Speciale 11 Ott 2024

Indie Soul – Episodio #16

Nuova puntata della rubrica di GameSoul dedicata ai giochi indie

Indie Soul, la rubrica di GameSoul.it dedicata agli indie, torna con un altro terzetto di giochi che come sempre punta ad un pubblico specifico, di nicchia, attratto da produzioni particolari e dal gusto atipico.

In questa puntata vi proponiamo #DRIVE Rally, racing che punta ad offrire un’esperienza arcade tra avvallamenti, derapate e tornantini. Proseguiremo con G.I. Joe: Wrath of Cobra, un picchiaduro a scorrimento vecchio stampo, sia nel bene ma anche nel male. Infine vi parleremo di Parcel Corps, gioco tutto trick e BMX che vi riporterà ai tempi di Jet Set Radio.

Vi ricordiamo che questi giochi sono disponibili solo in digitale, ma che da GameStop potete acquistare credito per PlayStation Store, Nintendo eShop, Microsoft Store e Steam, in negozio e online.

Ora è tempo di scoprire questo terzetto di indie, con il quindicesimo appuntamento di Indie Soul!


#DRIVE Rally

In un periodo non proprio florido in termini di racing games non poteva non saltarci all’occhio #DRIVE Rally, vuoi per il suo stile grafico particolare, vuoi perché quando si parla di rally, i titoli sono ancora meno. Il gioco, essendo uscito in early access su PC da poco, sicuramente non potrà saziare del tutto la vostra voglia di racing, ma pone delle buone basi per un futuro rilascio del gioco in versione completa.

Partiamo proprio dalla parte estetica, perché la scelta stilistica in cel-shading è piacevole a vedersi ed offre un buon senso di velocità quando si corre. Qualche dettaglio qua e là è sicuramente da perfezionare, ma possiamo ritenerci più che soddisfatti sin da subito. In termini sia prestazionali il gioco viaggia agevolmente a 60 frame al secondo (anche su Steam Deck), senza tentennamenti. Diciamo che non avremo chissà quale varietà nei tracciati e nei dettagli fuori pista, ma lo stile pulito e minimale non ci fa sentire la mancanza di avere tanti elementi a schermo.

Lo stile ricercato continua anche per quel che riguarda i veicoli, delle versioni “stilizzate” di auto iconiche nel mondo del rally: Peugeot 205, Ford Focus, Toyota Celica e Volkswagen Golf sono solo alcune dei 12 modelli disponibili attualmente. C’è però da dire che di ognuna di queste c’è, oltre alla versione Classic, la controparte RS ed XR, che differisce sia in termini estetici che prestazionali dalla versione/classe precedente. Ben contestualizzate, ma soprattutto curate nei dettagli e con la possibilità di acquistare parti estetiche per personalizzarle, anche in questo caso non ci fanno rimpiangere delle licenze ufficiali.

Lo stile di #Drive Rally è davvero unico e ricorda vagamente Automodellista

Ma arriviamo a quella che è sicuramente la parte forte del gioco: il gameplay. #DRIVE Rally può esser definito sì un “sim-cade” ma a conti fatti a prevalere è la componente arcade. La sua immediatezza è senza dubbio un punto a suo favore e permette a chiunque di goderselo, di sfrecciare tra le diverse ambientazioni e provare a migliorarsi di corsa in corsa. Gli stessi co-piloti, che cambieranno umore a seconda delle vostre prestazioni, non vi daranno molte indicazioni: 4 gradi diversi per le curve  saranno sufficienti a destreggiarvi nelle varie ambientazioni. Non c’è un sistema di guida profondo, ma nella sua semplicità la vettura risponde bene ai comandi e si percepisce il cambio di categoria/prestazioni, pad alla mano.

In termini di ambientazioni ce ne sono quattro: Asia, Germania, Stati Uniti e Finlandia. Si passa quindi dai canyon degli States alle piste innevate Finlandesi, passando per la vegetazione asiatica e le piste asfaltate tedesche; tipiche tipologie di setting per un gioco di rally. Per ognuna di queste ambientazioni ci sono diversi circuiti, tutti giocabili nella modalità gara veloce  e anche nella carriera.

