27 Set 2018

Life is Strange 2: Episodio 1 “Roads” – Recensione

Dopo la tempesta di Arcadia Bay e quella di Chloe Price, Life is Strange 2 ha raccolto il testimone per passarlo a nuovi personaggi e ad una nuova storia.

Tre anni dopo che quella farfalla mosse le sue ali blu vicino Max Caufield in quel bagno della Blackwell Academy, Dontnod è ritornata decidendo di raccontare una storia senza riavvolgimenti del tempo e paradossi temporali.

Tre anni dopo, il peso delle aspettative per una seconda stagione di Life is Strange 2 però si è fatto pesante, quasi gravoso per un team che è sempre stato creativamente libero di sperimentare e di dare voce ai propri personaggi secondo una visione chiara e personale.

Benvenuto a Sean e Daniel quindi, i protagonisti di questa nuova avventura episodica: il primo episodio è finalmente tra noi e l’ho giocato chiedendomi spesso se Arcadia Bay potesse essere dimenticata così facilmente.

Spesso diamo troppo peso ai ricordi, e vivere nel passato può essere pericoloso. Ho deciso di guardare al futuro e di giocare questo primo episodio “Roads” a mente libera, e proverò a spiegarvi (senza spoiler) perché dovreste anche voi.

Siamo a Seattle, l’autunno abbraccia le strade di questa periferia americana con i suoi colori, Halloween è alle porte. Da buon teenager quale è, Sean si fa strada per la casa raccogliendo il possibile da portare ad una festa. Lyla, la sua migliore amica, è uno dei primi personaggi con cui interagiremo, magari davanti ad una sigaretta, se vogliamo.

L’idea è quella di fare colpo su una ragazza, con l’aiuto di alcol, fumo e di qualche assist ben piazzato dalla nostra sagace e simpatica amica. Ma entrati in casa, siamo accolti da una scenetta che emana l’aria di Life is Strange da ogni dialogo. Una diatriba su una merendina, la preferita di Daniel, fratello minore dalla chiacchiera facile e dal carattere vispo. A supervisionare il tutto c’è il loro papà, il giudice della famiglia Diaz. A seconda della vostra scelta, quel cioccolatino potrete papparvelo voi o lasciarlo al vostro fratellino.

Nella sua mondanità, questo primo episodio è un piacevole ritorno a casa

Dialoghi semplici e una scrittura estremamente intima ci presentano la famiglia Diaz in pochi minuti, riuscendo già dai primi momenti a farci sentire vicini i personaggi di Sean e Daniel, il loro rapporto e l’urgenza e l’impulsività di un ragazzo di sedici anni rispetto all’ingenuità di un bambino di nove.

Esplorare la casa della famiglia Diaz significa navigare tra i dettagli che Dontnod ha deciso di mostrarci, dai sacrifici che il padre single ha su di sé per permettere ai due fratelli di avere una vita normale, a una madre inspiegabilmente assente, ma ad una famiglia che nonostante tutto è normale, e si prepara ad Halloween buttando qua e là per casa qualche brutta decorazione impolverata.

Life is Strange 2 è come lo ricordavamo: si osservano gli oggetti e a volte si interagisce con essi, si scoprono cose attraverso la voce interiore di Sean, il nostro protagonista. Si parla molto, con il papà e con Daniel, facendo fin da subito scelte che segneranno la nostra avventura, come rubare 10 dollari dal barattolo dei risparmi. Nella sua mondanità, questo primo episodio è un piacevole ritorno a casa.

Ma una tragedia, un incidente con la polizia sul cortile della famiglia Diaz rende questo Halloween più spaventoso di qualsiasi costume, costringendo Sean e Daniel a fuggire: la meta incerta così come il loro futuro, o come il misterioso potere che sembra aver inspiegabilmente travolto le vite dei due fratelli. Roads è, proprio come il titolo suggerisce, un racconto di strade.

