Il successo di Jujutsu Kaisen, l’opera nata dalla mente di Gege Akutami (tra l’altro grande fan di Naruto, ma questa è un’altra storia), è così evidente da farlo emergere nel cosiddetto Dark Trio degli Shōnen insieme a Chainsaw Man ed Hell’s Paradise.
Potremo definirlo un battle shōnen? Sì, in un certo senso, ma noi preferiamo che si identifichi come un dark fantasy soprannaturale, con quel pizzico di vena horror che non guasta minimamente: del resto l’autore ha una grande passione per il cinema e tra i suoi registi preferiti figura il nome di Guillermo del Toro.
Un successo che, come spesso accade, riesce a raggiungere diversi medium e diventare un videogioco dedicato per le nostre amate console e PC. Jujutsu Kaisen Cursed Clash è un picchiaduro ad arena con scontri 2 contro 2 in cui ci viene concesso l’onore di padroneggiare le arti occulte dei nostri personaggi preferiti.
Un titolo che offre degli spunti interessanti ma che non riesce sempre a concretizzare nel migliore dei modi alcune delle brillanti idee. Tuttavia, potrebbe risultare stuzzicante a tutti quei fan che non vedevano l’ora di mettersi nei panni di potenti stregoni e degli spiriti maledetti.
Il concetto portante di Jujutsu Kaisen è quello delle maledizioni (dei veri e propri mostri) e dell’energia maledetta che si manifesta in un mondo molto simile al nostro. Il protagonista di questa storia è Yuji Itadori, un liceale altruista e generoso che spicca per una grandissima forza fisica e velocità. Dopo essersi iscritto al club dell’occulto, per avere più tempo da dedicare al nonno in ospedale, si ritroverà faccia a faccia con una vera maledizione: a quel punto, non avendo poteri, si costringe a ingoiare il dito di Ryomen Sukuna, una potentissima entità.
Ma stranamente Itadori riesce a mantenere la sua personalità e si iscriverà all’istituto di Arti Occulte di Tokyo. Da qui in avanti si articolerà una trama ben tessuta e convincente.
Jujutsu Kaisen Cursed Clash parte proprio da qui, facendoci vivere tutti (o quasi) gli eventi della prima stagione dell’anime compreso il film di successo Jujutsu Kaisen 0. La modalità storia ci permette di affrontare le sfide e i tormenti degli stregoni delle arti occulte, narrati in modo del tutto sequenziale con immagini fisse catturate dai vari episodi dell’anime. Ci è sembrato tutto abbastanza semplice e non abbiamo notato alcun sforzo creativo nella realizzazione della suddetta modalità: per intenderci, non sono presenti filmati pensati appositamente per il gioco.
Alcune missioni prevedono delle condizioni di vittoria oppure delle ondate di nemici, ma la maggior parte delle volte ci verrà richiesto di azzerare completamente l’energia del nostro avversario. Oltre alle condizioni sono presenti gli incarichi, ovvero obiettivi opzionali che ci elargiranno delle preziose ricompense come elementi per la personalizzazione o punti Juju.
Questi ultimi, accumulabili battaglia dopo battaglia, potremo spenderli in nuovi costumi, oggetti di personalizzazione per la scheda giocatore (quella online per intenderci) e accessori per le battaglie Co-op. Interessanti le Casse sigillate maledette che contengono degli elementi casuali senza particolari condizioni di sblocco. Potremo dunque ottenere delle buone ricompense ma anche dei doppioni che si trasformeranno in punti Juju: quindi sta a noi decidere o meno se acquistarle.
Un titolo che non riesce sempre a concretizzare nel migliore dei modi alcune delle brillanti idee
Man mano che avanzeremo, nel registro partite si sbloccheranno nuovi personaggi nella tabella relazioni: accrescendo questo indicatore mentre si prosegue nell’avventura, si accumuleranno ulteriori punti Juju e altri elementi decorativi. Così come avviene nell’anime, qualche relazione sarà di carattere ostile: giustamente Sukuna non vede di buon occhio il nostro caro Gojo Satoru.
Senza dubbio vi starete chiedendo: come si gioca a Jujutsu Kaisen Cursed Clash e cosa offre lato gameplay? Parliamo di un picchiaduro ad arena in cui potersi muovere abbastanza liberamente per poi scagliarsi contro l’avversario per un attacco mirato. La combinazione degli attacchi è abbastanza intuitiva, questo vuol dire che anche dietro la pressione ripetuta di un singolo tasto potremo effettuare delle hit niente male.
Alternando i vari tasti e le levette sul controller, i nostri stregoni o maledizioni potranno mettere a segno diverse tecniche: starà solo a noi decidere l’approccio battaglia dopo battaglia. Bisogna tuttavia tenere in considerazione che il battle system è stato studiato per il 2 contro 2, questo vuol dire trovarsi di fronte a un brawler piuttosto che a un puro fighting game a incontri. E qui cambia tutto l’approccio: nel momento in cui staremo avendo la meglio sul nostro rivale, un secondo giocatore (o CPU) potrebbe attaccarci alle spalle mandando in fumo la nostra furia combattiva.
