Se c’è una cosa che non si può negare a Nintendo Switch è l’incredibile quantità di porting: comprensibile, in fondo è l’anello di congiunzione fra molte console (o meglio, fra i titoli che vi sono già stati pubblicati) e non solo tra Wii U e Nintendo 3DS.
Né si può ignorare il fatto che permetta di godersi esperienze rimaste nel cuore di molti videogiocatori in ogni dove e in qualunque momento grazie alla sua portabilità – basti pensare all’ottimo lavoro svolto con The Witcher 3: Wild Hunt, che nonostante qualche compromesso grafico si presenta come un ottimo gioco anche in versione “ristretta”. Ma il numero di porting è in costante aumento e con essi non possiamo esimerci da una domanda di fondo: vale davvero la pena comprare di nuovo un gioco che si è già vissuto?
Se da un lato intriga l’idea del passaggio di testimone, dall’altro si può ribattere che si potrebbe fare ugualmente portando avanti la memoria storica di una serie, anziché riproporne l’ultimo capitolo. Soprattutto considerati i più miti consigli ai quali si deve scendere per permettere al gioco di lavorare al meglio su una console che nonostante le enormi potenzialità non raggiunge gli stessi livelli di PlayStation 4 o Xbox One.
Il dubbio ovviamente è stato mosso anche nei confronti di una delle ultime fatiche di Level-5, Layton’s Mystery Journey: Katrielle e il Complotto dei Milionari, uscito su Switch l’8 novembre. Sarà stata in grado la giovane Kat di tenere fede alla nomea del padre dentro e fuori dal gioco?
La risposta breve è no, tuttavia non è una colpa da imputare esclusivamente al porting poiché si limita a riproporre con qualche avanzamento grafico lo stesso contenuto presente nella versione mobile e Nintendo 3DS – ed è qui un inciampo, non invogliare vecchi ma anche nuovi giocatori all’acquisto proponendo qualcosa di più di una semplice minestra riscaldata. Ciononostante, la nostra Katrielle ha uno charme tutto suo che non mancherà di far sorridere.
Dopo aver spolpato l’Edizione Deluxe ben oltre la metà del gioco e aver fatto mente locale su quali erano state le impressioni due anni fa con il debutto su Nintendo 3DS possiamo dire che l’opinione rimane pressoché la stessa: siamo di fronte a un discreto puzzle game, supportato da un’eccellente protagonista ma azzoppato da una struttura tiepida e che non osa mai abbastanza.
Per chi non ne avesse mai sentito parlare, Layton’s Mystery Journey: Katrielle e il Complotto dei Milionari è uno spin-off della famosissima serie per Nintendo DS/3DS che ha avuto per protagonista il buon professor Layton. Questa volta vestiamo i panni della figlia, che dopo aver aperto un’agenzia investigativa a Londra s’impegna a risolvere i casi più disparati aiutati da un impacciato romantico, Ernest, e da un cane parlante soprannominato Sherl O.C. Kholmes (geniale va ammesso).
Katrielle ha uno charme tutto suo che non mancherà di far sorridere
Il primo giorno di Kat all’agenzia la vede incontrarsi proprio con il buon vecchio Sherl, che avendo dimenticato chi sia o da dove venga le chiede se può occuparsi del suo caso. La richiesta viene tuttavia archiviata nel momento in cui lei e il suo assistente vengono chiamati a risolvere un caso di furto al Big Ben: il neonato trio inizia così la sua avventura per risolvere uno dopo l’altro i crimini intorno a Londra.
A differenza dei precedenti giochi, questo non ha una trama complessiva o un mistero di fondo che si costruisce a mano a mano per poi esplodere in un’epica conclusione, bensì è costituito da casi più piccoli ciascuno con un inizio e una fine. Questo rende più semplice prendere la partita a piccole dosi ma i fan di vecchia data potrebbero restare delusi da questa decisione che allontana la serie da titoli come Il Futuro Perduto – in particolare se il gioco stuzzica inizialmente la curiosità del giocatore con il grande mistero che circonda la scomparsa del Professor Layton.
Pur essendo a modo loro soddisfacenti, questi piccoli bocconi non soddisfano mai appieno il palato e si mostrano coesi tra loro, rendendo l’esperienza molto frammentaria.
Come porting, Layton’s Mystery Journey: Katrielle e il Complotto dei Milionari è piuttosto semplice. I controlli analogici si percepiscono un po’ ingombranti ma il touchscreen e i sensori di movimentio mitigano questa sensazione, mentre l’assenza di due schermi penalizza un numero esiguo di enigmi. A sua volta, il frame rate, l’interfaccia utente e la risoluzione sono tutti molto più fluidi e raffinati, rendendolo di fatto un ottimo porting sotto il profilo tecnico.
In termini di nuove aggiunte o elementi pensati per attirare i giocatori abituali, non c’è molto: è stato aggiunto un buon numero di enigmi e i precedenti costumi DLC sono ora disponibili senza costi aggiuntivi – entrambi ottimi aspetti – e in merito ai costumi stessi ne sono stati aggiunti di nuovi. Ma non esiste una vera e propria soluzione concreta per attirare chi ha già completato il gioco.
Un ottimo porting sotto il profilo tecnico, ma la qualità di questo spin-off è una spanna sotto gli episodi principali
In termini di gameplay non ci sono davvero molte novità che spingano a una seconda partita. Già nella sua versione “originale”, il gioco faceva fatica a essere all’altezza dell’eredità della serie. Kat è affascinante senza dubbio ma Hershel Layton era tutt’altra cosa e per il momento la figlia fatica non poco a seguire le orme del padre. Persino i misteri da risolvere sembrano regrediti rispetto ai primi capitoli della serie.
Un altro problema è che i personaggi di supporto non condividono lo stesso fascino della titolare protagonista, con il giovane Ernest che rimane nei paraggi a causa di una cotta unilaterale per la giovane detective e Sherl che pare esistere solo in virtù di giochi di parole.
Dato che questo è il primo titolo Layton su Nintendo Switch, sembra essere la migliore scommessa al momento per un gioco del suo genere. Il debutto di Kat è meno grandioso di quello paterno ma nel complesso la sua storia rimane piena della stessa arguzia e del fascino che ci si può aspettare da un capitolo della serie. Se vi sono piaciuti i giochi passati non avrete problemi ad amare anche questo, se sarete disposti a chiudere un occhio su alcune magagne. Azioni come vestire Kat o decorare l’ufficio dell’agenzia offrono la giusta pausa dai misteri che costellano l’avventura e le strade di Londra sono ancora divertenti da esplorare, specialmente se abbinate a un’altra fantastica colonna sonora a opera dello storico compositore Tomohito Nishiura. Se cercate un gioco leggero, che possa farvi staccare la testa per qualche ora senza impegnarvi troppo, in Layton’s Mystery Journey: Katrielle e il Complotto dei Milionari troverete ciò che cercate a patto di non averlo già giocato in precedenza. In caso contrario non ci sono valide ragioni per effettuare un secondo acquisto. |