11 Mag 2016

Killer Instinct Season 3 – Recensione

Sono ormai più di due anni che il famoso brand di picchiaduro Killer Instinct ha traslocato, passando dalle console made in Japan della grande N a quelle con la X di Redmond, che sono le eredi di quel marchio che è stato portato al successo dal quasi leggendario Bill Gates.
Senza scordare Rare che lo creò nell’ormai lontano 1994, il titolo come lo conosciamo nella sua recente reincarnazione, fu inizialmente sviluppato dagli studios di Double Helix Games, che però, dopo l’acquisizione da parte di Amazon, sono stati costretti a passare il testimone ad Iron Galaxy per la seconda e per la terza season, che poi è le versione a cui daremo oggi uno sguardo più approfondito.

Se non vi spaventano quindi i calli sulle dita e le frenetiche sequenze di tasti da premere per portare a compimento interminabili combo, non vi resta che continuare ad ascoltare cosa ci offre la terza stagione di Killer Instinct.

Per una ragione o per l’altra, la maggior parte dell’utenza dei fedelissimi di Xbox One dovrebbe già conoscere il titolo in maniera piuttosto completa. Del resto tanti sono stati i modi in cui si è cercato di promuoverlo, come il codice di un personaggio in regalo all’interno delle versioni limitate degli abbonamenti Live Gold annuali venduti in occasione del lancio di Xbox One, o soprattutto l’inclusione alcuni mesi fa della Season 1 nel programma Games with Gold. Fin dal suo debutto comunque, Killer Instinct è stato in grado di imporsi ai primi posti nella classifica dei migliori picchiaduro in circolazione sull’ultima generazione, riuscendo a mantenere il suo gradino grazie ad un supporto costante da parte degli sviluppatori ed all’introduzione di contenuti sempre nuovi.

Oggi infatti prendiamo in esame la Season 3 del titolo, sbarcata nel roster con i primi quattro personaggi previsti, e preparando il posto ai quattro successivi che nel corso dei prossimi mesi completeranno l’add-on.
Prima di addentrarci però nel vivo dei combattimenti, segnaliamo una novità che farà di certo piacere agli utenti PC, che da ora potranno godere di questo titolo anche se hanno acquistato solo la versione per One. Con la Season 3 infatti, Killer Instinct si fa promotore della filosofia cross-buy e cross-play di Microsoft, consentendo quindi di giocare al titolo anche su piattaforme Windows 10 con un unico acquisto. Il titolo è inoltre cross-platform, ovvero permette scontri tra utenti delle due piattaforme come se fossero sulla stessa.

Fin dal suo debutto, Killer Instinct è stato in grado di imporsi ai primi posti nella classifica dei migliori picchiaduro in circolazione grazie ad un supporto costante da parte degli sviluppatori

Il gameplay di base del titolo non cambia, chiaramente, era un picchiaduro ad incontri uno contro uno e tale rimane, ed al momento la principale “novità” risulta essere semplicemente l’aumento del numero di combattenti che sono a disposizione dei giocatori. Gli utenti potranno decidere se avventurarsi nel titolo utilizzando il sistema completo delle combo, oppure optare per la modalità semplificata, in cui la semplice pressione di un tasto riesce a connettere automaticamente i colpi creando serie piuttosto dolorose. Resta invariato ovviamente il sistema di base delle combo, che vede sempre presente la sequenza di colpi opener/auto/linker/ender, su cui è possibile fare un cospicuo e redditizio allenamento nella modalità dojo. Come ricorderete, qualunque di queste combo però può essere bloccata ed interrotta dai colpo chiamati Combo Breaker, che però adesso non potranno più causare un KO all’avversario, ma si limiteranno a sbatterlo via a distanza di sicurezza.

In via generale comunque, un po’ tutti i personaggi hanno avuto qualche miglioria. C’è chi ha ricevuto qualche mossa in più e chi invece delle nuove abilità o delle semplici modifiche al proprio stile di combattimento, ma alla fine su tutti sono state fatte delle piccole revisioni. Tra queste, una citazione si rende obbligatoria per i colpi che servono principalmente per stunnare l’avversario, che se a segno lo lasceranno senza possibilità di difesa, e quindi vulnerabile a qualunque colpo o combo ci passi per la mente di fare.

