Che bello rivedere Kirby, la palla rosa di Nintendo tutta morbidezza e brutale aspirazione di corpi esterni nel suo stomaco. La mascotte di HAL Laboratory è tornata a mostrarsi durante l’ultimo Nintendo Direct, con un titolo che si discosta moltissimo dal suo passato. Kirby e la terra perduta, questo il titolo, è un platform in 3D ambientato in un mondo distrutto e dal taglio decisamente post-apocalittico.
Il trailer inizia con un Kirby arenato sulla riva di una spiaggia, che muove i primi passi in un mondo decadente e apparentemente privo di qualsiasi segnale di vita. Mostri e animali selvaggi a parte, che lasciano spazio anche a creature piuttosto grandi, come il gorillone che si vede negli ultimi secondi del trailer, si è rivelata una presentazione inaspettata, ma estremamente curiosa.
Del resto, Kirby si è sempre ritagliato un certo tipo di spazio nella libreria Nintendo: un platform 2D giovane, spesso adatto ad un pubblico meno avvezzo al genere, e per questo mai troppo elaborato per level design e complessità generale. Le iterazioni annuali, insieme ad alcuni spin-off simil Smash Bros, hanno inflazionato la palla rosa di Masahiro Sakurai, relegandola al ruolo di serie minore. I viaggi di Kirby hanno sempre conservato una certa familiarità, che però viene indubbiamente stravolta nel momento in cui ci si muove in spazi 3D. Dopo aver rivisto un po’ di volte il trailer, cosa ci aspettiamo da Kirby e la terra perduta?
Sui social, nelle ore successive alla presentazione, si sono susseguite divertenti discussioni tra i fan circa la somiglianza (tematica) di questo Kirby con NieR Automata. Sembra assurdo, ma oltre allo scherzo c’è effettivamente qualcosa di vero. La metropoli in rovina, il centro commerciale, il Luna Park e persino l’area desertica: Kirby ha aspirato il post-apocalittico di NieR come fa con i suoi nemici, in maniera diretta e indolore.
Nonostante l’estrema distanza che separa i due titoli, fa davvero effetto vedere Kirby muoversi per queste mappe sì colorate, ma pur sempre decadenti e abbandonate. Sul sito ufficiale si fa riferimento ai “resti di un’antica civiltà”, che sia il genere umano? Parlare di “lore” in un titolo di Kirby fa sorridere, ma è indubbia la curiosità che un’operazione del genere porta con sé. Sicuramente una boccata d’aria fresca per il brand, che insieme alla formula 3D potrebbe rivelarsi un platform davvero interessante.
Nintendo negli ultimi anni ha sperimentato tanto con il platform 3D. Basta pensare a Super Mario Odyssey, ma anche al più recente Bowser’s Fury, che ripensava il genere adattandolo ad una formula tridimensionale. Questo Kirby e la terra perduta non solo abbraccia il 3D, ma sembra farlo proprio sullo stile dei Mario di recente memoria. Vediamo Kirby muoversi in aree più o meno grandi, interagendo con i nemici in modo più complesso e diversificato.
La sensazione però è che non si sia fatto il salto come in Bowser’s Fury, ma che le sezioni platform siano ancora relegate ad un concetto di livello o mondo. Alcune sezioni di gameplay nel trailer mostravano una certa disconnessione tra gli sfondi e la sezione di gioco, ma l’idea di un “open world” platform non è da escludere a priori. Anche se si trattasse di macro aree divise (la città, il deserto, etc), il salto al 3D di Kirby e la terra perduta sarebbe comunque curioso e affascinante.
Ritornano anche i power up legati all’assorbimento di particolari nemici, come Kirby spadaccino o “ago”, ma questo era quasi scontato. Più sorprendente è invece la presenza di vere e proprie boss fight, come quella del gorilla, dove abbiamo visto una complessità maggiore e un Kirby a menar fendenti memore del suo cugino alla lontanissima: Link.
Kirby e la terra perduta è tanto inaspettato quanto curioso
Kirby e la terra perduta arriverà nella Primavera del 2022 su Switch, portando con sé una nuova dose di ottimo platform Nintendo. In attesa di saperne di più, voi cosa vi aspettate? Dateci un vostro parere nel gruppo Facebook di GameSoul.
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