Inner Chains
News 01 Mar 2017

Inner Chains – Anteprima GDC 2017

San Francisco – Saremo onesti: fino a nemmeno due ore fa, di Inner Chain non avevamo mai sentito parlare. Non che si possa sempre sapere vita morte e miracoli dell’universo dei videogiochi, a nostra discolpa, ma bisogna dire che l’incontro fortuito all’evento ID@Xbox organizzato da Microsoft qualche piccola sorpresa ce l’ha riservata. Sviluppato da un giovanissimo team di ragazzi polacchi (“Sì, come quelli di The Witcher“, ha ironizzato il producer del titolo) Inner Chain è uno sparatutto in prima persona curioso e dall’atmosfera dannatamente interessante. Un universo goticheggiante che sembra nascere ibridando l’inferno dantesco con architetture aliene, prendendo spunto dallo stesso Alien in persona per la realizzazione di sequenze di gioco, e persino creature, presenti oltre quanto provato nella demo.

Da un punto di vista narrativo, la nostra insistenza non ha trovato riscontro positivo: il team è geloso della propria storia, ed è fermamente convinto che essa rappresenti uno degli aspetti meglio riusciti dell’intera produzione: quindi acqua in bocca, lo scopriremo da soli entro una manciata di mesi su PC, Xbox One e (molto) presumibilmente anche PS4. Diciamo che le poche cose che sono trapelate esulano dall’oramai abusatissima invasione di creature aliene desiderose di sterminare la Terra: il che, ad essere davvero onesti, è un bene.

Inner Chain
Cosa ci ha spinto a sederci alla postazione di Inner Chains? Innanzitutto l’atmosfera del gioco, lo ribadiamo, che trasmette un senso di angoscia palpabile riportando alla memoria antiche sequenze appartenenti alla genesi del genere dello sparatutto. Enormi spazi aperti, che si abbandonano su crepacci senza fondo, si alternano a colate laviche, a grotte angoscianti, a templi a metà strada tra il passato e il fantascientifico, a testimonianza di un ottimo level design. Anche la realizzazione dei nemici ci mette del proprio: le tipologie incontrate in questa demo non erano moltissime, cinque o sei al massimo, ma tra alieni “zombeschi”, creature velocissime difficili da colpire, cani demoniaci incazzati come Furie e piante armate di tentacoli affilati capaci di spedirci al tappeto con un proverbiale “one shot, one kill” non possiamo lamentare mancata varietà o, cosa più importante, l’assenza di una certa cura nel realizzarli.

Dove ci ha convinto maggiormente Inner Chains, tuttavia, è nel concetto che in questo “inferno gotico” qualsiasi cosa intorno a noi può letteralmente costarci le penne. Persino le nostre armi: qualora ci ritrovassimo a corto di munizioni, sarà possibile sparare ancora contro il nemico, tenendo bene a mente che tale scelta ci costerà un dispendio energetico non trascurabile. Sparare alla “che Dio ce la mandi buona” non ci ucciderà certo, ma potrà comodamente ridurci a dei morti ambulanti in attesa di trapasso. Disposte qua e là saranno disponibili delle “statue” speciali. Alcune ci permetteranno di salvare, altre di caricare la nostra energia e le munizioni di solo una delle armi in nostro possesso. Per dovere di cronaca, abbiamo avuto il piacere di sparare con un lanciafiamme e una sorta di fucile (una terza arma, di natura elettrica, ci è stata solo citata): la possibilità di livellare le armi in possesso, sbloccando item appositi che ne attivano un fuoco secondario, pur non essendo innovativa appare comunque interessante. Ne riparleremo comunque a gioco completo.

I difetti maggiori di Inner Chains appaiono sul versante tecnologico, anche se ci è stato spergiurato trattasi di problemi in fase di correzione che, da qui alla release (al momento prevista per Aprile di quest’anno) saranno solo un brutto ricordo. Nella build provata oggi impossibile non notare delle animazioni spesso legnose, una AI non sempre affidabilissima e qualche compenetrazione che, in un titolo PC di questa generazione, normalmente non vorremmo trovare. Diamo comunque assoluto credito alle parole di Telepath Trees, rimandando eventuali giudizi tecnologici in sede di recensione.

Impressioni dalla GDC 17

Pur non avendo ben chiaro nulla in termini narrativi, Inner Chain ci ha divertiti parecchio. L’ottima atmosfera, unita ad un coefficiente di difficoltà punitivo ma senza esagerare, hanno reso interessanti i quindici minuti circa richiesti per venire a capo della demo – con un paio di immancabili Game Over per evidente noobbanza di chi vi scrive. Il titolo Telepath Trees si candida senza dubbio come uno dei più interessanti del programma ID@Xbox, grazie ad un gameplay nel complesso ben collaudato e ad un level design davvero ottimo, soprattutto considerata la natura indipendente del progetto. Speriamo solo che la narrazione sia all’altezza delle promesse …

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