Anche gli stage hanno avuto la loro dose di novità, ed oltre alle nuove tre location previste per la stagione (Icehaven, Arena of Judgement e Chinatown Brawl), sono stati oggetto di qualche upgrade e fix per quel che riguarda la gestione degli effetti di luce, cosa a cui ora è stato dato un apprezzabile interesse.

Ma arriviamo alla parte clou di questa terza stagione, ovvero i primi quattro personaggi che sono disponibili fin da subito, e quindi Arbiter, Kim Vu, Rash e Tusk. Il primo della lista è Arbiter, ospite proveniente dalla serie Halo che sicuramente tutti voi avrete riconosciuto. Come la sua controparte nel famoso titolo di 343, Arbiter può utilizzare la sua lama di energia e la Carabina Type-51, può rendersi invisibile e può lanciare granate al plasma adesive per attaccare il suo avversario, ma attenzione a fare abuso della sua arma, perché i colpi (18) sono limitati ad un solo caricatore. Dal secondo capitolo della serie originale di Killer Instinct invece, arriva Kim Vu, lottatrice armata di nunchaku che basa il suo stile di combattimento sul kung-fu. Anche se non estremamente possente a livello fisico, Kim Vu fa sicuramente sentire i suoi colpi all’avversario grazie a combo e prese che possono essere combinate in vari modi. Ha la possibilità di “caricare” degli spiriti di drago per poi usarli in combattimento in alcune mosse.

Gli stage sono stati oggetto di upgrade e fix, specie per quel che riguarda la gestione degli effetti di luce, cosa a cui ora è stato dato un apprezzabile interesse

A seguire, un altro illustre ospite, Rash, che arriva nientemeno che da Battletoads, picchiaduro a scorrimento degli anni ’90, che per i nostalgici ricordiamo essere disponibile per Xbox One nella Rare Replay. Con un atteggiamento che con eufemismo potremmo definire “irriverente”, Rash è in grado di utilizzare le sue trasformazioni per attaccare l’avversario, può raggiungere distanze ragguardevoli nelle sue combo in aria e può muoversi velocemente all’interno dello stage. Per finire, Tusk, possente vichingo, che come Kim Vu proviene da Killer Instinct 2, e che potremmo definire il Bud Spencer del roster. Tusk non spicca ovviamente per una velocità inumana, ma quelli che gli capitano sotto mano (o sotto la spada, per essere più precisi), di solito non ne escono proprio in perfette condizioni. Sfruttati a dovere, le sue combo ed i suoi colpi possono essere veramente dirompenti e letali, e spesso è molto meglio evitare completamente i suoi attacchi piuttosto che pararli e rischiare di prenderne in faccia qualcuno.

Oltre a quelli che vi abbiamo appena presentato, altri quattro combattenti attendono di entrare presto sul campo di battaglia. La prima è Mira, la vampira sorella gemella di Maya creduta morta ed appartenente alla Night Guard, che in teoria dovremmo vedere a breve disponibile nella griglia di selezione. Poi sarà il turno di Gargos, che tutti probabilmente conoscerete come il boss del secondo capitolo. Ed infine, un altro ospite d’eccezione, proveniente nientepopodimeno che dalla serie di sparatutto in terza persona più famosa sulle console Microsoft, e cioè il Generale Raam di Gears of War. Ancora un alone mistero invece avvolge il quarto contendente, ma speriamo di potervi dare quanto prima qualche notizia.

La nuova season ha ovviamente portato con sé anche un leggero restyle dell’interfaccia. Oltre al nuovo cambio di colorazione infatti, la schermata di selezione del personaggio è stata visibilmente riorganizzata, cosa che chiaramente era doverosa per poter fare spazio ai nuovi otto personaggi che si sono uniti al roster.
Parlando più in generale comunque, non si può negare che graficamente il titolo possegga un comparto estetico e sonoro di alto livello. Animazioni e dettagli dei personaggi sono spesso realizzati al limite della perfezione, e fanno un’ottima accoppiata con un audio pulito ed in perfetta sincronia. Sfortunatamente però, l’uso del termine “spesso” nella frase precedente non è usato a caso, perché quello è un discorso che non risulta valido per tutti i personaggi presenti nel titolo. Tusk per esempio, uno degli ultimi arrivati, mostra delle brutte imprecisioni sugli accessori indossati, mentre il viso ed i capelli di Kim Wu potevano sicuramente essere sviluppati con più cura. Un risultato nettamente diverso quindi rispetto a quello che invece si può osservare con Jago o con Orchid, giusto per fare un paio di esempi, ma a cui è giusto riconoscere anche un’anzianità di servizio maggiore rispetto ai nuovi arrivati, che equivale a dire all’essere passati attraverso molte più patch.

