Ci sono progetti un po’ sfigatelli, e progetti invece che hanno così tanto successo da ambire alle stelle senza mai raggiungerne una. Indivisible rientrava nella prima categoria, con gli sviluppatori dell’adorato Skullgirls che non riuscirono, per poco, a completare la loro campagna su Indiegogo. Nonostante le difficoltà iniziali, Lab Zero Games è comunque riuscita, grazie all’aiuto dei fan, a dare vita al proprio progetto indipendente: un gioco di ruolo con tinte da Metroidvania e un certo gusto da picchiaduro nell’anima.
Indivisible arriverà l’anno prossimo un po’ ovunque, pubblicato da 505 Games, su PS4, Xbox One, PC e Switch, ma ci è stata data la possibilità, insieme ai backer del progetto, di testare una build del titolo. Un primo sguardo al progetto quindi, che ha un che di particolare e bizzarro, e di certo merita di essere raccontato. L’avventura di Ajna nella sua quest per scoprire il segreto dei suoi poteri non suggerisce niente di nuovo alle nostre orecchie, ma le influenze dalla mitologia del sud dell’Asia, a detta degli sviluppatori, potrebbero rendere quest’avventura più imprevedibile del previsto. Non è certamente questo il luogo per discuterne, chiaro, perché la demo si concentra prevalentemente sul gameplay e sulle possibilità offerte dal combat system.
Nel nostro inseguire un timoroso topino, abbiamo attraversato quella che a conti fatti potrebbe essere la prima sezione del gioco. La struttura è quella tipica di un metroidvania: si segue una mappa a scorrimento orizzontale, si salta, si abbattono ostacoli e si ottengono nuovi oggetti per proseguire. La cosa interessante però è che, a differenza di un metroidvania di stampo più classico, qui i nemici non si sconfiggono sul posto in tempo reale, ma come in un j-rpg. Questo significa che venendo colpiti, o attaccandone uno, finiremo in una seconda schermata che mostrerà il nostro party ed i nemici ai due lati della stessa. Benché disorientante in un primo momento, si fa subito l’abitudine e questa esperienza ibrida riesce a risultare piuttosto naturale e divertente. Questo perché in realtà il combat system è davvero interessante, e aggiunge pepe ad una struttura che sì, funziona, ma è ormai stata sviluppata in tanti modi differenti.
Un titolo tanto classico quanto originale e peculiare nella sua esecuzione
Esso è infatti basato sul posizionamento dei personaggi: ognuno di essi può essere schierato avanti, dietro, sopra o sotto e corrisponde ad uno dei quattro tasti principali. Attaccare richiede che si riempano dei cerchietti sotto al personaggio, ma il funzionamento non è poi tanto diverso dall’ATB (Active Time Battle) divenuta famosa in alcuni capitoli di Final Fantasy. Premendo il tasto legato ad un determinato personaggio potremo impartire il comando di attacco, ed allo stesso modo funziona la difesa, con la differenza che bisogna avere il giusto tempismo per potersi difendere in modo efficace. La barra speciale dell’irdhu regola la meccanica della difesa, ma anche quella degli attacchi speciali: una volta riempita una o tutte e tre le barre potremo effettuare attacchi devastanti ai nostri nemici. Indivisible si presenta come un progetto dalle idee chiare e dall’esecuzione piuttosto riuscita: il suo fascino più grande risiede proprio in questo peculiare sistema di combattimento, divertente e strategico ma che richiede di essere perfezionato soprattutto nell’interfaccia. Ecco, uno dei problemi più evidenti di Indivisible è proprio la mancanza di un HUD che riesca a veicolare le informazioni necessarie, e in modo chiaro, al giocatore. L’esplorazione del livello è affidata un po’ al caso e all’istinto, mancando una vera e propria mappa consultabile in ogni momento; e durante gli scontri, spesso caotici, seguire alcuni degli elementi su schermo può risultare leggermente straniante.
Quella da noi provata era una backer preview, pensata per dare ai giocatori che hanno contribuito alla realizzazione di questo progetto un primo assaggio di ciò che vedranno l’anno prossimo. Gli elementi che reggono l’intera esperienza sembrano esserci tutti, e sia l’esplorazione à la metroidvania del livello, addirittura con nuove possibilità di interazione offerte dall’equipaggiamento che si ha modo di trovare, che il sistema di combattimento, si uniscono per creare un titolo tanto classico quanto originale e peculiare nella sua esecuzione. C’è da rifinire i particolari però, sia in termini di interfaccia che di giocabilità, ma se il risultato finale riesce ad essere delizioso come il character design e il comparto artistico, allora non possiamo che riporre grande fiducia nei Lab Zero Games.