Un nuovo fatto si aggiunge alle vicende di casa Unity, che vede questa volta protagonista l’oramai ex CEO John Riccitiello, che si è dimesso dal suo ruolo di boss dopo 9 anni in seguito alle polemiche scaturite dalla tassa di installazione.
Facciamo un passo indietro: qualche mese fa, Unity ha comunicato che avrebbe introdotto una tassa che variava dagli 0,005 ai 0,20 dollari americani per installazione da far pagare agli sviluppatori di videogiochi. Le case di sviluppo sarebbero quindi state sommerse dalle royalties ogni volta che il proprio gioco sarebbe stato installato. Subito dopo l’annuncio il web si è scatenato, anche in manera aggressiva nei confronti dell’azienda che ha dovuto chiudere qualche ufficio in seguito ad alcune minacce di morte.
Dopo qualche giorno sono arrivate le scuse ufficiali, e anche l’annuncio che sarebbero avvenuti dei cambi nei piani. Nell’attesa di novità, ad oggi i piani rimangono invariati e per nessun gioco con profitto di meno di 1 milione di dollari americani in 12 mesi sarà soggetto a tasse.
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NEWS: John Riccitiello is stepping down as CEO and president of Unity, per company
— Jason Schreier (@jasonschreier) October 9, 2023
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