Jurassic World Evolution 2

Jurassic World Evolution 2 – Recensione

Il primo Jurassic World Evolution fu in un certo senso il gestionale che molti/e ragazzi/e cresciuti/e negli anni ’90 avrebbero voluto giocare. Pur con i suoi limiti, il park sim di Frontier Developments sapeva intrattenere con la ricca e preistorica fauna e le varie sfide che i parchi nelle tre isole portavano al giocatore. Tuttavia, mancava qualcosa per raggiungere veramente la perfezione: il primo Jurassic World Evolution aveva comunque ben più di una mancanza (alcune sopperite dallo studio con corpulente patch) e necessitava di un ulteriore approfondimento nelle meccaniche di gameplay.

Approfondimento che è arrivato con il seguito, Jurassic World Evolution 2, annunciato lo scorso mese di giugno e già pronto per riaprire le porte del parco a novembre. Questa volta Frontier Developments non ha badato a spese (perdonate la battuta) e ha portato la lingua italiana nel gioco sin dal day one (ricordo infatti che il primo capitolo ne era scevro, inizialmente), con tanto di doppiaggio nostrano e la voce di Andrea Mete, doppiatore ufficiale di Chris Pratt, per il personaggio di Owen Grady.

Il nuovo capitolo della saga preistorica promette più dinosauri, più ambientazioni, più trama e più denti (non ce la faccio a non fare citazioni). Ma basterà tutto questo a rendere Jurassic World Evolution 2 un must per gli amanti dei rettiloni portati sul grande schermo da Steven Spielberg nel 1993? Scopriamolo insieme.

Jurassic World Evolution 2
Alcuni lo odiano, altri lo amano. Senza dubbio l’Indominus Rex buca lo schermo (e le recinzioni)

Più grande, più bello, più ricco. Con questi tre aggettivi si potrebbe facilmente riassumere Jurassic World Evolution 2, se non fosse per qualche difettuccio qua e là che vale la pena di essere nominato. Ma partiamo dalle basi: il mondo si è svegliato dopo l’incubo di Jurassic World (e di conseguenza Jurassic Park), i dinosauri girano liberi per gli Stati Uniti e, più in generale, la vita ha trovato un modo, come direbbe il buon Ian Malcolm (non la smetterò mai con le citazioni). Invece di andare in giro a recuperare fossili, questa volta dovremo catturare specie viventi direttamente sul territorio, in modo da mettere i dinosauri in sicurezza ed evitare che qualche scampagnata nei boschi finisca in tragedia. Certo, possiamo comunque creare piccoli sauri nei laboratori, ma il nostro primo contatto con i giganteschi lucertoloni avverrà proprio nelle sconfinate lande dell’America centrale. È così che si apre la campagna di Jurassic World Evolution 2, con un incipit piuttosto classico e privo di scossoni narrativi che vede però il ritorno dei personaggi di Claire Dearing, Owen Grady e Cabot Finch, che ci accompagneranno in questa sfida giurassica. 

Più grande, più bello, più ricco

Durante la campagna principale, il nostro personaggio/protagonista senza nome sarà rimbalzato come una pallina da flipper in giro per gli USA cercando di raccattare e mettere in sicurezza quanti più dinosauri possibile, correndo fra parchi nazionali, oasi protette e paesaggi montani o desertici. La campagna principale è sostanzialmente un gargantuesco tutorial che ci avvia a tutte le meccaniche del gioco, che in questo capitolo sono moltissime e variegate (forse fin troppo, ma di questo parleremo più avanti). Sicuramente la campagna ha un valore interessante dal punto di vista narrativo, e non solo perché partecipano le voci originali dei film di Jurassic Park/Jurassic World (nel doppiaggio anglosassone troverete Bryce Dallas Howard, Chris Pratt e persino Jeff Goldblum a riprendere il ruolo delle loro controparti digitali) ma anche perché ci mostra cosa succederebbe nel mondo in caso i dinosauri fossero davvero ritornati. Insomma, la paura del caro e vecchio Alan Grant. Tuttavia non c’è un vero filone narrativo costante che porta a un crescendo di trama; piuttosto ci troviamo di fronte a una serie di “emergenze” sulle quali siamo chiamati a intervenire qua e là per gli Stati Uniti, al termine delle quali saremo pronti per intraprendere le altre modalità del gioco come Teoria del Caos e infine Sandbox.

Jurassic World Evolution 2
Una delle novità di Jurassic Evolution 2, il Mosasaurus

Per arrivare alla tanto agognata modalità sandbox però dovremo passare non solo attraverso la campagna principale, ma anche fra le sfide offerte da Teoria del Caos, una modalità molto particolare dove il gioco ci sottopone a dei veri e propri pressure test basati sui fatti accaduti in tutte le pellicole originali della serie Jurassic Park e Jurassic World. Riprendere le redini dell’originale parco situato su Isla Nublar? Si può. Aprire l’arena di San Diego vista ne Il Mondo Perduto? È possibile. Pensate di poter fare meglio di John Hammond? Accomodatevi e prendete parte a una delle modalità più divertenti di Jurassic World Evolution 2: a volte dovremo evitare un particolare cataclisma (sapete già a cosa mi riferisco), mentre altre volte sarà il nostro intervento a dover rimettere in sesto le strutture per far ripartire la baracca. Per chi vi scrive, la modalità Teoria del Caos ha rappresentato forse l’approccio più divertente al gioco, dato che è pieno di citazioni, personaggi e scenari provenienti direttamente dai film degli anni ’90 (e chi vi scrive ci è cresciuto, negli anni ’90).

