TT Games non ne vuole proprio sapere di fermarsi. Dopo aver ottenuto un enorme successo grazie ai popolari videogiochi che sfruttano la licenza dei mattoncini LEGO per raccontare le più grandi saghe cinematografiche, la software house inglese si catapulta nella next-generation con lo stesso entusiasmo di sempre, arrivando a pubblicare il terzo titolo in pochi mesi. Stiamo parlando di LEGO Lo Hobbit, che inevitabilmente sfrutta una delle storie più attese e seguite degli ultimi anni.
Grazie al trionfo del videogioco ispirato al Signore Degli Anelli nel 2012, TT Games ripropone un altro capolavoro letterario di J.R.R. Tolkien (diviso in una trilogia e portato sul grande schermo dall’inesauribile Peter Jackson), condendolo con il solito umorismo irriverente che ha reso popolare il brand.
Si tornerà quindi nella Contea, dove l’anziano Bilbo Baggins narrerà dei suoi incredibili viaggi, l’incontro con i nani ed il fortunoso ritrovamento dell’Unico Anello. Alternando missioni a tema e libera esplorazione, LEGO Lo Hobbit ripropone le avventurose gesta già viste su pellicola, attraverso i suggestivi scenari dell’immaginario “Tolkeniano”.
Sotto la palese somiglianza con i titoli precedenti, Lo Hobbit nasconde non poche novità: ma basteranno a giustificarne l’acquisto?
A pochi mesi di distanza dall’uscita nelle sale de La Desolazione di Smaug, sarebbe stato stupido non includere anche le vicende del secondo film nel gioco ufficiale. Lego Lo Hobbit comprende infatti i primi due capitoli della trilogia, con la storia che parte dall’attacco del drago ad Erebor, fino allo scontro che porta alla fuga di Pontelagolungo; Warner Bros. ha assicurato che il capitolo finale (Racconto di un Ritorno, atteso nelle sale per la fine di quest’anno) verrà rilasciato successivamente sotto forma di corposo DLC, evitando quindi l’acquisto retail di una singola espansione.
Attraverso gli occhi di Thorin Scudodiquercia e dei suoi amici sarà possibile rivivere i fasti dell’immenso impero dei nani sotto la Montagna Solitaria, l’ossessione crescente del re Thròr per la ricchezza fino al ritrovamento dell’Arkengemma e l’inevitabile attacco di Smaug che condannerà il popolo dei nani ad una vita di miseria e vagabondaggio. Dopo qualche tempo, un giovane hobbit di nome Bilbo Baggins verrà scelto dal mago Gandalf per un compito che cambierà per sempre la sua abitudinaria vita. Da lì inizierà un incredibile viaggio assieme a Thorin, Balin e alcuni dei più valorosi nani ancora in vita, per riprendersi le rovine (e le ricchezze) nascoste sotto Erebor ed uccidere Smaug.
Chi si fosse perso uno o entrambi i film al cinema non deve disperare: TT Games ha, come al solito, provveduto a sviluppare il gioco attorno ai principali avvenimenti del racconto, seguendo in maniera molto fedele la progressione scandita da Jackson e rendendo il giocatore partecipe attivamente per tutta la durata dell’avventura. D’altro canto appare chiaro a chi ha letto il libro che il videogioco si ispira quasi esclusivamente al blockbuster hollywoodiano, includendo di conseguenza tutte le sequenze ideate dal regista, con qualche piccola libertà espressiva per giustificare l’unicità del gameplay del brand LEGO.
Il prologo funge da rapido tutorial che permette di prendere confidenza con i mattoncini e le infinite possibilità che offrono: rispetto ai giochi precedenti infatti, Lo Hobbit rivela alcune piacevoli novità, partendo da un sistema di combattimento totalmente rivisitato fino ad arrivare al ritrovamento di specifici materiali per la costruzione di oggetti unici, sistema peraltro già utilizzato in LEGO The Movie: The Videogame. Questi ultimi vanno ritrovati al solito modo, ossia distruggendo praticamente qualsiasi oggetto capiti a tiro, nella speranza che riveli qualche gemma preziosa o altro componente interessante. Fortunatamente durante il viaggio saranno sempre disponibili dei mercanti che baratteranno i vostri materiali in esubero per altri più ricercati. In ogni livello ci saranno specifici oggetti da costruire per poter proseguire, ma non mancheranno alcuni progetti singolari che con l’aiuto della Forgia potranno essere trasformati in oggetti magici di immenso potere.
Così come accadeva in LEGO Il Signore Degli Anelli, anche in Lo Hobbit ogni personaggio utilizzabile (e ce ne sono davvero tanti) possiede abilità uniche. Queste abilità, oltre ad offrire un’ampia scelta di attacchi durante le sessioni di combattimento, permettono di risolvere i numerosi puzzle presenti nel gioco. Spesso occorrerà essere intuitivi ed un tantino fantasiosi nella risoluzione, ma nella maggior parte dei casi basteranno non più di 5 minuti per portarli a compimento.
Alcune azioni come distruggere blocchi di pietra, saltare da un punto a un altro o colpire bersagli lontani, potranno essere eseguite solo da un particolare personaggio e quindi sarà importante sapere chi utilizzare al momento opportuno. Tuttavia solo nella modalità Gioco Libero, che si sblocca al completamento di ogni livello, potrete scegliere che personaggio mandare in azione. Ciò vi obbligherà inevitabilmente a ripetere più volte gli stessi scenari per portare alla luce tutti i segreti celati.
