Alcune delle produzioni degli ultimi anni sono state finanziate su siti di crowdfunding come Kickstarter e Indiegogo. Lo stesso si può dire di Indivisible, il nuovissimo Platform RPG di Lab Zero – già noti per il picchiaduro Skullgirls – finanziato nel 2015. Una produzione che, non lo nascondiamo, ci ha colpito fin dal suo video di presentazione, soprattutto per quel tocco di originalità e quel fascino intrinseco che è difficile da riassumere in poche righe.
Certo, l’attesa è stata molto lunga (ben 4 anni) ma dopo averci giocato per moltissime ore possiamo dirvi fin da subito che ne è valsa davvero la pena. Sì, perché Indivisible anni fa è stato presentato come un “semplice” GdR d’azione ma, con nostro sommo piacere, il prodotto finale è più stratificato e combina alcuni degli aspetti focali di più generi: una deliziosa insalata di riso in cui (quasi) ogni ingrediente risulta piacevole al palato.
Un’opera ambiziosa e sviluppata con il cuore (anche grazie al publisher 505 Games), impreziosita da una commistione che, se la memoria non ci inganna, non abbiamo mai notato nel vasto panorama delle produzioni videoludiche: e questo non può essere che un bene.
Le vicende narrate in Indivisible ruotano intorno ad Ajna, una ragazza intrepida e un po’ irruente che nasconde un potere assai misterioso, risvegliatosi quando la sua tranquilla e rurale cittadina viene improvvisamente attaccata. Per sommi capi si tratta del classico “romanzo di formazione”, con la protagonista che inizierà un viaggio votato dapprima alla vendetta nei confronti del diabolico Lord Ravannavar, per trasformarsi poi in una missione di importanza vitale per il mondo. Durante la sua maturazione, Ajna farà la conoscenza di 20 e più “Incarnazioni”, ovvero compagni con fini comuni che può assorbire ed evocare in battaglia per far lottare al suo fianco.
Una storia semplice, senza particolari colpi di scena, interessante e ben raccontata. Ci è piaciuto molto lo sviluppo del rapporto dei vari personaggi con Ajna, i quali mettono a crudo le proprie fragilità e punti di forza. L’aspetto che abbiamo ritenuto più riuscito è proprio alla base del gioco, nell’impegno profuso da Lab Zero Games nel miscelare saggiamente più generi in uno, creando un cocktail ben bilanciato e gradevole. In altri termini, Indivisible ha una base platform con influenze Metroidvania, il tutto condito da un combat system che potremmo definire grezzamente come un “GdR a turni atipico”.
Indivisible mischia le carte del genere GdR rendendo tutto inedito e innovativo
In passato abbiamo provato diversi videogiochi picchiaduro caratterizzati da una velatura ruolistica per renderli, in un certo senso, ancora più dinamici. In Indivisible è stato fatto l’opposto: il GdR “diventa” brawler con tanto di hits e regole ben strutturate per rendere il combattimento ancora più tattico, immediato e riflessivo. Per questo motivo, dimenticate qualsiasi regola abbiate imparato dai giochi di ruolo vecchia scuola: ogni personaggio viene controllato con uno dei quattro pulsanti del controller, e potrà eseguire una o più tecniche offensive.
L’aspetto unico è che, così come avviene nei picchiaduro classici, esiste la possibilità di eseguire tecniche di bouncing. In altre parole, si può lanciare l’avversario in aria e combinare gli attacchi con i compagni di squadra, creando di conseguenza una concatenazione aerea dall’effetto dirompente. Le fasi di conflitto non sono proprio da gioco di ruolo a turni: l’ATB utilizza un sistema a tempo dinamico, nel quale si guadagnano le azioni nel momento in cui i vostri personaggi e la CPU sono inattivi. Quando i cattivoni di turno decideranno di farvi la pelle, se sarete particolarmente tempestivi, potrete avvalervi di una parata perfetta per annullare il danno e ricaricarvi di alcuni punti salute. Questa feature risulta particolarmente importante soprattutto durante le boss battle, poiché non potrete curarvi con pozioni, ma solo sfruttare quei personaggi che sono dotati di abilità di ripristino salute.
