News 20 Apr 2017

La saga di The Witcher non ha aiutato i libri, secondo l’autore

Prendete The Witcher, una saga di grandissimo e continuo successo, tratta da una serie di libri che ne hanno ispirato il mondo ed i personaggi. Bene: adesso prendete l’autore della serie di libri. Non sareste contenti di vedere i vostri prodotti crescere in popolarità e guadagni grazie ai videogiochi di successo che sono ad essi correlati? Evidentemente no, o quantomeno l’associazione non è così logica ed immediata secondo Andrzej Sapkowski, autore dei libri.

Sapkowski ha voluto rivendicare l’importanza del suo lavoro non soltanto per quanto riguarda la scrittura dei libri, ma anche per la diffusione che i susseguenti videogiochi hanno avuto. In una recente intervista, egli ha infatti affermato quanto segue:

Sento dire che i videogiochi di The Witcher hanno permesso ai miei libri di essere conosciuti fuori dalla Polonia, ma questo per me non è vero. I miei libri sono stati tradotti in inglese e distribuiti in tutto il mondo prima ancora che uscisse il primo capitolo, nel 2007. Non posso esserne sicuro, ma secondo me sono più le persone che sono passate dal leggere i libri al giocare i videogiochi correlati che non quelle che hanno fatto il percorso contrario

L’autore di un’altra saga di libri che vanta uno stretto rapporto con il mondo videoludico, ovvero l’autore di Metro Dmitry Glukhovsky, non è andato tenero con il suo collega, affermando che le sue parole sono “totalmente sbagliate” e che Sapkowski è “un arrogante figlio di ….” (e non aggiungiamo oltre). Secondo voi chi ha ragione? Vediamo se la polemica su libri e videogiochi si arricchirà di altri pareri illustri: nel caso vi riporteremo le diverse opinioni, sempre qui su GameSoul.


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