Stesso discorso per i combattimenti, ora sviluppati in maniera molto più fluida e dinamica. Le imponenti battaglie contro orchi e goblin in alcuni casi ricordano vividamente le epiche controparti cinematografiche, tranne per la moltitudine di mattoncini colorati sparsi un po’ ovunque. Più difficili e frenetici rispetto al passato, gli scontri in LEGO Lo Hobbit garantiranno sempre grandi soddisfazioni, grazie anche all’azzeccata possibilità di unire le doti di due personaggi per un potere di attacco devastante: in questo modo, oltre che liberarsi facilmente dei nemici più deboli attraverso assalti speciali, i due protagonisti potranno infliggere coreografici colpi di grazia al boss di turno, altrimenti inattaccabile.
Ai combattimenti e agli enigmi si alternano le fasi esplorative. Gran parte della Terra di Mezzo è visitabile dai giocatori (fino a 16 location differenti) che potranno quindi ripercorrere con i loro beniamini gli stessi sentieri visti nei film di Peter Jackson, ricreati con maniacale cura da parte degli sviluppatori. Durante l’esplorazione non mancheranno segreti da scoprire, oggetti da collezionare e personaggi giocabili da sbloccare, oltre ad un corposo numero di missioni secondarie. Queste ultime raramente si dimostreranno difficili da affrontare; nella maggior parte dei casi infatti si chiederà al giocatore di trovare un utensile smarrito, salvare una persona in pericolo o liberare una zona presidiata da nemici, aumentando ulteriormente la già ampia longevità del titolo con tantissimi contenuti extra, che gli amanti della saga ed i collezionisti di trofei apprezzeranno senza dubbio.
Al di là di queste introduzioni, le meccaniche di gioco restano sommariamente le stesse, portandosi però dietro gli stessi problemi di sempre, tra cui una generale confusione durante le fasi più concitate, che rende difficile persino il passaggio da un personaggio e l’altro, obbligandovi a ripetere in modo frustrante la stessa azione.
L’ultima fatica di TT Games, pur ricalcando lo stile ironico tanto caro alla serie, assume in momenti precisi toni chiaramente più seriosi, con un numero di battute ed episodi comici più contenuto rispetto al passato. Questo non vuol dire che il target del prodotto sia differente o che manchino i momenti demenziali, anzi: in più di un’occasione ci sarà da sbellicarsi, ma meno di quanto era lecito aspettarsi da un gioco con il marchio LEGO.
Tuttavia la progressione scorre senza intoppo alcuno, soprattutto grazie al perfetto alternarsi di differenti situazioni a cui si aggiungono parentesi più frivole, come scene intere fatte di Quick Time Event o simpatici mini-giochi da portare a compimento entro un certo limite di tempo. Il pratico sistema drop-in/drop-out inoltre, garantisce di raddoppiare il divertimento in locale attraverso la pressione di pochi tasti, inserendo all’istante il giocatore ospite nella propria partita.
Tecnicamente LEGO Lo Hobbit è con tutta probabilità il miglior titolo della serie visto finora su Playstation 4. Ricco di dettagli e minuzie grafiche, mantiene una definizione ed un framerate costante di 60FPS, salvo alcuni cali che possiamo comunque considerare più unici che rari. La profondità del campo visivo è ulteriormente aumentata, così come l’estensione degli ambienti esplorabili ed il numero di modelli poligonali su schermo, che raggiunge dimensioni davvero impressionanti. Nessun mirabolante effetto speciale, almeno non paragonabile all’alter ego su pellicola, ma alcuni particolari tecnici sono degni di nota, come la scomposizione in mattoncini degli oggetti più disparati o la creazione di molteplici marchingegni. Persino la parziale immobilità dei personaggi, dovuta alla loro composizione “plastica”, appare comica e riuscitissima.
Il tutto, manco a dirlo, esaltato dalle bellissime musiche orchestrali provenienti dalla colonna sonora del film ed il doppiaggio inglese con le voci del cast originale, in grado di donare quel pizzico di ufficialità sempre necessario in progetti con licenze di questa portata.
Peccato che il gioco sia di fatto privo del finale, atteso a ridosso dell’uscita del film nelle sale. Che Warner Bros. abbia deciso di spingere le vendite sfruttando il momento di massima attenzione mediatica è palese, ma non per questo giustificabile facendo uscire un prodotto privo dei consueti “titoli di coda”; si spera solo che l’espansione, una volta disponibile, sia a questo punto scaricabile gratuitamente.
In conclusione…
Ancora una volta TT Games riesce a sorprendere, portando sugli scaffali un videogame all’altezza dell’ultima fatica di Peter Jackson. LEGO Lo Hobbit segue la strada dei suoi predecessori, sfruttando le medesime meccaniche di gioco e migliorandole, dove necessario, di quel tanto da rendere il prodotto vario e vivace. Con le versioni LEGO di Thorin e la sua stramba compagnia, viaggerete per la Terra di Mezzo, incontrando le creature più strane e affrontando mille peripezie perseguendo un nobile obiettivo: tornare finalmente a casa.
Una lunga e piacevole avventura dai toni epici, ricca di sfaccettature e contenuti che accontenteranno anche il fan più esigente. Nonostante la formula di gioco sia sempre la stessa, il titolo diverte e appassiona anche chi ha avuto più volte a che fare con il brand; merito del team di sviluppo che ormai padroneggia i videogiochi a marchio LEGO con imparagonabile talento, ma soprattutto merito di una storia straordinaria che da decenni non smette di far sognare generazioni di lettori.
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