I tempi cambiano. Lo sa anche il PEGI, che si trova per la prima volta dopo diversi anni ad aggiungere un nuovo bollino alle copertine dei giochi. Un simbolo che non poteva far altro che segnalare la presenza di acquisti in-game all’interno di un videogioco.
Siamo abituati a vedere sopra le copertine, oltre al classico limite di età, anche i contenuti del titolo, come ad esempio linguaggio scurrile e presenza di droghe. Ora però, per la prima volta in assoluto, anche le microtransazioni vengono indicate sulla copertina. Forse un atto dovuto, soprattutto per via della loro diffusione.
Se il PEGI decide solamente di avvisare i giocatori di questo nuovo modello di business, i governi invece possono spingere una software house a cambiare in corsa il tutto. Ne è l’esempio lampante il Belgio, che insieme all’Olanda ha mandato in confusione Blizzard proprio per via delle microtransazioni e delle casse premio.
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