La modalità Teoria del Caos rappresenta l’approccio più divertente al gioco

Arriviamo infine alla modalità sandbox, quella più apprezzata dai fan e appassionati/e del genere gestionale. Come ho già detto, questa non è accessibile immediatamente e vi occorrerà spendere tempo nelle altre modalità prima di accedervi, tuttavia, una volta che avrete completato le sfide e vi sarete dimostrati pronti per partire in totale libertà, il gioco vi metterà a disposizione oltre 70 specie di dinosauri, decine di strutture e diversi modi per prendervi cura dei vostri ospiti a scaglie. A differenza del primo capitolo, in Jurassic World Evolution 2 abbiamo a disposizione moltissimi elementi in più da tenere a mente: in sostanza, la fa da padrona la microgestione, il che è a volte un bene e altre volte un male. Perché? Beh, la soglia di attenzione che Jurassic World Evolution 2 richiede al giocatore è decisamente più alta rispetto al passato. Ai dinosauri non basterà più richiedere compagnia o un determinato spazio: dovremo stare attenti al terreno che amano, al tipo di preda che mangiano (carne, pesce o esche vive) o al tipo di erba e bacche che preferiscono (arbusti, piante da frutta e via dicendo). Senza dimenticare di monitorare i nostri animali a livello medico, curando gli eventuali feriti e assumendo medici e ricercatori per trovare le cure migliori ai loro malanni. Tutto questo va ad aggiungersi a tutte le altre peculiarità tipiche di un gestionale, quale controllare gli ospiti, stare attento ai cataclismi naturali e fare sì che il parco rimanga in attivo nonostante le ingenti spese.

Non molto popolare ma sicuramente d’impatto, il caro e vecchio Spinosaurus

Nel malaugurato caso che anche solo uno di questi sopracitati fattori non sia monitorato a dovere, le conseguenze saranno disastrose: dinosauri che spaccano le recinzioni e mangiano visitatori e staff, malattie che decimano i vostri lucertoloni e chi più ne ha più ne metta. Jurassic World Evolution 2 pone molta più attenzione al micro-management, e a volte perde di vista l’obiettivo principale di far divertire il giocatore invece che invischiarlo in una serie di meccaniche attività spesso troppo uguali e decisamente tediose. La parte costruttiva invece è decisamente più interessante, con moltissime strutture a nostra disposizione, la possibilità di livellare il terreno, aggiungere acqua, foreste e persino sabbia, rocce e via dicendo. Abbiamo a disposizione interessanti novità come la voliera per i dinosauri dotati di ali (come gli Pterosauri) e l’enorme piscina per il bellissimo e colossale Mosasaurus. In questo modo abbiamo totale libertà per quanto riguarda progettazione di aspetto, stile e attrazioni del nostro Jurassic Park/Jurassic World. Non dimentichiamoci poi della gestione del personale, che adesso diventa più ingerente nelle nostre task giornaliere: reclutare scienziati, medici e assegnare guardiani alle stazioni di controllo dei dinosauri diventa una dolorosa routine necessaria, senza dimenticarci che mandare due poveracci in jeep nella gabbia del T-Rex non è proprio un’idea geniale e magari conviene tenere d’occhio il nostro veterinario prima che diventi la nuova portata principale nel piatto della nostra amabile lucertolona. 

La soglia di attenzione che Jurassic World Evolution 2 richiede al giocatore è decisamente più alta rispetto al passato

Tecnicamente il nuovo lavoro di Frontier Developments è fantastico: i modelli 3D dei dinosauri sono curati, vari e ben animati, oltre ad avere un pattern comportamentale decisamente più ampio e variegato rispetto al primo capitolo. Le ambientazioni sono diverse e ben realizzate, e basta far scorrere un po’ di più la rotella del mouse o prendere il controllo di una jeep per vedere da vicino la bellezza dei nostri rettili preistorici e il fascino di questo gioco. Da questo punto di vista, Frontier ha fatto davvero un lavoro pazzesco e si merita un bel plauso. Anche l’audio è eccezionale, ma qui bisogna far più che altro i complimenti a John Williams per la composizione della colonna sonora (oramai immortale) di Jurassic Park che non a Frontier e al loro comparto sonoro, anche se il mix delle tracce restituisce un feedback autentico all’ascoltatore, contribuendo a calarlo nei panni del gestore di una di queste fantastiche strutture. Ottimo il doppiaggio, sia italiano che inglese, che come ho già detto a inizio recensione comprende le voci originali di attori e doppiatori che abbiamo apprezzato nella saga cinematografica. 

Conclusioni

Jurassic World Evolution 2 è la versione più grande, più complessa e più profonda del suo predecessore, il quale al confronto sembra quasi una beta. Le decine di specie disponibili si amalgamano benissimo nelle nuove ambientazioni ricche di fascino e trovano il loro habitat fra strutture rinnovate e modalità di gioco decisamente ispirate al lore della saga cinematografica. Anche a livello tecnico, Jurassic World Evolution 2 stupisce dando a appassionati/e di Jurassic Park/Jurassic World esattamente quello che desiderano da un gestionale basato su questa popolarissima IP.

I problemi purtroppo arrivano dal lato prettamente gestionale, che spesso è così ingolfato da richieste micro-manageriali da far scordare al giocatore il motivo principale per cui sta giocando a un gestionale basato su Jurassic Park, ovvero divertirsi con un parco a tema con i dinosauri. Alcune azioni richieste richiedono costante attenzione e alla lunga diventano operazioni macchinose e tediose che distolgono l’attenzione dalla grandiosità del lavoro di Frontier. Peccato, perché per tutto il resto ci siamo: dal cast stellare di attori e doppiatori all’immensità di ore di divertimento offerto dalle varie modalità di gioco. Per un fan di Jurassic Park è quasi un sogno che si avvera.

Jurassic World Evolution 2 è acquistabile da GameStop Italia.

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