E’ qui che si vedono i limiti non tanto del gioco, quanto della fase early access. E’ chiaro che sotto l’aspetto della varietà e della quantità di contenuti offerti ci sia molto da fare. In questo momento la carriera altro non è che un susseguirsi di eventi con lo scopo unico di racimolare denaro per acquistare altre vetture o parti per le stesse.

Per gli amanti del rally sarà piacevole mettersi alla guida di bolidi che hanno fatto la storia di questa disciplina

Qualcuno di voi dirà che è l’obiettivo principale di ogni racing che si rispetti, ma c’è  anche da dire che qui non c’è chissà quale attrattiva da spingervi a completare e magari ripetere le competizioni a questo fine. Certo, potremo sfidare i tempi degli altri giocatori, il che potrebbe rappresentare uno stimolo in più per alcuni, e c’è anche una modalità foto, ma per ora il divertimento finisce qui.

Nulla di troppo problematico in fin dei conti, quella che abbiamo provato è la versione early access che, ricordiamolo, ha sia lo scopo di dare feedback agli sviluppatori in vista del rilascio definitivo, quanto quello di intrattenere noi videogiocatori finché il gioco sarà completo e, ci auguriamo, pieno di modalità e feature capaci di sostenere un gameplay che invece è già solido.

Se volete provare anche voi questo interessante titolo, lo potete trovare su Steam, dove al momento gode di una media recensioni “molto positiva”.

A cura di Pasquale Lello


G.I. Joe: Wrath of Cobra

C’è stato un tempo in cui le semplici parole G.I. Joe risuonavano nei nostri schermi, proiettandoci in un mondo in cui l’adrenalina costituiva un punto fermo nell’industria della fine degli ’80. Il cartone animato tuttavia è nato dopo l’incredibile successo dei giocattoli che, non ci crederete mai, esordirono nei lontani anni ’60.

Un successo interplanetario che ha portato anche alla realizzazione di qualche videogioco, anche se non proprio memorabile a dirla tutta. Nonostante tutto, il brand non è mai stato dimenticato e la conferma ce la dà G.I. Joe: Wrath of Cobra, un picchiaduro a scorrimento vecchia scuola (nel vero senso della parola) che ci permetterà di indossare i panni dei nostri super soldati preferiti (Duke, Scarlett, Snake Eyes e molti altri) fino a 4 giocatori.

Nonostante le premesse entusiasmanti, il titolo di Maple Powered Games sembra venire direttamente dagli anni ’80: meccaniche arretrate, problemi tecnici, glitch nell’interfaccia e un gameplay fin troppo classico che non rinfresca per nulla il genere beat ‘em up.

Gli amanti della pixel art troveranno affascinante l’aspetto estetico del gioco

Dopo aver assistito a un’introduzione animata nostalgica e ben pensata che richiama il cartone animato, saremo pronti a salvare il mondo. I comandi sono molto semplici: pugni, calci, salti, attacchi in corsa, parate, schivate e ovviamente l’uso delle armi da fuoco. Ah, giusto, le armi da fuoco… che militari addestrati potremmo mai essere senza un arsenale all’altezza della situazione? Purtroppo Wrath of Cobra non soddisfa nemmeno sotto questo aspetto: i fucili sono riprodotti in maniera semplicistica e mai riescono a donare la sensazione di essere dei veri e propri “Rambo”.

Tutto ci è sembrato piuttosto schematico: anche durante le boss battle, e ci dispiace essere così punitivi, non ci siamo molto divertiti a giocare a questo G.I. Joe. I 12 livelli di gioco sono piuttosto monotoni, con colori poco accesi e nessuna vera caratteristica degna di nota.

In ogni fase, potremo raccogliere dei dischetti che ci consentiranno di sbloccare nuove funzionalità al negozio: come la modalità arcade, boss rush, una modalità per raddoppiare la forza d’urto di ogni attacco e nuovi personaggi selezionabili (Ripcord e Gung-Ho).

Da apprezzare il rilascio di aggiornamenti gratuiti di contenuti, ovvero DLC che vanno ad arricchire la formula come il multiplayer online, tre personaggi giocabili, time attack e molto altro. Questo supporto è sempre piacevole per il portafogli di ogni videogiocatore e non possiamo che premiare lo sforzo profuso da questo punto di vista.

