News 26 Feb 2015

IronFall Invasion – Recensione

Con l’avvento di una nuova revisione della portatile di casa Nintendo, era più che lecito aspettarsi già dai primi giorni di gestazione dell’hardware una prima infornata di titoli ritagliati sulle caratteristiche della “nuova” handheld. Nonostante gran parte dei riflettori del debutto fosse riservata a due pezzi da novanta come Monster Hunter 4 e The Legend of Zelda: Majora’s Mask, quello stesso 13 febbraio, nemmeno troppo nascosto nei meandri dell’eShop, veniva reso disponibile al download IronFall Invasion. Annunciato soltanto qualche giorno prima del lancio durante un Nintendo Direct interamente dedicato al New 3DS, la piccola creatura dell’indipendentissimo team VD-Dev nascondeva in sé un progetto ben più ambizioso: quello di portare in auge un genere mai troppo gradito all’utenza DS, quello del third person shooter. Una magia resa chiaramente possibile non solo dai nuovi dorsali di cui è equipaggiata la console, quanto piuttosto dal nuovo C-Stick, usato in tutto e per tutto come il classico stick destro di gran parte dei nostri pad per la gestione della telecamera.

Peccato che, molte volte, le magie riescano solo a metà: e se da un lato è encomiabile lo sforzo degli sviluppatori, capaci di confezionare un prodotto tecnologicamente interessante su una piattaforma non certo semplice come il New 3DS, dall’altro il risultato finale è un prodotto scialbo e dimenticabile, incapace a ben vedere di presentare un biglietto da visita memorabile per la nuova console. E ora vi spieghiamo anche il perché.

Iniziamo con le informazioni di servizio, ricordando che IronFall Invasion è disponibile esclusivamente in formato digitale (tramite eShop) sia per 3DS che per New 3DS. La differenza fondamentale nelle meccaniche di gioco tra queste due “varianti” la potete intuire facilmente: laddove il C-stick del secondo viene supportato in modo nativo per le classiche operazioni di mira e rotazione dell’inquadratura, nel primo esso viene sopperito dal classico tap/swipe sullo schermo touch della console. Il che, fidatevi, è semplice soltanto in linea di principio, visto che il titolo non sembra badare molto alle nostre difficoltà e, al contrario, ci spedirà sovente al tappeto. Nettamente più interessante, tuttavia, è la politica di acquisto del titolo VD-Dev, che vende campagna in single player e multigiocatore in due pacchetti separati al costo di 9,90€ ciascuno: una soluzione che, così al primo sguardo, potrebbe diventare più diffusa di quanto si possa pensare.

Le prime bordate alla stabilità di IronFall Invasion arrivano dal suo comparto narrativo, che trae ispirazioni a mani basse dal sempreverde Gears of War di Epic riuscendo però nel difficile compito di banalizzarne le potenzialità. La trama è a metà strada tra l’effimero e l’inconsistente, narrata in modo talmente marginale dagli stessi personaggi in gioco che finirete per dimenticarvene (o, forse, è il caso di dire disinteressarvene) dopo pochi minuti. Tutto ruota attorno ad una sorta di complotto interplanetario che vede vittima la Terra, divenuta rapidamente meta di pellegrinaggio di una pletora di robot (i cosiddetti Alieni) “programmati” per soggiogarne ogni forma di vita. Pare paradossale, ma non c’è molto altro da dire, se non che toccherà al nostro muscoloso alter ego trasformare i robot in placide lattine, sfruttando un arsenale bellico da far impallidire Rambo. E sì, se state nuovamente pensando a Marcus Phoenix siete in buona compagnia.

La situazione non si risolleva di molto andando ad analizzare il gameplay del titolo VD-Dev, che alla resa dei conti si presenta come il più tradizionale degli sparatutto in terza, dove la componente esplorativa viene ridotta all’osso a favore della componente shooter (e fidatevi, in IronFall Invasion sparerete molto) e ogni due metri troverete un oggetto idoneo a trasformarsi in un’ottima copertura. Un classicismo magari un po’ esagerato, ma non per questo necessariamente un male: non fosse che anche in questo frangente i difetti non mancano. Il set di armi a disposizione brilla sì per varietà, ma nessuna di queste è davvero accattivante o restituisce un feel positivo che spinga ad un utilizzo preferenziale: alla fine si spara con quello che si ha a portata di mano, sperando sia abbastanza per smontare la minaccia robotica. Nemici che, in tutto questo, offrono una limitata varietà nella tipologia e, cosa evidente già dalle prime battute di gioco, un riutilizzo degli asset ai limiti dell’esagerato. Per carità, stiamo parlando del lavoro di un team di tre persone – e, proprio per questo, meritevole comunque del nostro plauso: sappiate però che, se cercate varietà, fareste bene a rivolgere il vostro sguardo altrove.

