News 24 Gen 2014

L’era del “videogaming facilitato”?

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Storie di rabbia e frustrazione…

Bene bene, lunedì abbiamo tirato le somme di ciò che pensavate riguardo all’argomento “emozioni” correlato all’eterna sfida Rétrogaming vs Moderngaming e questo venerdì abbiamo deciso di continuare sulla medesima linea, forse però “svecchiandoci” un po’…

GnQ Easy Text 1Quest’oggi pomeriggio mi sono trovato a giocare con una polverosissima PSOne con all’interno Warzone 2100, gioco che, per chi non lo conoscesse, è uno strategico in tempo reale ambientato in un’era futuristico-apocalittica, in cui il recupero delle vecchie tecnologie è di vitale importanza per il ritorno in auge dell’umanità. Tra il montaggio di un nuovo cannone da 120mm sul cingolato e qualche scontro a fuoco, mi è capitato parecchie volte di fallire nonostante la tattica studiata minuziosamente e mi è sorta una domanda: ma quanto è difficile ‘sto gioco?

Ok, non prendiamo però la mia esperienza videoludica odierna nel dettaglio (NdZack ovvero che talvolta son proprio “Nabbo”), ma per quella che è: i videogame passati erano più difficili? Dovevate impegnarvi di più rispetto ai titoli di adesso? Qui non si parla di settare un titolo alla difficoltà massima oppure di attivare bonus o malus per complicarvi la vita, ma del fatto che sia necessario seguire la trama, sudare sul pad anche a difficoltà base e di dover ripetere la medesima sfida quasi all’infinito. La frustrazione fa spesso capolino anche nei giochi di adesso o siamo nell’era del “videogaming facilitato”?

Vi lasciamo al sondaggio, attivo fino all’ultimo minuto di domenica 26, e aggiungiamo una domanda dalla risposta libera: qual’è stato il gioco in assoluto più difficile che avete giocato?

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