Redout
Sviluppato da 34 Big Things
Dopo aver spopolato su PC, il lavoro tutto italiano di 34 Big Things si prepara ad arrivare anche su Xbox One, per portare l’azione ad alta velocità sulla console di Microsoft. Come recitano le recensioni su Steam, i giocatori sono piuttosto contenti di avere a che fare con un gioco dall’anima retro-arcade, ma dotato di qualità tecniche al passo coi tempi. Si guidano navicelle e si va estremamente veloci, ma non basta sterzare a destra e a sinistra per segnare il miglior tempo o vincere la gara: il sistema fisico del gioco è infatti dinamico e risponde ad ogni impulso del giocatore, che deve dunque saper bilanciare bene ogni sterzata, curvando e frenando in anticipo per seguire la traiettoria migliore.
Le corse a velocità folle sono contornate da ambienti poligonali con una Terra desolata come sfondo: ci sono panorami cittadini, desertici e ghiacciati, tutti disegnati in modo da dare una sensazione futuristica al gioco, come se le corse su navicelle fluttuanti non fossero già abbastanza distopiche.
Durante le gare è necessario tenere alta la concentrazione per non scontrarsi continuamente contro le barriere e perdere così energia vitale, oltre alla preziosa velocità. Di sicuro Redout è uno dei giochi italiani indie maggiormente sotto la luce dei riflettori durante questi anni, quindi il suo arrivo su Xbox One non può fare altro che aumentare il successo già bissato.
Potete leggere la nostra recensione di Redout cliccando qui.
Daymare 1998
Sviluppato da Invader Studios
La storia di Daymare 1998 è particolare: innanzitutto, il team di sviluppo ha cominciato a guadagnare notorietà sviluppando il remake non ufficiale di Resident Evil 2, venendo così notato da Capcom e preso per mano nella creazione di un titolo proprietario. Da quel momento, Invader Studios si è dunque dedicato totalmente a Daymare 1998, un gioco italiano survival horror in terza persona in arrivo ora su Xbox One tramite il programma ID@Xbox.
Daymare 1998 prende spunto da alcuni grandi lavori degli ultimi anni, come Dead Space, The Last of Us e The Evil Within, mantenendo però quell’alone di inquietudine visibile nella serie di Resident Evil. La difficoltà riscontrabile nel gioco è decisamente alta, non solo per la pulizia dello schermo, parlando di informazioni per il giocatore, ma anche per la quantità di mostri pronti a farci le feste.
Gli sviluppatori hanno dunque voluto ricreare un titolo survival horror con lo stesso sapore e la medesima difficoltà di quelli degli anni 90, sfruttando però le potenzialità tecniche di un PC e di Xbox One per fare il salto definitivo e colpire tutti i giocatori.
RiME
Sviluppato da Tequila Works
Dalla Spagna con furore, RiME è un gioco single player che mette insieme puzzle ed avventura per portare il giocatore nella vita di un giovane ragazzo, naufrago su un’isola misteriosa. È stata una tempesta a portarlo lì e il giocatore deve usare il suo ingegno per risolvere enigmi, scoprire segreti, incontrare creature selvatiche ed esplorare antiche rovine, per capire cosa si celi all’interno dell’isola.
Come detto dagli sviluppatori, si tratta di un gioco votato alla scoperta, ma non solo a quella fisica della mappa, bensì anche a quella interiore per il giocatore. Il gameplay si sviluppa infatti su due livelli, uno basato sulla mera esplorazione dell’isola, e uno invece dedicato alla storia, che non viene narrata direttamente. La narrazione è infatti molto sottile e gioca con l’intuito di chi tiene il controller in mano.
Anche RiME è tra i titoli che abbiamo provato alla GDC 2017: qui la nostra anteprima.
The Sexy Brutale
Sviluppato da Tequila Works
Se i balli in maschera vi fanno già rabbrividire, The Sexy Brutale ve li farà diventare un autentico incubo. Si tratta di un gioco single player con visuale isometrica basato sulla ricerca di indizi, sull’interazione con una vasta quantità di elementi e sull’esplorazione di una mansion trasformata in casinò dall’enigmatico Marchese. Il giocatore impersona Lafcadio Boone, un sacerdote anziano col compito di indagare sulle storie degli invitati al ballo e fare in modo che essi non siano brutalmente uccisi dal personale dell’edificio.
Fin qui sembra tutto a posto, eppure The Sexy Brutale ha qualche chicca per rendere la vita del giocatore abbastanza ardua ed imprevedibile. Il gioco è infatti regolato da un ciclo giornaliero che resetta continuamente i progressi, anche per quanto riguarda gli oggetti trovati in giro per le stanze. È inoltre necessario essere piuttosto cauti nell’aggirarsi tra le sale del casinò, poiché il personale è sempre in giro per trovare ospiti da mandare all’altro mondo.
Conviene dunque guardare attraverso le serrature prima di aprire le porte, oltre ad ascoltare bene da dove arrivano i rumori per carpire informazioni e comprendere finalmente come salvare le vite dei poveri innocenti in giro per il casinò. The Sexy Brutale è già disponibile su Xbox One e PC.
Ooblets
Sviluppato da Glumberland
Lo stile animato è probabilmente la prima cosa che si nota in Ooblets: una grafica simpatica, colorata, mirata a far sembrare goffi e cartooneschi i personaggi. C’è però molto di più sotto, con vari elementi di farming e la possibilità di farsi seguire da strambi animaletti, che possono anche lottare tra di loro.
Quando viene descritto come una via di mezzo tra Pokémon e Animal Crossing, sembra quasi di voler creare un paragone forzato, in modo da cercare un’identità per il gioco. Tuttavia, non esiste definizione più adatta, ma bisognerebbe anche fare presente che Ooblets possiede un senso dell’umorismo estremamente sottile, a volte nonsense, a volte basato su freddure. Diverse sono le sfumature lessicali che vanno a giocare letteralmente sui nomi delle creature, sugli oggetti collezionabili, sulle linee di dialogo con gli NPC e anche su alcune scritte da notare con la coda dell’occhio. Ad esempio il fatto che internet non usi “http”, bensì “butts”.
Ooblets unisce quindi l’esplorazione libera alla collezione di animaletti, oltre a presentare un meccanismo di farming molto intuitivo, con tanto di inventario, e caratteristiche vicine agli RPG. Tutto questo, unito all’umorismo da veri amanti dei meme, fa pensare molto bene per il futuro del gioco.
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