Il gioco punta fortissimo sull’effetto nostalgia… e poco altro purtroppo

Intendiamoci, nonostante i suoi difetti di gameplay, G.I. Joe: Wrath of Cobra riesce comunque a intrattenere e a compiere una missione importante: trasportare i fan storici cresciuti a pane e soldati ultra potenti. Il character design in stile pixel art poi è davvero sontuoso e la colonna sonora in battaglia è da veri duri.

Quello che abbiamo giocato è un prodotto a metà, con ottime premesse alla base ma con un combat system che andava approfondito e reso più in linea con le produzioni moderne. Il fattore nostalgia è fortissimo, ma probabilmente non tutti riusciranno a sventare i piani di Cobra come i bei tempi andati.

G.I. Joe: Wrath of Cobra è ora disponibile su PC tramite Steam, mentre l’arrivo su Epic Games Store, GOG, PlayStation, Xbox e Nintendo avverrà prossimamente.

A cura di Antonio Armento


Parcel Corps

Chi l’ha detto che per consegnare un pacco si deve necessariamente scalare una ripida montagna innevata o affrontare terrificanti echi di persone morte?

In Parcel Corps prenderemo le redini di una stilosissima bicicletta BMX e tenteremo di consegnare i nostri pacchi nella maniera più stilosa e veloce possibile.

Il gioco, sviluppato dallo studio Billy Goat Entertainment, ci offre una ricca campagna single-player dalla generosa durata di circa 12 ore, mettendoci nei panni di uno dei tanti corrieri di una nuova società, che mira a rivoluzionare il sistema di consegna merce, proprio attraverso le corse in BMX. Attraverso la scansione dei numerosi QR Code in giro per la mappa, avremo la possibilità di accettare lavori minori, prove a tempo e persino missioni più pericolose, come l’abbattimento di droni. Andando avanti e completando incarichi sporadici per lo stesso cliente, questo diventerà abituale ed avremo quindi la possibilità di sbloccare nuove missioni, nuova attrezzatura e nuove aree della mappa di gioco.

Lo stile grafico ricorda quello del sottovalutato Sunset Overdrive

Lo stile di Parcel Corps è fresco e stuzzicante, grazie ad una tecnica cell-shading perfettamente implementata che riesce a vivacizzare ogni elemento sullo schermo, senza tuttavia scadere in una parodia scadente di Hi-Fi Rush. Grazie al controllo constante del nostro cellulare virtuale, potremo tenere sott’occhio la mappa della città, gli incarichi da completare, le sfide sbloccate e persino ingannare il tempo con il nostalgico arcade SNAKE che i videogiocatori più attempati non faticheranno a riconoscere.

Man mano che si prosegue nell’avventura e si aprono nuovi scenari, la difficoltà generale del gioco punta sempre più in alto, offrendo nuovi spunti per trick spettacolari, ma altrettanto ardui da padroneggiare. Questo non vuol dire che Parcel Corps arrivi a diventare proibitivo, ma piuttosto che tiene costantemente in asse il giocatore, senza dargli l’impressione di poter gestire tutto con estrema semplicità.

Chi è cresciuto a pane e Jet Set Radio troverà sicuramente interessante Parcel Corps

Fortunatamente il feeling della bicicletta è eccellente e sa regalare parecchie soddisfazioni, grazie anche ad una resa visiva piuttosto realistica. I controlli sono intuitivi e responsivi abbastanza da regalare un’esperienza divertente e appagante, anche per chi non ha dimestichezza con titoli del genere.

A rovinare tutto questo però, ci pensano i numerosi cali di frame rate, collisioni imprecise ed una fisica abbastanza superficiale che uniti compromettono irrimediabilmente la qualità del gioco, soprattutto se per loro causa si rischia di mandare a monte una consegna particolarmente complicata o una serie di acrobazie inanellate alla perfezione. A questo si aggiunge un sistema di ricompense piuttosto blando, capace di aggiungere esclusivamente qualche nuovo set cosmetico al nostro rider o alla nostra bici. Questo purtroppo mina la longevità e la rigiocabilità di Parcel Corps (già al limite della ripetitività), poiché manca lo stimolo a proseguire ad oltranza.  

Ciononostante, se siete cresciuti giocando a Jet Set Radio, dall’estetica alle meccaniche di gioco, assaporerete in Parcel Corps aria di casa.

Parcel Corps è disponibile su PC tramite Steam, PlayStation 5 e Xbox Series.

A cura di Roberto de Luca

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