Kirby: Planet Robobot – Recensione

Sono passati anni dall’ultima volta che ho giocato a un titolo della serie, ma quando Kirby è ritornato a bazzicare la mia console portatile sapevo cosa avrei dovuto fare: aspira, assorbi, colpisci, salta, in un circolo continuo. Same old, same old, viene da dire. Dopotutto per il suo debutto dobbiamo tornare al 27 aprile 1992, con la release giapponese per Game Boy di Kirby’s Dream Land: più di vent’anni in cui, se l’aspetto grafico è cresciuto di pari passo con le possibilità offerte dalle console, il gameplay ha subito poche significanti innovazioni. Eppure questa piccola mascotte rosa, al pari di un certo idraulico italo-americano e un elfo di verde vestito, ha funzionato e continua a funzionare; ha trovato, insomma, l’X-factor per scavarsi la propria nicchia nel cuore dei videogiocatori nipponici. Un design pensato per essere kid-friendly in grado di accattivare anche i più grandi, accompagnato da un’allegra colonna sonora che ne aumenta l’adorabilità, hanno fatto di Kirby una solida (e allo stesso tempo malleabile, in base alle necessità) icona della grande N, con vendite che superano le trenta milioni di copie, dividendosi tra classici platform a scorrimento, platform/flipper (Kirby’s Pinball Land), puzzle (Kirby’s Avalanche)  e collezioni di mini-giochi (Kirby’s Toy Box).

Se da un lato tuttavia questa semplice linearità di gameplay può far desiderare un po’ più d’intraprendenza, dall’altro, in questo Kirby: Planet Robobot, le novità ci sono – prima fra tutte, i mecha. Per difendere il Pianeta Pop Star dall’invasione della Haltman Works Company, una società tecnologicamente all’avanguardia dedita allo sfruttamento di risorse che ha ridotto a un nulla di fatto le difese approntate da Meta Knight e King Dedede, la piccola palletta rosa, svegliata dal suo sonno ristoratore ai piedi di un albero, dovrà rispondere colpo su colpo alla nuova minaccia, e quale controffensiva migliore di un robot personalizzato (e personalizzabile)? Dimostrandosi una trovata ben più efficace della precedente Hypernova, che in Kirby Triple Deluxe concedeva al nostro eroe una potenza finanche eccessiva, questo esoscheletro è più contenuto ma per certo meglio integrato con il level design; non si tratta soltanto di copiare le abilità nemiche, seppur in quantità minore rispetto al numero complessivo a disposizione, e distruggere ogni ostacolo sul cammino, bensì di una vera e propria interazione con i livelli stessi per quanto riguarda sia il proseguimento della storia, sia la raccolta dei collezionabili. Guidati inizialmente dal sistema di gioco nelle scelte su quale potenziamento usare e come, verso la fine dell’avventura ci sarà una maggiore libertà d’azione e dunque più autonomia nel decidere il nostro modus operandi. Inoltre, gli adesivi ottenibili lungo i vari stage, o acquistabili in quantità limitata al costo di tre monete ciascuno nella sezione Adesivi, serviranno ad abbellire il mecha.

Tante abilità per strategie differenti e un approccio sempre nuovo

Le abilità sono la parte di Kirby: Planet Robobot sulla quale gli sviluppatori si sono concentrati meno, se vogliamo. Siamo a quota 27, di cui però soltanto tre sono davvero nuove (Dottore, Sensitivo e Veleno) mentre la maggior parte delle altre riprendono l’aspetto e le mosse da titoli quali Kirby’s Adventure Wii e Kirby Triple Deluxe. Un numero certamente notevole, se si considera che ciascuna ha un proprio moveset più o meno articolato, fortunatamente consultabile a piacere dal menù di pausa ogni volta che si ottiene un’abilità; possiamo scegliere se impostarle in base a una precisa strategia atta a sconfiggere i vari boss oppure per preferenza personale. Meglio menar fendenti di spada o prendere le distanze e affidarsi alle frecce? O ancora, perché non sfruttare il fuoco (kill them with fire!) o stupire i nemici con acrobazie e sorprese degne del miglior clown? Le possibilità sono molteplici, tutte esplorabili con la dovuta calma nel corso degli oltre 35 livelli a disposizione. La vera novità in tutto questo è però l’inclusione degli amiibo, utilizzabili fino a 10 volte per stage e senza restrizioni sul quando o dove, che permetterà a Kirby di guadagnare un potere in base al personaggio scelto. Non vi anticipiamo nulla e lasciamo a voi il compito di scoprire quali abilità sbloccheranno, anzi, vi sfidiamo a cogliere i diversi rifermenti che il team HAL si è senza dubbio divertito a introdurre qua e là.

