LEGO BrickTales

LEGO Bricktales – Recensione

I puzzle game sono un genere di giochi molto rilassante, lontano anni luce dai frenetici mondi degli action ma non per questo meno interessanti. C’è un qualcosa di catartico, nel giocare ad un rilassante titolo come LEGO Bricktales: si passano ore che scorrono piacevoli, tranquille, leggere. E credo proprio che fosse questo obiettivo che ClockStone, studio di sviluppo che ha creato questo gioco, si sia prefissato. Annunciato durante lo scorso mese di marzo, LEGO Bricktales è un titolo molto lontano dai toni frizzanti dell’ultimo LEGO Star Wars: la Saga degli Skywalker di TT Games. L’ultimo lavoro di ClockStone va invece a riprende ciò che sta alla base delle interazioni con il brand LEGO, quello che ha fatto innamorare ogni fan dei mattoncini danesi: la passione di costruire qualcosa.

Sì, perché LEGO Bricktales non è legato a nessuno dei tantissimi franchise in mano al colosso nordeuropeo: la bellezza di LEGO Bricktales sta nel far riscoprire la gioia del brick building con calma, in mondi familiari ma non inquadrati in una particolare proprietà intellettuale esterna.

Niente Indiana Jones o Star Wars quindi, ma una giungla, le piramidi, i pirati e via dicendo. E probabilmente è meglio così, perché è da tempo che LEGO cerca di arrivare al successo con un titolo che non venga trascinato dalla popolarità di un brand popolare legato a cinema o serie TV. Con questa premessa, sarà riuscito LEGO Bricktales a non farci rimpiangere i lavori di TT Games e a portarci in un’avventura degna del nome LEGO? Vi rispondo subito.

Lego Bricktales
Il livello della giungla è il primo in cui ci imbatteremo.

Partiamo dall’incipit. Siamo sostanzialmente nello scantinato del “nonno”, un geniale inventore che ha creato una macchina in grado di aprire dei portali. Pare però che la genialità del nonno non sia apprezzata dal sindaco, il quale ha minacciato di confiscare il suo parco dei divertimenti e di chiuderlo una volta per tutte. Tutto questo avverrà se il nonno non riuscirà a rimettere in sesto (e a norma!) il suo parco. E chi siamo noi per rifiutare di aiutare il nostro caro nonnino? Ci imbarchiamo quindi in questa nuova avventura: con noi c’è Rusty, un robottino simpatico che decide di accompagnarci nel nostro viaggio alla ricerca dei cristalli della felicità, una nuova fonte d’energia in grado di alimentare il parco divertimenti del nonno (utile in questo periodo di carenza energetica). E così si parte per la giungla, il primo livello di LEGO Bricktales. Come vedete l’incipit è molto semplice e non si approfondisce più di tanto: è proprio una “scusa” per iniziare a giocare girando per il mondo. Dopo brevi tutorial iniziamo dal primo diorama (quello che vedete nello screenshot in alto) dedicato alla giungla.

La bellezza di LEGO Bricktales sta nel far riscoprire la gioia del brick building con calma

I diorama sono davvero bellissimi e dettagliati. C’è da riconoscerlo: il level design di questi piccoli biomi LEGO è davvero ben realizzato, condito di piccoli segreti, simpatiche minifigures e tutte quelle altre cosine che fanno sorridere i/le fan di LEGO. Di solito ogni bioma nasconde diversi forzieri con la valuta del mondo corrente (banane per la giungla, ghiaccioli per il deserto e via dicendo) che dovremo spendere nel negozio del nostro fantasmino di fiducia. Da lui troveremo nuovi elementi per il personaggio principale (il quale, a proposito, non ha sesso né look predefinito. Lo creeremo noi con i componenti classici LEGO) e diversi mattoncini colorati da aggiungere alle strutture e ai mezzi che costruiremo durante l’avventura.

Lego Bricktales
Il fantasma sarà il nostro shopkeeper preferito.