E proprio la varietà è la grande assente nella realizzazione delle location di gioco, ancora una volta prese in prestito da Epic ma epurate di gran parte di dettagli e fascino. Le mappe (poco più di una dozzina) sono poco ispirate, semplicistiche e, specie nelle ambientazioni interne, al limite del dozzinale. Non che ci aspettassimo il fotorealismo dalla nuova console Nintendo, chiaro, ma qualche accortezza in più non avrebbe dato certo fastidio: anche perchè in alcuni tratti si ha davvero l’impressione di avere a che fare con uno dei numerosi TPS disponibili nei market dei nostri smartphone. Specie quando si scopre che, dall’inizio alla fine del playthrough, l’interazione ambientale è praticamente pari a zero.

Questa “piattezza” dei contenuti rappresenta un tasto particolarmente dolente per il titolo, viste e considerate le potenzialità di un motore proprietario che, da un punto di vista tecnologico, pare avere più di qualche buona carta in mano. IronFall Invasion sfreccia a 60 fps a 3D disattivato senza alcuna incertezza, anche quando il numero di avversari su schermo inizia a farsi sentire (occorrenza che, nella seconda metà di gioco, non sarà così sporadica): e sono davvero pochi i titoli nella libreria della portatile Nintendo a garantire questo lusso. A 3D attivo, il frame rate viene automaticamente limitato a 30 fps: tuttavia, la palette cromatica tutto tranne che sgargiante e l’evidente ripetitività nelle sezioni di parecchi scenari dovrebbero rappresentare un freno abbastanza significativo per dissuadervi dall’attivare l’interruttore. Il 3D di nuova generazione del New 3DS fa egregiamente il proprio lavoro, sia chiaro, ma riteniamo che in questa occasione i 60 frame al secondo siano più interessanti.

La sorpresa migliore di IronFall Invasion coincide quasi inaspettatamente con la sua modalità multiplayer, che permette ad un massimo sei giocatori (sia in locale, sia connessi normalmente alla rete) di sfidarsi sugli intramontabili campi del Deathmatch e della battaglia a squadre. Non che l’essenzialità che contraddistingue il titolo sparisca magicamente una volta connessi con amici: tuttavia, vuoi per la maggior frenesia del ritmo di gara, vuoi per l’incontrollabile spirito agonistico delle sfide online, l’esperienza multigiocatore scivola via in modo più convincente rispetto a quella solitaria. Spiace un po’ doversi accontentare di un numero di arene un po’ troppo risicato (6 in totale): ma considerando che, allo stato attuale, il panorama 3DS è particolarmente avaro di esperienze online come quella appena descritta, siamo più che propensi a chiudere un occhio e a farcele bastare.

In conclusione…

L’ambizione non sempre paga. Ed è proprio questo il modo migliore per riassumere IronFall Invasion, un titolo creato da tre amici che volevano dare nuova dignità al genere del TPS su una console dove quest’ultimo non aveva mai brillato. La nuova revisione dell’hardware Nintendo, per quanto supportata nativamente, non basta da sola a scrollare dal titolo di VD-Dev una pesante patina di mediocrità e superficialità, nascosta magari in parte da un multiplayer tutto sommato godibile (nonostante gli evidenti limiti) ma amplificata da un comparto per giocatore singolo incapace di brillare sotto parecchi aspetti per tutte le quasi sei ore di gioco.

E lo ripetiamo, è un gran peccato: sotto il cofano privo di personalità di IronFall Invasion batte un motore estremamente interessante, che offre una grafica comunque buona e, cosa non da poco, 60 frame al secondo a 3D spento. Il che, chissà, può essere un punto di partenza per altre produzioni a venire, magari capaci di garantire un’offerta online più articolata e complessa e, soprattutto, una campagna solitaria all’altezza delle aspettative. Tutte cose che in questo biglietto da visita del New 3DS mancano.

Voto: 5/10

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