La scorsa settimana abbiamo appreso del rinvio di Cyberpunk 2077 al prossimo settembre. Poco dopo la notizia del posticipo della data di uscita del gioco, CD Projekt RED ha dichiarato che il team di sviluppo avrebbe comunque dovuto andare in crunch per rispettare la nuova data di uscita. Per chi non lo sapesse, il crunch è una pratica alla quale (purtroppo) molti studi ricorrono, specie in prossimità di scadenze importanti, spingendo gli sviluppatori a lavorare a turni maggiorati (anche 12 ore) oltre che nei fine settimana e nei giorni festivi. Spesso anche senza retribuzione aggiuntiva.
Recentemente però la International Game Developers Association (IGDA) ha rilasciato una dichiarazione in cui critica la decisione di CD Projekt RED, sottolineandone gli aspetti negativi. Il comunicato è stato redatto da Renee Gittins, direttrice esecutiva dell’IGDA:
Uno studio di enorme successo come CDPR dovrebbe avere i mezzi per supportare un ciclo di sviluppo più lungo per ridurre il crunch. In precedenza lo studio aveva dichiarato che il crunch non è obbligatorio, ma è innegabile che esista una pressione sugli sviluppatori che li porti a supportare turni di lavoro più lunghi, lavoro notturno e nei fine settimana.
Negli ultimi anni studi come Naughty Dog e Rockstar sono stati oggetto di discussioni e polemiche sul crunch. Gittens afferma che l’industry dovrebbe essere più consapevole delle condizioni degli sviluppatori.
L’equilibrio tra lavoro e vita privata è fondamentale per la salute mentale degli sviluppatori e gli studi dovrebbero considerare il benessere dei loro dipendenti nel determinare le date di rilascio dei loro giochi. I giocatori sono diventati più consapevoli delle pressioni sugli sviluppatori e sono anche più comprensivi in caso di ritardi.
Cyberpunk 2077 arriverà il 17 settembre 2020.
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