L’esperienza su LEGO Bricktales segue più o meno lo stesso schema per ogni bioma: si parte da un hub di gioco, il laboratorio del nonno, e si va verso uno dei mondi disponibili. Lì dovremo aiutare i locali risolvendo puzzle ambientali o costruendo strutture e mezzi di trasporto: una nuova scala, un elicottero, un ponte; questi sono solo alcuni esempi di quello che il gioco ci chiederà di fare. Facile quindi? Assolutamente no. Per costruire ognuna di queste cose avremo a disposizione pezzi limitati e spazi predefiniti, dai quali non si può uscire. Inoltre, ogni struttura deve reggere il “peso del test”, ovvero far passare Rusty sopra la nostra invenzione… E se non abbiamo incastrato bene i mattoncini o se il peso risulta mal distribuito, il nostro robottino finirà a terra con una sonora facciata, costringendoci a ricostruire tutto partendo da zero. Certo, le prime costruzioni saranno semplici e lineari, ma i puzzle diventeranno via via più complessi man mano che proseguiremo nella nostra avventura per sistemare il parco divertimenti del nonno.

I diorama sono davvero bellissimi e dettagliati

E a proposito di quest’ultimo, una volta finito un livello torneremo nell’hub pronti a (ri)costruire una delle giostre del luna park, in modo che sia finalmente a norma e a prova di lamentele da parte del sindaco. Tornando al cuore dell’esperienza, durante il nostro viaggio sbloccheremo diversi potenziamenti per il personaggio principale (un dispositivo per rompere alcuni blocchi, un altro per vedere cose invisibili, e così via) che ci permetteranno non solo di avanzare nella trama principale ma di fare un po’ di sano e vecchio backtracking e ritornare in livelli già visitati per scoprire aree segrete e ottenere il tanto agognato 100% su ogni bioma. Ci sono anche dei collezionabili, sotto forma di animaletti: coccinelle, coniglietti, uccellini eccetera sono nascosti in ogni livello, e vanno raccolti tutti e consegnati ad alcuni abitanti che richiedono specificamente la collezione completa di queste creaturine. Ammetto che ogni tanto il gioco pecca di poca intuitività: perdere un dialogo rischia di farci buttare parecchio tempo per capire dove andare e cosa fare.

Lego Bricktales
Non sempre le nostre opere funzioneranno.

Anche i controlli non fanno impazzire. Durante l’esplorazione, il nostro avatar plasticoso non può saltare né fare qualunque altra cosa che non sia camminare e usare uno dei dispositivi di Rusty. Non c’è spazio per il salto o per qualunque altro movimento. A volte questa scelta fa apparire il gameplay d’esplorazione un po’ frustrante, anche perché davvero certi forzieri sarebbero raggiungibili con un banale balzello. Comunque sia, leggendo le mie parole vi sarà chiaro che il titolo di ClockStone e Thunderful Publishing è molto interessante, e vi farà (ri)scoprire la gioia di montare mattoncini LEGO (se mai l’abbiate abbandonata). Si può dire che LEGO Bricktales sia un titolo molto “zen”, che scaccia stress e batticuore per un rilassato momento dedicato al brick building.

Non è doppiato, i dialoghi (in lingua italiana) sono scritti a schermo con piccoli fumetti vicino a ogni personaggio. Le musiche sono carine, sicuramente non memorabili (e alcune anche piuttosto ripetitive) ma fanno il loro dovere mentre appoggiamo un mattoncino alla volta per costruire un nuovo muro, un nuovo veicolo, una nuova scala o un ponte.

Conclusioni

Se avete letto le mie impressioni fino in fondo, avrete sicuramente compreso che LEGO Bricktales è un titolo leggero, rilassante e divertente. Sicuramente non colpisce come la recente Saga degli Skywalker, né è legata a una delle molteplici IP che passano da LEGO. Tuttavia, solo con le sue forze, il gioco di ClockStone riesce a divertire e a far tornare in auge il motivo primo che ci ha spinto ad appassionarci a LEGO: la bellezza della costruzione.

Se siete alla ricerca di un gioco che vi aiuti a staccarvi dalla frenesia degli shooter o che vi dia una pausa dalle incessanti battaglie degli action, LEGO Bricktales farà al caso vostro. Inoltre è un gioco per tutte le età, con un discreto potenziale di sviluppo della fantasia per i più piccini. Viene venduto a prezzo ridotto, il quale è un altro incentivo all’acquisto. Amanti dei LEGO, avete un nuovo (e divertente) titolo da aggiungere alla vostra libreria.

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