Immortals Fenyx Rising: Una Nuova Divinità (DLC) – Recensione

Immortals Fenyx Rising è stato per molti una sorpresa della stagione autunnale, merito del suo open world leggero e scanzonato, e di una mitologia greca in gran spolvero, pregna di umorismo. Pur riconoscendone i suoi meriti, non ho alzato su un piedistallo l’avventura di Fenyx, trovandola piacevole e divertente ma anche con tanti limiti. Un gioco ben pensato e realizzato, insomma, ma privo di un reale guizzo che vada oltre il ripescare elementi dagli ultimi Assassin’s Creed e da Breath of the Wild.

Nonostante la mia “freddezza”, l’ho premiato con un voto e una recensione piuttosto onesta e diretta. Dopo qualche mese dal lancio e con ottimi risultati commerciali, Ubisoft ha iniziato a rilasciare i primi contenuti extra presenti nel Season Pass. Il primo di questi è “Una Nuova Divinità“, ed è ambientato esattamente dopo gli eventi che hanno portato alla liberazione dell’Isola d’oro da Tifone.

Invitata da Zeus in persona nell’Olimpo, la nostra Fenyx dovrà superare alcune prove per essere considerata degna dagli Dei. Ma degna di cosa? Be’, sarebbe uno spoiler. Del resto, questo contenuto scaricabile prosegue di fatto l’avventura principale, ponendo la sua premessa su alcune rivelazioni fatte alla fine del gioco. Tanto che, pur sfruttando le caratteristiche e l’equipaggiamento del vostro personaggio, è accessibile dal menù principale con un set di salvataggi completamente separati.

Si tratta di una nuova area, che inizia e si introduce a noi con una sfida da quel moccioso di Ermes. Fin da subito è piuttosto chiaro che quello che sperimenteremo nelle successive ore di gioco è una versione potenziata delle cripte viste nel gioco base. I doni degli dei andranno concatenati e sfruttati in modi piuttosto differenti per superare le nuove aree. All’inizio è un po’ disorientante, perché nel gioco base non si fa mai uso dei movimenti di Fenyx in questo modo. Dopo qualche tentativo, si inizia ad entrare nel meccanismo ma l’impennata di difficoltà richiede un po’ di tempo per essere abbracciata totalmente.

Portali di teletrasporto per le casse, correnti ascensionali, l’uso del dono di Ares e Atena per superare i laser o saltare più in alto. Immortals Fenyx Rising: Una Nuova Divinità non perde proprio tempo a mostrarci la sua natura: ogni divinità incontrata finora ci sottoporrà a diverse prove, ognuna di esse riprende alcuni enigmi fondamentali del gioco base e li porta all’estremo. Se avete adorato il lato puzzle di Immortals Fenyx Rising questo DLC fa al caso vostro. Per tutti gli altri? Facciamo un discorsetto.

Immortals Fenyx Rising è un titolo che pur con i suoi limiti e il fatto di non inventare nulla, riusciva ad offrire un’inaspettata varietà e leggerezza. Un combat system rifinito, degli enigmi piacevoli ma non artificiosamente difficili e l’esplorazione di un colorato e ampio open world. Tutto questo viene a mancare in Una Nuova Divinità, che si focalizza su alcuni piccoli scontri e pone l’accento su degli enigmi davvero difficili, complessi e che richiedono molto tempo per essere completati. Il problema è che il design degli enigmi non è mai stato così rifinito, anzi, era piuttosto limitato dalle interazioni possibili con Fenyx e da una gestione delle mappe discutibile.

Molti enigmi avevano più elementi di quelli necessari, e la loro progressione era scandita in modo confusionario, tanto da creare qualche problema di orientamento o semplice lettura dell’enigma stesso. Togliendo tutte le interazioni (la scalata, ad esempio) del gioco base, questi enigmi sentono tutto il peso di questi difetti e spesso li portano all’estremo, vista la loro difficoltà elevata. Se dovessi descrivere Immortals Fenyx Rising direi che il suo pregio sta nella somma delle sue parti, più che in un aspetto in particolare. Va da sé che Una Nuova Divinità è indirizzato solo a chi ha davvero adorato i suoi puzzle, e non a tutti gli altri.