Un medioevo sempre più grande!
Inutile negarlo: in un modo o nell’altro, il tanto bistrattato Kingdom Come: Deliverance (acquistabile da GameStop, a questo link) ha lasciato un segno importante tra le avventure/RPG di stampo moderno, proponendo un’esperienza più conservatrice rispetto alla media del genere, ma al tempo stesso conquistando il pubblico amante delle produzioni che puntano a mantenere una certa dose di realismo e razionalità nel raccontare storie di cappa e spada.
A livello critico non si è trattato certo di un’acclamazione unanime, ma la consapevolezza di avere tra le mani una produzione importante è stata condivisa tra i più, anche nel pubblico, persino al netto di alcune problematiche legate ad alcuni aspetti tecnici di un progetto, va tenuto in considerazione, frutto dell’impegno di un team di sole 11 persone.
E così a 10 anni di distanza dall’annuncio di questo amato RPG e a 6 dalla sua pubblicazione, Warhorse Studios ritorna per presentarci il prossimo passo per il franchise, ovvero Kingdom Come: Deliverance II, in arrivo entro la fine del 2024 su PC, PlayStation 5 e Xbox Series X|S e già prenotabile da GameStop con uno sconto del 10% sia in versione Xbox, che in versione PlayStation 5. Stando alle parole degli sviluppatori, il lavoro su questo secondo capitolo è iniziato proprio in concomitanza con la pubblicazione del primo capitolo.
La differenza sostanziale in questa occasione è che lo studio può affidarsi al lavoro e le competenze di 250 persone. Un aumento praticamente esponenziale delle risorse messe a disposizione del team, che a sua volta punta con questo nuovo gioco a dare forma a quella che era la visione originale, superando i limiti imposti da budget, tecnologia e – molto semplicemente – esperienza dei singoli.
Le ambizioni che accompagnano questo nuovo progetto non vanno però a tradire l’esperienza vissuta con Kingdom Come: Deliverance, avendo noi tra le mani un vero e proprio sequel diretto, che riprende gli eventi e protagonisti del primo capitolo per continuare la storia con una visione più consapevole e coraggiosa. Tutto, però, raccontato in modo da poter accogliere i nuovi giocatori che vorranno partire direttamente da questa seconda iterazione.
Nonostante gli eventi vissuti nel primo episodio, Henry è un personaggio ancora “in divenire”, che sta costruendo personalità e moralità attraverso le prove che lo attendono. Considerate le difficoltà che ha attraversato, è normale che possa aver sviluppato un’indole un po’ burbera, rigida. Per questo gli è stato affiancato Hans, un ragazzo capace di tirare fuori dal protagonista la “leggerezza” utile a superare i momenti critici. I due sembrano infatti vivere di una buona sinergia, come tutte le coppie protagonisti/spalla che si rispettino.
Nel cammino potremo comunque dare forma al “nostro” Henry, scegliendo di perseguire la strada della rettitudine o diventare un elemento imprevedibile, che danza tra legalità e criminalità. O, ancora, diventare proprio coloro che contribuiranno a portare alla rovina questo mondo. Il gioco, ovviamente, terrà conto di tutte le nostre scelte, grazie anche a un nuovo sistema di gestione dei crimini che tiene traccia di grandi e piccoli eventi, componendo un mosaico comportamentale a cui accedono gli NPC e che li porterà a comportarsi diversamente.
Il gioco, ovviamente, terrà conto di tutte le nostre scelte, grazie anche a un nuovo sistema di gestione dei crimini che tiene traccia di grandi e piccoli eventi
Puoi essere un guerriero, un abile oratore che risolve tutto senza spargere sangue, un cavaliere senza macchia… o magari un ladro dall’apparenza insospettabile oppure un criminale senza pietà: tutto viene registrato dal gioco, e dovremo pagarne le conseguenze! Per assurdo, anche comportamenti sopra le righe come ubriacarsi e, magari, denudarsi allo stesso tempo porterà la gente ad avere reazioni particolari, a cui il giocatore potrà rispondere in maniera moderata o aggressiva. In ogni caso, sarà divertente parlare con i cittadini nei giorni successivi a questo buffo evento.
Nuove storie, nuovi personaggi, nuove regioni da esplorare: Kingdom Come: Deliverance II costruisce sull’esperienza del predecessore, che ha saputo dimostrare come ci sia spazio per questo genere di progetti, e va a espandere il più possibile i suoi contenuti.
La narrazione assume dimensioni “epiche”, lasciandosi alle spalle le diatribe e gli intrighi della piccola nobiltà, e i problemi con banditi e criminali, per approdare a una dimensione decisamente diversa, che coinvolge regni e regnati, arrivando a partecipare in prima persona agli eventi che possono cambiare il destino di un’intera regione. Henry infatti si troverà, nel corso delle sue avventure, a dover fronteggiare Sigmund la Volpe Rossa, re d’Ungheria e tutti i suoi alleati.
