Labyrinth Legend recensione

Labyrinth Legend – Recensione

L’incredibile versatilità di Nintendo Switch l’ha resa un ottimo candidato per molti sviluppatori mobile intenzionati a spostare i loro giochi altrove. Di fatto la si potrebbe considerare un’estensione di quel mercato, con un eShop che diventa una vetrina e un’occasione per attrarre nuovi giocatori. Lo sviluppatore indipendente Sasuke Shimoyama, insieme a NIS America, ha portato il suo debutto mobile Labyrinth Legend sulla console Nintendo.

Una conversione sensata, come dicevamo, ma che può lasciare perplessi quando queste conversioni mostrano una pigrizia di fondo. Che sia giustificata o meno dal budget o altro, è indifferente, soprattutto quando il prezzo lievita notevolmente rispetto al mercato mobile.

Labyrinth Legend ha una premessa così semplice da generare presto indifferenza: il nostro eroe è bloccato in un villaggio, che è stato maledetto da una strega obbligando i suoi abitanti a rimanere bloccati lì per l’eternità. Ovviamente, fino a quando un prode eroe non sconfigga la strega e le sue creature per liberare e salvare i suoi abitanti. Come struttura è un gioco piuttosto semplice e diretto.

Labyrinth Legend

Da un lato abbiamo il villaggio, che funge da HUB e dove si potrà migliorare l’equipaggiamento, acquistarlo e fare due chiacchiere con i curiosi abitanti. Ognuno di loro dispenserà consigli o curiosità varie, per rendere la nostra avventura più entusiasmante e profonda. Non proprio in realtà: le attività nel villaggio sono piuttosto limitate, servendo da ponte tra un’esplorazione del dungeon e l’altra.

La parte principale dell’esperienza di Labyrinth Legend è proprio il dungeon, diviso in diverse zone composte da un numero variabile di piani. Ognuno di essi costituisce un bioma differente, con creature e boss differenti. Il combat system è quanto di più semplicistico possa esistere, con un attacco e la schivata che determinano qualsiasi scontro nel gioco. Il modo in cui è animato e si muove il personaggio crea qualche impaccio, con l’animazione dell’arma che sembra uscita da un titolo come Terraria, che però aveva il grande merito di traghettare l’idea di Minecraft nel 2D.

Labyrinth Legend

Labyrinth Legend invece si riduce molto presto ad un insipido button mashing, un continuo premere tasti in modo ripetitivo che spezza ogni sorta di stimolo ad esplorare questi dungeon. Anche con differenti tipi di equipaggiamento, la sensazione è sempre quella di schivare e attaccare, senza pathos o metodologie più strutturate di sorta.

In Labyrinth Legend tutto è molto basilare e pigro, in sostanza

Per chi ama gettarsi in titoli dal grande potenziale di “rilassamento”, forse Labyrinth Legend potrebbe essere anche divertente. Per tutti gli altri la noia si farà presto sentire. Il loop “attacca, schiva, prendi la chiave” raggiunge presto il capolinea, anche a causa di un impianto tecnico davvero grezzo e povero. Se quei pixelloni possono anche risultare piacevoli, lo stesso non lo si può dire per le ambientazioni dei dungeon, prive di qualsiasi complessità e con un level design inesistente. L’interfaccia è poi identica alla controparte mobile, con le icone a schermo che devono essere “toccate” scorrendo con l’analogico. Tutto è molto basilare e pigro, in sostanza.

Conclusioni

Labyrinth Legend è una conversione pigra di un titolo poco ispirato. Un indie grezzo e poco curato, che può trovare senso solo per chi ha voglia di sconfiggere orde di mostri spegnendo il cervello per qualche minuto. Ma anche lì, il rischio di annoiarsi dopo poco tempo è piuttosto probabile. Un gioco privo di qualsiasi guizzo, che tenta la fortuna sull’eShop di una console che straborda di esperienze di qualità superiore.

Nonostante le tre diverse classi e una grande enfasi sul loot, tutto il resto manca a soddisfare sul medio-lungo periodo. Peccato.

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