Anche per quello che riguarda la colonna sonora ci sono state delle novità, o per meglio dire c’è stato un passaggio di testimone. Infatti, dopo aver avuto Mick Gordon per le prime due stagioni, per la terza scendono in campo Atlas Plug & Celldweller. Inutile dire che l’esperienza alle spalle dei nuovi compositori si è subito fatta sentire, ed il risultato è indubbiamente degno di quanto aveva fatto fino ad ora il loro predecessore.

Non si può negare che graficamente il titolo possegga un comparto estetico e sonoro di alto livello. Animazioni e dettagli dei personaggi sono spesso realizzati al limite della perfezione, e fanno un’ottima accoppiata con un audio pulito ed in perfetta sincronia

Le problematiche tecniche che affliggono il titolo sono principalmente di tipologia grafica. Niente di allarmante, capiamoci, parliamo delle solite compenetrazioni che è impossibile debellare completamente dall’universo dei videogame, ed anche se queste sono più visibili solo su alcuni dei personaggi, non ne minano l’uso in battaglia. A correre questo rischio invece sono i bug presenti su alcuni colpi di un numero ristretto di combattenti, che per fortuna sono già sotto l’occhio attento degli sviluppatori che ne preparano le opportune fix.

Una delle cose meno soddisfacenti invece, onestamente, versa sul lato “economico”. Con l’avvento della terza stagione infatti, i pacchetti acquistabili per quelle precedenti sono stati unificati, e non possono più essere presi singolarmente. Chi infatti ha ricevuto la prima season con il programma Games with Gold, e volesse prendere le stagioni successive, è costretto ad acquistare nuovamente anche la prima, perché inclusa nei pacchetti più “completi”. Esiste però una soluzione a costo zero, ovvero sfruttare la controparte free-to-play del titolo, che sia su console che su PC permette di utilizzare in maniera completa un combattente alla settimana scelto dal sistema. Ciò porta ovviamente a dei limiti di giocabilità piuttosto visibili, ma questa “offerta” della versione free-to-play può però essere ugualmente utile per scegliere dei personaggi singoli da acquistare fuori bundle, anche se dobbiamo ammettere che il prezzo unitario è da considerarsi leggermente alto.

Conclusioni

Alla fine dei conti è fuor di dubbio che ormai i ragazzi di Iron Galaxy siano riusciti a prendere in mano la situazione di Killer Instinct in maniera che definire egregia è decisamente poco. Le migliorie, gli aggiustamenti, i nuovi personaggi, le modalità aggiuntive, in pratica tutto quello che i giocatori possano desiderare, loro piano piano lo implementano e lo servono agli utenti nell’aggiornamento successivo. E tutto questo, insieme ad un roster di ormai più di venti lottatori e l’ottima resa online, fanno di Killer Instinct, senza alcuna indecisione, uno dei migliori picchiaduro presenti sul mercato. Certo, le imperfezioni non mancano nemmeno in questo, ma questo non significa che con il continuo supporto e delle giuste modifiche non si riesca a portarlo sul gradino più alto della classifica.

Già così le nostre impressioni potrebbero essere sufficienti a dare un giudizio definitivo per questa nuova vita di Killer Instinct, ma attenderemo il rilascio del resto dei contenuti della terza stagione per avere un quadro completo e definitivo. Non ci resta quindi che attendere il rilascio delle nuove modalità promesse (come la Shadow Lords per esempio) e dei quattro nuovi personaggi di cui vi abbiamo in parte parlato poco fa (la sorella di Maya, Mira, Gargos, boss di Killer Instinct 2, ed il Generale Raam, figura di comando delle fila delle locuste di Gears of War).
E per ingannare l’attesa, cosa c’è di meglio se non un bel paio d’incontri?!

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