Colonia– Quando abbiamo giocato Before the Storm non ci aspettavamo una nuova avventura nei panni di Chloe, scoprendo il suo passato e vivendo la sua “storia” con Rachel Amber. Ad onor del vero finito Life is Strange non ci aspettavamo che Dontnod ci riprovasse, con nuovi personaggi e una nuova storia.
Eppure dopo circa 3 anni eccomi qui a parlare di Life is Strange 2, un nuovo capitolo in questo piccolo “universo” che Dontnod e Square Enix hanno creato, che ci metterà nei panni di Sean e Daniel, due fratelli i cui destini sono strettamente intrecciati. Durante la Gamescom ho avuto modo di provare la prima sezione del primo episodio, in uscita il prossimo 27 Settembre su (quasi) tutte le piattaforme.
Pad alla mano il feeling è stato subito quello giusto, siamo di fronte ad un vero e proprio seguito in quel senso. L’HUD, l’esplorazione e l’interazione con gli oggetti sparsi per le ambientazioni sono esattamente come le ricordavamo, con vignette stilizzate a suggerire qualsiasi possibile approccio da parte del giocatore. L’inizio del gioco è un lento avvicinarsi alla quotidianità della famiglia Diaz: i due fratelli e il papà si contendono un dolcetto, lasciando spazio a un generale senso di empatia e affezione che fin dai primi minuti ci fa sentire vicini i personaggi.
Daniel è un bambino di 9 anni e si comporta come tale, con parentesi buffe e esilaranti nei confronti del fratello. Sean dal canto suo ha 16 anni ed è in piena fase adolescenziale, tant’è che durante questa sezione in casa dovremmo raccogliere “materiale” (bibite, cibo e magari un modo per fumare della buona erba?) per affrontare un party. Esplorare la casa della famiglia Diaz, in puro stile Life is Strange, significa scoprire piccole storie e retroscena sui suoi personaggi. Disegni, ricevute e qualsiasi cosa gli sviluppatori vogliano farci scoprire.
La misteriosa assenza della figura materna, oppure la critica sociale all’America moderna, con documenti che suggeriscono qualche problema d’immigrazione per i Diaz, che hanno origini messicane. Dontnod non ha paura di raccontare tutto il necessario per offrire una storia complessa e dei personaggi caratterizzati, e la prima impressione giocando questa demo è che tutte le carte siano in regola per regalare emozioni fin dal primo istante. I dialoghi sono naturali e ben scritti, e la selezione legata a cosa dire e come rispondere ci mette sempre di fronte a scelte interessanti, a risposte ricche di sfumature che rispecchiano, magari, la personalità di chi impugna il pad.
Ad esempio io ho scelto di mentire al buon papà in merito alle “cose di Halloween” che avrei portato alla festa: perché il Signor Diaz è tutt’altro che scemo, Sean ha guadagnato solamente 20 dollari. Chissà se un differente approccio avrebbe pagato (letteralmente) rispetto a questo, ma è sempre confortante come tra scelte grandi e spaventose ci siano ancora quelle piccole e apparentemente insignificanti, ma che rendono più personale la nostra.
E’ difficile dire da questa sezione in che direzione andrà la storia, Life is Strange 2 mi ha emozionato alla fine di questa demo con un risvolto narrativo inaspettato e inquietante, completamente diverso da quello di Max Caufield, ma allo stesso tempo emotivamente potente e ben costruito. Regia, musica e dialoghi sono al servizio della storia, che ha ancora qualche asso nella manica da svelare. C’è un potere forse, e una fuga che vedrà Daniel e Sean scappare da un fato ingiusto e incerto.
Se da un lato il mio cuore si è sentito a casa e ha sussultato in più di un’occasione, è anche vero che le incognite sono ancora tante. L’interazione nei dialoghi appare superiore, con la possibilità di cambiare alcune opzioni durante i dialoghi, come accendere una lampadina o prendere appunti su un post it. Allo stesso tempo non ho visto nessuna novità nei primi, come ad esempio fu per la meccanica del Back Talk di Before the Storm o col riavvolgimento del tempo di Max. La sezione era breve e introduttiva certo, ma la speranza è che Dontnod non abbia osato solo in termini narrativi e di personaggi, ma anche da un punto di vista più ludico.
Vedere Life is Strange 2 è stato esaltante e entusiasmante perché Dontnod sembra tornata a fare quello che sa fare meglio: raccontare storie. Storie semplici, umane e quotidiane che però nascondono tantissimi dettagli e emozioni, pronte ad essere svelate ai giocatori più pazienti.
Le interazioni tra la famiglia Diaz, seppur brevi, mi hanno mostrato dei personaggi a cui mi affezionerò facilmente e verso cui probabilmente vi affezionerete anche voi. Sean e Daniel sono fratelli, e il loro legame avrà un ruolo importantissimo in questa storia. Cinque episodi del resto sono tanti, nonostante le incognite che li caratterizzano. Che ruolo avrà Captain Spirit e rivedremo in qualche modo Max? L’attesa è ancora lunga per poter rispondere a queste domande.