Indivisible mischia le carte del genere GdR rendendo tutto inedito e innovativo. Ogni hit messa a segno e parata perfetta effettuata, faranno ricaricare una barra che consentirà di scagliare la super di ogni membro della squadra, in base alle proprie caratteristiche individuali. Padroneggiare questo sistema di combattimento potrà crearvi qualche grattacapo nelle prime battaglie, portandovi anche inevitabilmente a un facile Game Over; ma una volta appreso perfettamente, sarete davvero appagati da ogni scontro che affronterete. Bisogna riconoscere che le battaglie sono parecchio lunghine, soprattutto se non si è ancora compresa la giusta strategia per affrontarle, e questo potrebbe scoraggiare i giocatori non particolarmente avvezzi. Ci è piaciuta anche la caratterizzazione di ogni membro della squadra (fino a 4 personaggi), intercambiabili in base all’abilità o alla strategia richiesta per un particolare nemico.
Non dimentichiamoci che il titolo è alla base pur sempre un platform, che ricorda per certi versi gli esponenti più classici, con un design splendidamente realizzato a mano e una colonna sonora realizzata da Hiroki Kikuta (noto per Secret of Mana, tra i tanti). Nel corso dell’avventura Ajna disporrà di una serie di abilità che le permetteranno di arrampicarsi sui muri (con la sua ascia), rompere ostacoli con un potere misterioso, e usare l’arco per raggiungere pulsanti o altri punti inaccessibili.
Indivisible ci ha sorpreso sotto quasi tutti gli aspetti
La mappa di gioco è strutturata come il più classico metroidvania, svelandosi man mano che visiterete un nuovo luogo, e con zone segrete che potranno nascondere dei Ringsel, pietre arcane che permettono di potenziare le capacità offensive e difensive. Dal questo punto di vista, le sezioni platform le abbiamo trovate piuttosto impegnative, soprattutto quelle minuziosamente calibrate in cui occorre un tempismo perfetto nel salto. Anche sotto questo punto di vista si è fatto un lavoro certosino, regalando un’esperienza facile da apprendere ma un po’ più difficile da padroneggiare al meglio: di sicuro gli amanti del genere potranno esserne contenti.
Nonostante la grafica di Indivisible sia uno degli aspetti più sorprendenti, alcuni scenari ci sono sembrati un pochino spogli di dettagli e alcune animazioni realizzate un po’ approssimativamente (cespugli d’erba, piattaforme, o semplici oggetti ornamentali), ma niente di così detestabile a colpo d’occhio. A chiudere il cerchio ci pensa l’ottimo video introduttivo realizzato dal mai troppo apprezzato Studio Trigger (Kill la Kill, Little Witch Academia) che dà maggiore enfasi allo stile artistico del gioco.
Indivisible ci ha sorpreso sotto quasi tutti gli aspetti: un platform GdR atipico, stratificato, e forte di alcune caratteristiche da fighting game che non guastano in questo tipo di produzione. Se a questo unite un design completamente realizzato a mano, allora avrete tra le mani qualcosa di veramente appagante. Il titolo ci ha colpito sin dalla sua presentazione, ma dopo averci giocato per decine di ore, possiamo dirvi che il duro lavoro svolto dagli sviluppatori in questi 4 anni ha dato i suoi frutti. Il lavoro di Lab Zero Games è stato portato avanti con vero amore, e occorre dedizione e impegno per padroneggiarlo bene, oltre a una bella dose di pazienza per risolvere alcuni puzzle game ambientali o pensare alla strategia migliore per affrontare le battaglie. Al netto di qualche sbavatura tecnica e alcune fasi leggermente frustranti, Indivisible ci è molto piaciuto e il coraggio degli sviluppatori nel “rivoluzionare” la classica formula ruolistica deve essere premiata. |
Good
Level Design molto ispirato Personaggi convincenti e ben caratterizzati Colona sonora stimolante e in pieno stile RPG Ricco di umorismo ed Easter Egg Il Combat System è uno dei veri punti di forza...Bad
... anche se a volte può generare qualche frustrazione Qualche sbavatura tecnica di tanto in tanto
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