Quindi se negli scontri 1vs1 si riesce a percepire un certo controllo dell’azione, il tutto si complica nelle battaglie a squadre che generano una grandissima confusione e privilegiano oltre ogni modo quei personaggi con gli attacchi a distanza come Nobara Kugisaki, che in più di un’occasione ci ha letteralmente demoliti.
Oltre alle combinazioni di attacchi potremo utilizzare le tecniche con energia malefica, quelle maledizioni contro le maledizioni stesse che infliggono veri danni all’avversario. Per usarle ci basterà riempire di energia malefica l’indicatore e premere uno dei dorsali del controller. Al livello massimo si può scagliare la “famosissima” tecnica speciale che potrebbe ribaltare l’esito dello scontro.
Jujutsu Kaisen Cursed Clash essendo votato al 2 contro 2 ci permetterà in alcune occasioni di effettuare degli attacchi combinati per raddoppiare notevolmente il danno. Bisogna altresì affermare che questa feature non è poi così immediata e non si riesce sempre a ricordare quando usarla al momento giusto.
Sostanzialmente il combat system ci è sembrato piuttosto scialbo, anche per quel che concerne le hitbox non sempre perfette, anzi. Gli attacchi appaiono goffi e molto lenti, per non parlare delle azioni di recupero dopo essere stati mandati provvisoriamente al tappeto e dell’enorme confusione che si genera a schermo negli scontri con tanti PG: non era più logico puntare sul classico picchiaduro 1v1?
Tuttavia, i modelli poligonali dei personaggi, anche se non eccelsi, sono accurati e dettagliati, così come le animazioni e le tecniche speciali catturate abbastanza fedelmente dall’anime. Anche gli scenari sono ben riprodotti e godono di un’enorme distruttibilità, anche se a volte ostruiscono la visione dell’azione ponendosi tra noi e l’avversario.
Jujutsu Kaisen Cursed Clash è una “maledizione” che non è stata pienamente esorcizzata!
Jujutsu Kaisen Cursed Clash punta fortemente sulla co-op online per fare squadra con altri giocatori e affrontare combattimenti con regole speciali. In pratica dovremo completare determinati incarichi e abbattere nemici a ondate che cambiano di volta in volta: questa modalità può essere affrontata anche offline, con la CPU che prenderà il posto del partner.
Non manca la battaglia sopravvivenza in cui si affronteranno dei nemici assolutamente letali e che ci hanno messo in seria difficoltà. Potremo anche scegliere un Patto Vincolante, il quale porrà dei limiti alle nostre azioni e alle statistiche ma potrebbe dare un boost ai nostri attacchi o maledizioni.
Battaglia dopo battaglia, potremo accrescere il livello dell’abilità e affrontare avversari sempre più forti e con un livello simile al nostro. Inoltre, nella Co-op online ci si rafforza con speciali equipaggiamenti, come armi che aumentano i danni inflitti o braccialetti che incrementano la salute. A essere franchi ci è sembrato tutto assai macchinoso e non molto divertente da giocare, ma apprezziamo la volontà nel creare qualcosa di diverso dal solito. Ovviamente non mancano le modalità online classiche come le amichevoli e classificate in Tag Team Battle: anche qui è possibile ottenere delle ricompense in base al personaggio.
Le modalità offline tuttavia sono quasi praticamente assenti, segno di come si sia voluti andare nella direzione della cooperazione e dell’online. Questa mancanza si fa sentire: non ci sono tornei, storie secondarie, aneddoti o invenzioni degne di note.
Ottimo invece l’utilizzo del cast originale dell’anime nella creazione dei vari dialoghi e delle sequenze combinate al termine dello scontro (anche se non sottotitolate). Mancano tuttavia un po’ delle sountrack che stanno rendendo iconico lo “show”, sostituite da musiche generiche e un po’ sottotono.
Il primo videogioco su console dedicato a Jujutsu Kaisen è una “maledizione” che non è stata pienamente esorcizzata. L’idea alla base ha del potenziale: un picchiaduro d’azione 2vs2 in cui i vari stregoni o maledizioni stringono un’alleanza per abbattere ogni avversario si presenti dinnanzi a loro. E, nonostante una palese confusione a schermo, gli scontri appaiono anche divertenti: peccato che il combat system non sia né appagante né gode di profondità ludica. Ci siamo domandati: perché realizzare un “picchiaduro team up” su un anime dedicato all’opera di Gege Akutami? Forse una formula più classica, con più modalità per il single player e sulla falsa riga del filone “Naruto Ultimate Ninja Storm” sarebbe stata più azzeccata. La modalità storia di Jujutsu Kaisen Cursed Crush invece è una rivisitazione un po’ pigra degli eventi della prima stagione (incluso Jujutsu Kaisen 0), una sorta di visual novel che non aggiunge niente di nuovo o qualche piccolissimo aneddoto. Ci sentiamo di consigliarlo ai fan più stretti dell’opera, coloro che vogliono sperimentare alcuni degli attacchi più iconici dei 16 personaggi inclusi, tenendo tuttavia presente i limiti tecnici che, ahinoi, si porta dietro questa produzione. |
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