Perché se quella che avranno Sean e Daniel è una, noi giocatori di strade ne avremo tante. Life is Strange 2 inizia proprio qui, e la differenza la si fa fin da subito, con ripercussioni che avremo nei prossimi 4 episodi. Interagire con Daniel è il fulcro di questa nuova avventura, ed è questo il “gameplay”, tra le altre cose, in quanto ci saranno tante azioni che potranno essere fatte con lui: giocare a nascondino, mandarlo ad elemosinare verso una famiglia impegnata in un picnic, mantenere una promessa, e semplicemente mostrargli come dovrebbe comportarsi in alcune situazioni.

Come sa chi, tra chi mi sta leggendo in questo momento, ha un fratello o una sorella minore, è difficile dare il buon esempio: io ho una sorella minore e i dieci anni che ci separano mi rendono a volte faticoso capire come dovrei comportarmi. Sono sicuro che tantissime volte ho detto qualcosa di sbagliato, mentre altre le avrò involontariamente mostrato la giusta via. Chissà se per il Daniel della mia storia sarò stato un buon fratello, se l’avergli comprato il cioccolatino che mi aveva chiesto avrà ripercussioni sul futuro, o se l’averlo spronato a vincere un giocattolo in una di quelle macchinette col braccio meccanico gli avrà insegnato a credere in sé stesso.

Interagire con Daniel è il fulcro di questa nuova avventura

Ciò che è certo è che l’avventura on the road di Sean e Daniel, che si dipanerà nel corso di un anno, ha il sapore di qualcosa di vero. Dialoghi naturali e spesso intelligenti ci mostrano un rapporto in pieno divenire, nelle difficoltà e nei momenti spensierati di essere persi in un mondo più grande di loro. I pregiudizi, il razzismo e l’abuso di potere dei grandi verso due giovani esseri umani. Loro sono messicani, e l’America moderna per loro è un posto leggermente più complesso.

Le persone si sentono in diritto di ergersi su questo fantomatico muro (knock knock, Trump ndr), e chiunque sia al di sotto del loro sguardo non è che uno sporco ladro, un criminale. Life is Strange 2 non ha paura di essere politico: “Tutto è politico” dirà un personaggio, ed è giusto che anche l’opera di Dontnod percorra questa strada; a volte lo fa con intelligenza e classe, altre volte cade un po’ a faccia a terra perdendo di efficacia.

Grandi passi in avanti sono stati fatti anche nel motore grafico, un Unreal Engine che restituisce il look e il feeling della prima stagione dandogli però un aspetto più realistico. Le ambientazioni sono vive e vibranti, ricche di dettagli e di punti di interazione.

Ma soprattutto i volti e le animazioni sono finalmente migliorate, restituendo piccoli dettagli nei personaggi e nel modo in cui parlano che immergono ancora di più nella storia, grazie anche al fantastico doppiaggio inglese dei due protagonisti. La buffa faccia del piccolo Daniel quando interagisce col fratello è senza prezzo, e dà al personaggio una caratterizzazione maggiore. Brava Dontnod, questo sì che si chiama investire.

Conclusioni

Questo primo episodio di Life is Strange 2 “Roads” è un sì, perché racconta una storia familiare con cura e pathos, dalle piccole cose alle stranezze soprannaturali che questo potere darà ai due fratelli. Al centro c’è il loro rapporto, al completo servizio del giocatore: sarete voi a scegliere come relazionarvi con Daniel, come comportarvi da fratello maggiore.

Lo farete attraverso varie azioni, come partecipare alle sue richieste o semplicemente attraverso alcuni dialoghi di rara umanità, o ascoltarlo interagire con alcuni dei personaggi che incontreremo nel loro viaggio. Questo primo episodio è ricco di bei momenti, di emozioni semplici e spaventose che fanno da base per quello che vedremo nei prossimi episodi. Sean è diverso da Max: a lui piace disegnare; le sue fotografie sono disegni, momenti in cui saremo a contatto con i suoi pensieri; il suo diario non ha parole, ma scarabocchi con cui esternare la sua paura e la sua rabbia.

Life is Strange 2 è tutto nuovo, e lo dimostra in più di un’occasione, ma non ha perso un minimo del suo fascino. Il peso che grava su Dontnod è grande, così come quello che pesa sui fratelli Diaz: ed io non vedo l’ora di scoprire il loro finale.