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Il Signore degli Anelli: Gollum – Recensione

Che Il Signore degli Anelli: Gollum, acquistabile a questo link da GameStop, non promettesse proprio bene, lo si era capito già da diverso tempo. Annunciato addirittura nel marzo del 2019, doveva inizialmente debuttare sul finire del 2021, prima di andare incontro ad una combo di rinvii che gli ha impedito di debuttare prima del maggio di quest’anno. Un ritardo, insomma, che lasciava presagire che ci saremmo trovati di fronte ad un prodotto quantomeno controverso, forse dalle stuzzicanti potenzialità, ma che avrebbe certamente chiesto al fan della prima ora di scendere inevitabilmente a compromessi.

Ora che abbiamo spolpato il gioco come farebbe Gollum con un pesce appena catturato, possiamo concludere quanto ogni pessimo presentimento fosse ben calibrato e cucito attorno alle fattezze di un gioco che potrà stuzzicare il palato solo degli appassionati più irriducibili, pronti a chiudere un occhio, facciamo un occhio e mezzo, pur di reimmergersi nelle atmosfere che solo la Terra di Mezzo sa regalare.

Del resto, qualcosa in questo action-stealth generoso di fasi platform si salva effettivamente. Un po’ come Gollum stesso, c’è del buono, sotto una scorza fatta di ingenuità, sbavature, errori progettuali.

L’intenzione di creare un videogioco quanto più fedele al materiale d’origine c’è ed è palpabile in più di un aspetto. Se il design e la voce di Gollum potranno indispettire tutti coloro che hanno amato la trilogia diretta da Peter Jackson e si sono ormai abituati alla performance di Andy Serkis, protagonista ed altri volti noti, quantomeno nelle sembianze, rispettano quasi alla lettera le descrizioni fornite da Tolkien all’interno dei suoi libri. Discorso assolutamente simile può essere fatto per le ambientazioni che, di tanto in tanto, offrono scorci a loro modo suggestivi, che faranno sussultare i lettori de Il Signore degli Anelli, deliziati dal trovarsi ad esplorare scenari lungamente immaginati durante la lettura dei romanzi.

The Lord of the Rings: Gollum

Anche il costante conflitto interiore che consuma e dilania lo sfortunato Gollum, preda del continuo contrasto con Sméagol, è stato tradotto in una sorta di minigioco che ha deboli influenze sul proseguo della trama. Per quanto l’epilogo resta uno soltanto, il fato di comprimari ed eventuali alleati del nostro, nonché la modalità di approccio a determinate situazioni, verrà deciso dall’esito dell’alterco retorico che il protagonista intratterrà con sé stesso. Facendo le proprie scelte in una serie di domande, l’hobbit darà ora ascolto alla sua parte migliore, ora si lascerà invece trascinare dai suoi istinti peggiori.

Purtroppo, in larga parte, i pregi de Il Signore degli Anelli: Gollum si consumano qui. Già dovendo parlare dell’aspetto tecnico, difatti, vengono a galla una lunga serie di problematiche tali da porre in dubbio il fatto che questo gioco sia stato effettivamente concepito per essere accolto sugli hardware di PlayStation 5 e Xbox Series X e S. Se il comparto artistico fa di tutto per garantire un minimo di dignità alla produzione, tecnicamente sembra di essere nei pressi della generazione PlayStation 3 e Xbox 360.

Al suo picco, Il Signore degli Anelli: Gollum diverte timidamente

Animazioni legnose, scenari con texture a bassa definizione, frame-rate claudicante, pessima gestione delle telecamere, un ray-tracing che appesantisce ulteriormente il motore grafico senza apportare chissà quali benefici, un’immagine tutt’altro che pulita, la generale sensazione di trovarsi immersi in scenari poveri di dettagli, animazioni facciali dei personaggi assolutamente rivedibili. Per godersi l’aspetto estetico del gioco serve lavorare di fantasia, lasciando che l’occhio goda solo in poche e circoscritte circostanze, ovvero quando l’art design riesce con prepotenza a sovrastare la povertà ed arretratezza di un comparto tecnico davvero insufficiente e deludente.

Non fa molto meglio il gameplay, che a fronte di una certa banalità, dimostrandosi estremamente derivativo, di tanto in tanto incappa in ingenuità davvero penalizzanti sotto il profilo della godibilità dell’esperienza.

The Lord of the Rings: Gollum sneak peek

Al suo picco, Il Signore degli Anelli: Gollum diverte timidamente, pur non riuscendo mai a sorprendere, incastrato com’è in soluzioni già viste altrove e affaticato da una linearità a tratti asfissiante. Gollum per la maggior parte del tempo non dovrà far altro che sgattaiolare alle spalle di elfi e orchi, stando sempre ben attento a non farsi scoprire. Può effettuare qualche eliminazione, ma sarà sempre meglio eludere le guardie nascondendosi e lanciando sassi per distrarle. L’interazione con lo scenario è minima. Le soluzioni alternative inesistenti. Il level design non concede alcuno sperimentalismo al videogiocatore.

Quando Il Signore degli Anelli: Gollum svolta nei pressi del platform il discorso si fa ancora più ambivalente. Risolvere qualche enigma ambientale, magari facendosi aiutare dagli alleati che incontrerete sul percorso, regala qualche debole soddisfazione. Alcune fasi di arrampicata riescono ad essere spettacolari al punto giusto. Purtroppo, spesso si è vittima di una telecamera pessima, oltre che di un level design a volte poco chiaro, che finisce per confondere l’utente e costringerlo in loop in cui non è chiara la strada da seguire, né su quali appigli ci si possa effettivamente arrampicare e in quali no.

Ne viene fuori un gioco per la maggior parte del tempo poco stimolante, frustrante, noioso in certe situazioni. Le dodici ore necessarie per giungere ai titoli di coda, che aumentano lievemente qualora decidiate di raccogliere tutti i collezionabili sparsi per i livelli, non sono tutte da buttare, beninteso. Tuttavia, non dovrete limitarvi ad avere scarse pretese per trovare accettabile l’avventura: sarà quasi imprescindibile essere fan sfegatati de Il Signore degli Anelli, fattore fondamentale per provare qualche brivido di fronte a determinate apparizioni, nell’esplorare particolari location, nel cogliere qualche rimando.

Conclusioni

Il Signore degli Anelli: Gollum è un pessimo gioco, un’avventura flebilmente accettabile solo da parte di chi è disposto chiudere un occhio, pur di poter ricalpestare l’agognata Terra di Mezzo.

Ora derivativo, ora frustrante, il gameplay della produzione Nacon fatica a proporre momenti davvero divertenti e degni di nota. Sul fronte tecnico, inoltre, solo l’ispirato art design riesce a mettere parzialmente la pezza su una grafica che figurerebbe solo se avessimo ancora a che fare con PlayStation 3 e Xbox 360. Sufficiente la longevità, con l’avventura che si consuma in una dozzina di ore.

Il Signore degli Anelli: Gollum è un’avventura tendenzialmente mediocre che potrà incuriosire solo gli appassionati dell’opera letteraria di Tolkien, capaci di chiudere un occhio sulle tante magagne di un prodotto che purtroppo non ha saputo tenere fede ai buoni propositi che si erano imposti gli sviluppatori in fase di produzione.

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