Questo continuo parlare di stage da superare ci porta al punto d’onore di Kirby: Planet Robobot: il level design. Strutturata su cinque mondi (cinque come le zampe dell’astronave nemica) più uno, l’avventura si dirama attraverso ambientazioni che saranno certamente familiari a chi conosce la serie ma che nonostante la mancata innovazione offrono stage sempre diversificati fra loro in termini di rompicapi e struttura, ciascuno “ingolosito” da collezionabili spesso ben nascosti. Giocatori già rodati riconosceranno subito i puzzle già presenti nel precedente titolo per 3DS come le micce da accendere, il ghiaccio da sciogliere e la corrente da alimentare; la sola penalizzazione che si può imputare è l’estrema facilità di risoluzione, poiché i nemici giusti saranno sempre posizionati nel punto giusto e la necessità di colpo d’occhio sarà minimale, ma è anche vero che non si compra un gioco della serie Kirby perché in cerca di sfide impegnative. Tolto il piccolo inciampo di una difficoltà generale forse un po’ troppo ridotta rispetto ai predecessori, rimane notevole il lavoro svolto da HAL nell’uso di primo piano e sfondo, il cui alternarsi a livello di gameplay è ben bilanciato, e nell’ottima implementazione dell’effetto stereoscopico: sfruttando le possibilità offerte dal 3DS non sarà raro ritrovarsi a passare da un piano all’altro, eludere gli attacchi dei nemici sullo sfondo oppure prestare attenzione simultaneamente a entrambi i piani per risolvere puzzle che spesso nasconderanno i Cubi Codice, da collezionare ma utili soprattutto per accedere al boss. Sebbene non si tratti di una formula nuova per i platform di questa console, la fluidità raggiunta nei livelli finali di Kirby: Planet Robobot è piuttosto insolita e impressionante.

Kirby

Naturalmente Kirby: Planet Robobot non si limita alla storia principale. Offre infatti due modalità aggiuntive che non vi sveleremo per non rovinarvi la sorpresa e due minigiochi disponibili fin da principio, Sfida 3D Kirby e Squadra Kirby in Azione. Il primo si sviluppa in una serie di tre stage isometrici dove saranno premiate la nostra velocità e il risparmio di “munizioni”: meno stelle si useranno per liberarsi dei nemici e dei boss, maggiore sarà il punteggio. Piuttosto banale, a essere onesti. Il vero elemento interessante è Squadra Kirby in Azione, che in omaggio a un’altra famosa serie quale Monster Hunter ci vede, aiutati dalla IA o da tre amici in modalità wireless, andare a caccia di boss la cui difficoltà aumenterà gradualmente; immersi in un’atmosfera da RPG medievale possiamo dunque coprire il ruolo di cavaliere, barbaro, guaritore o mago e sconfiggere un nemico dopo l’altro, sfruttando poi i punti esperienza guadagnati per aumentare di livello (tutte le classi saliranno di pari passo) ed essere così in grado di affrontare gli incarichi successivi.

Amiibo

Abbiamo provato in esclusiva ben due Amiibo compatibili con Kirby: Planet Robobot: si tratta di Waddle Dee e dello stesso Kirby. Le prime impressioni a caldo sono state più che positive, soprattutto per quanto riguarda la palletta rosa; come già è stato detto, non ci sono restrizioni sul quando e dove usarli, fino a un massimo di 10, tranne nel momento in cui si pilota un mecha. In quel caso, l’opzione sullo schermo sarà disabilitata finché non lasceremo il robot. Un fattore molto positivo e strategico, inoltre, è che a ogni Amiibo attivato si ripristinerà completamente l’energia e si guadagnerà un adesivo comune. Ma diamo loro un’occhiata più da vicino: la vera offerta di Waddle Dee non sta nell’abilità Parasole in sé, già presente all’interno del gioco, quanto nel fatto che sia personalizzata. Il nostro eroe avrà dunque un outfit diverso, somigliando allo stesso Waddle Dee, se assorbirà l’abilità attraverso l’Amiibo. La punta di diamante è ancora una volta rappresentata da Kirby: da lui otterremo infatti l’abilità rara UFO, che riteniamo la più forte dell’intera avventura. Non presente nel roster base di abilità, il suo set di mosse comprende Raggio catena, Raggio intelligente, Raggio ardente, Raggio ardente penetrante, Cannone ardente, Difesa stellare, Volo non identificato, Rapimento alieno. Se a questo sommiamo la possibilità di muoverci volando è chiaro come, dietro un aspetto esteriore sempre tenero e accattivante, UFO Kirby sia particolarmente utile e distruttivo se si avrà l’accortezza di tenerlo fino alla fine. Doveste perderlo, il gioco impedirà il riutilizzo dell’Amiibo fino al completamento del livello! Detto ciò, potete dare loro una sbirciata in questa foto.

Amiibo

Conclusioni

Si avvicina l’estate e Kirby: Planet Robobot è l’acquisto ideale da giocare sotto l’ombrellone: un titolo semplice, approcciabile, adatto a grandi e piccoli, che pur senza reinventarsi si dimostra un platform qualitativamente alto, supportato da contenuti aggiuntivi forse bisognosi di un approfondimento maggiore – in particolare Squadra Kirby in Azione – tuttavia lo stesso capaci d’intrattenere e stuzzicare la competitività al termine della storia principale.

Facendosi strada senza troppo clamore, quindi, il team della HAL Laboratory riesce ancora una volta a convincere, dimostrando che in certi casi basta solo aggiustare un po’ il trucco per far colpo; non stiamo parlando di un titolo innovativo, non c’è alcuna volontà di riscrivere le regole del medium… si tratta di dare una lieve spinta a un franchise radicato e osservarne i risultati, con la speranza che portino in futuro a osare qualcosa di più. È sempre Kirby, ma adesso ha i mecha.

  • Good
    Difficoltà adatta a chiunque Design dei livelli vario e corposo Coinvolgente nella sua semplicità Le modalità extra sono divertenti...
  • Bad
    ... ma non aggiungono molta longevità Prosegue sulla stessa strada, senza osare di più
  • 8
  • Good
    Difficoltà adatta a chiunque Design dei livelli vario e corposo Coinvolgente nella sua semplicità Le modalità extra sono divertenti...
  • Bad
    ... ma non aggiungono molta longevità Prosegue sulla stessa strada, senza osare di più
  • 8

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