La narrazione assume dimensioni “epiche”, lasciandosi alle spalle le diatribe e gli intrighi della piccola nobiltà
Di conseguenza tutto sarà “più grande”, a cominciare dalle cutscene: nel primo capitolo il totale di filmati si andava ad aggiornare sulle 3 ore, mentre nel nuovo gioco si supereranno facilmente le 5 ore. Anche il mondo di gioco non scherza, essendo diventato praticamente il doppio (se non di più) rispetto a quello originale. Scherzosamente il team dice che, forse, l’area di gioco a disposizione è fin troppo estesa.
Il mondo visitabile comprende infatti la meravigliosa città di Kuttemberg, patrimonio dell’Unesco, centro nevralgico di gran parte degli eventi della storia, e varie aree naturali, tra cui una riproduzione fedele del Paradiso Boemo, il bellissimo parco naturale della Repubblica Ceca (realmente esistente) caratterizzato da peculiari conformazioni rocciose.
In questa occasione, anche per le tematiche trattate, ci si è allontanati dal concetto di medioevo “oscuro e sofferente”, costellato di persone in difficoltà e in costante lotta per la sopravvivenza. Kingdom Come: Deliverance II passa quindi dai piccoli villaggi alle grandi e ricche città del medioevo, cambiando letteralmente prospettiva. La riproduzione fedele della Boemia del 15° secolo offre un setting affascinante che condurrà il giocatore da taverne a castelli, vivendo in prima persona gli agi della regalità o la semplicità delle campagne.
La natura, con la sua vastità e il suo fascino, sarà un altro dei punti di forza per l’esplorazione: il team infatti si augura che i giocatori si perdano a girovagare alla scoperta dei suoi segreti, che al tempo stesso possano trovare un posto dove ritrovarsi nei momenti di difficoltà. A contribuire al fascino dell’esperienza ci penserà la colonna sonora, affidata nuovamente a Jan Valta, che ha curato gli accompagnamenti del primo capitolo.
Tra i cardini del gioco ritroviamo anche il sistema di combattimento in prima persona, che riprende quanto visto con l’originale. Non è ancora chiaro se ci saranno specifici miglioramenti o modifiche ai vari sistemi, ma di certo anche in questa occasione l’intenzione è quella di dare vita a duelli realistici e fedeli alle dinamiche di lotta del periodo. Questo però non è dovuto alla necessità di inseguire una “fedeltà storica” fine a sé stessa, quanto piuttosto alla volontà di offrire un combattimento “immersivo” in cui è quasi possibile percepire il peso della propria arma e in cui non bisogna mai sottovalutare l’avversario, in grado di porre fine alla nostra vita in pochi colpi. Dopotutto è questa la vita dell’avventuriero: può portare a grandi traguardi, ma può anche finire subito…
Dopotutto è questa la vita dell’avventuriero: può portare a grandi traguardi, ma può anche finire subito…
Nei duelli potremo contare su nuove armi, in particolare sulla balestra, che abbiamo visto in azione non solo in alcune situazioni a terra ma anche in sella al proprio destriero. Le armi da distanza prevedono anche l’introduzione dei primi moschetti, i cui colpi vanno caricati manualmente uno per uno ma che possono essere davvero devastanti. Siamo curiosi di capire quali sono i limiti nel loro utilizzo (tra risorse e praticità) in quanto possono davvero cambiare il destino di una battaglia. Sarà interessante anche verificare l’importanza di sviluppare le proprie skill da fabbro per crearsi le proprie armi.
Kingdom Come: Deliverance II si presenta quindi come una versione “potenziata” dell’originale, puntando a esprimere al meglio ogni sfaccettatura del concept che ha funzionato a dovere in questi anni. A livello tecnico si notano i miglioramenti introdotti sfruttando le potenzialità del CryEngine, in particolare dal punto di vista della modellazione e delle animazioni, risultando in battaglie decisamente affascinanti per resa visiva, mentre è evidente il passo da geometrie semplici a più imponenti strutture, cosa che probabilmente metterà alla prova le prestazioni.
In ogni caso la forza del linguaggio visivo di questo franchise si è sempre ritrovata nel realismo e nella solidità, elementi che nelle mani sbagliate possono banalizzare l’esperienza di gioco ma che invece, grazie al talento di Warhorse Studios, offrono un fascino quasi irresistibile, in particolare quando ci troviamo a camminare tra paeselli e città, osservando come il mondo di gioco si muova in modo vivo e realistico. Certo, i virtuosismi tecnici piacciono, ma l’impatto generale è quello che conta.
Sarà molto interessante scoprire se e quanto stacco ci sarà tra la piattaforma di riferimento, da sempre il PC, e le console, che ultimamente escono un po’ bistrattate nel confronto multipiattaforma. Certo è che dopo aver visto approdare su Nintendo Switch il primo capitolo, nulla può sorprenderci, quindi c’è grande ottimismo!
Kingdom Come: Deliverance II è atteso entro la fine del 2024, ma non ha ancora una data di uscita definitiva. Aspettiamo dunque ulteriori novità nei mesi a venire, sapendo che entro l’anno potremo tornare a brandire la nostra spada e a inseguire il nostro destino.
Vi ricordiamo che potete già prenotare Kingdom Come: Deliverance II da GameStop con uno sconto del 10% sia in versione Xbox, che in versione PlayStation 5!