dividere queste due storie, ma ci sono tanti elementi che potrebbero essere ulteriormente approfonditi in futuro.
L’identità del mago Astor ad esempio, oppure il ruolo dei viaggi nel tempo nella tecnologia degli Sheikah. Elementi di lore che sono già ampiamente presenti in diversi capitoli, con Skyward Sword che mostrava delle pietre temporali sheikah che alteravano il flusso del tempo. Guarda un po’, queste ultime avevano il classico bagliore blu che contraddistingue i guardiani ed altri elementi Sheikah presenti nel lore di Breath of the Wild.
Insomma, le possibilità per vedere dipanarsi due storie parallele e distinte ci sono tutte. Starà ad Aonuma, director della serie, decidere come e se far influenzare queste due timeline. In ogni caso, è davvero bello poter esplorare in modi differenti quel capolavoro di Breath of the Wild, non trovate?
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