01 Set 2017

Life is Strange Before the Storm – Episodio 1: “Svegliati” – Recensione

Life is Strange Before the Storm, è il titolo di una storia che va a farsi spazio prima delle vicende di Max dell’originale Life is Strange di Dontnod, quello che nel 2015 ha travolto noi, in una tempesta, mostrandoci le potenzialità di una narrazione che andasse nel vivo di problemi reali, di una normalità anormale che voleva raccontare qualcosa di semplice, dell’ineluttabilità del destino e dell’importanza delle parole nelle relazioni umane.

Così a due anni di distanza, siamo di nuovo qui in compagnia di Chloe Price: stavolta al timone non ci sono i creatori originali, ma i Deck Nine, un nuovo studio di sviluppo che è stato incaricato di raccontare una storia passata, che in molti avrebbero probabilmente preferito lasciare all’immaginazione degli utenti, ma che gli autori del team hanno invece accolto con ambizione, umiltà e un pizzico di follia. Perché mettere i piedi in quelle scarpe non è certo facile, e riavvolgere il tempo come Max non è possibile. Un eventuale fallimento potrebbe costare caro, e Square Enix e Deck Nine lo sanno bene: con la consulenza creativa dell’originale doppiatrice di Chloe, Ashly Burch, gli autori hanno ridato vita alla ragazza dai capelli blu, ed è proprio come la ricordavamo. Forse.


! Nel rispetto della vostra fruizione dell’episodio, questa recensione è priva di spoiler !

Life is Strange Before the Storm

Ambientato ben tre anni prima degli eventi della nostra cara “Maxine”, Chloe ha sofferto una grave e incolmabile perdita, di quelle che sconvolgono un’intera esistenza, contorcono le budella e ci mostrano il vero peso della sofferenza umana. E’ un’adolescente che vive la sua vita sul filo del rasoio, nel disinteresse di ciò che la circonda, nel conflitto con chi è più grande di lei e dovrebbe mostrarle la strada, quella che è ancora davanti a lei nonostante tutto. Life is Strange Before the Storm, in questo primo episodio “Svegliati”, racconta della solitudine e dell’abbandono: ed è attraverso le pagine del diario di Chloe, dedicato alla sua vecchia amica Max che lo capiamo, dal suo rivolgersi a lei con aria di sfida, nel nascondere l’amarezza di una mancata risposta.

Lo capiamo interagendo con la cassetta delle lettere: vuota, perché non c’è amore per Chloe Price ad Arcadia Bay, solo lo sconforto. Solo un corvo che la fissa, le mostra la via e le appare durante le terribili visioni dell’incidente che le ha portato via una delle persone più care al mondo. Life is Strange Before the Storm riapre vecchie ferite, ma lo fa in modo magistrale: il cambio di prospettiva verso il personaggio di Chloe rende la narrazione intensa, e permette di comprendere ora più che mai il suo personaggio, le sue reazioni e paure. Non sono poche le scene a lei dedicate, da sola, che mostrano il fianco a tutte le sue debolezze: c’è grande potenza nella scrittura del team di Deck Nine, a livelli tali che oseremmo addirittura avanzare affermazioni importanti come “è a tratti meglio dell’originale”, nel dipingere i personaggi ed i loro sentimenti. La scrittura è più realistica, naturale, e va ad arricchire il lavoro di Dontnod in modi inaspettati.

Life is Strange Before the Storm parla ancora una volta di personaggi reali: loro non hanno nulla da salvare se non loro stessi

E poi c’è lei, Rachel Amber, la ragazza che nell’originale Life is Strange aveva sconvolto le vite di Arcadia Bay, e quella di Chloe. Qui la conosciamo per la prima volta, proprio come la nostra protagonista, e restiamo incantati dalla bellezza magnetica del suo personaggio. Ci travolge come un vento gelido, proprio come il Prospero che impersona nella rappresentazione de “La Tempesta” di Shakespeare. Life is Strange Before the Storm approfondisce in questo primo episodio il loro legame nascente. La regina di Blackwell Academy e la teppista, quella che fuma erba e va ai concerti superando i binari di un treno in corsa.

Prima della tempesta ci sono loro, due giovani donne forti e vulnerabili in due modi diversi, ma entrambi bisognose dell’altra. Gli autori ci mostrano la potenza di un incontro, e di quanto la vita di una persona possa cambiare grazie ad esso. Life is Strange Before the Storm parla ancora una volta di personaggi reali: loro non hanno nulla da salvare se non loro stessi, e per farlo si guardano negli occhi, parlano, agiscono impulsivamente, piangono. Sono gli “eroi di tutti i giorni”, quelli che spesso non hanno storie a loro dedicate, e di certo non riavvolgono il tempo.

Life is Strange Before the Storm

Nella mancanza della componente temporale si vede tutta l’audacia del team di Deck Nine: qui le scelte hanno un peso costante certo, proprio come allora, ma l’atto decisionale è irreversibile, e non ci può essere ripensamento. Ma non per questo mancano novità sostanziali. E’ vero, Life is Strange Before The Storm è estremamente derivativo in termini visivi e di gameplay e struttura dei dialoghi rispetto all’originale, ma c’è un’interessante aggiunta, pensata espressamente per Chloe, che arricchisce le possibilità offerte ed è perfettamente coerente col personaggio.

Questo primo episodio è pura bellezza

Stiamo parlando del sistema “Backtalk”, che le permette di superare alcune situazioni usando la sua arguzia: si tratta di un sistema di dialoghi a tempo, dove dovremmo rispondere “a tono” a seconda di ciò che il nostro interlocutore sta dicendo. In caso di riuscita, avremmo situazioni a nostro favore, ma le conseguenze sono sempre dietro l’angolo, e sempre inaspettate. Ma il fascino di queste avventure è anche questo, no?

Un fascino, quello dell’originale, che passava per le sue musiche e per le sue atmosfere. Questa volta a comporre la colonna sonora originale ci sono nientemeno che i Daughter, una band folk britannica piuttosto famosa, che ha messo se stessa nell’accompagnare il viaggio di Chloe. E il risultato è pura poesia, che va a suggellare la grande bellezza registica del team, e più in generale un’atmosfera che sprizza “Life is Strange” da ogni albero, strada o personaggio di Arcadia Bay. Sono infatti tante le migliorie, anche grafiche: pur rimanendo fedele a quei colori e a quello stile grafico, i passi in avanti tecnologici nelle animazioni, nella definizione degli ambienti e dei personaggi e nell’illuminazione sono notevoli, e il sincrono del labiale col doppiaggio è finalmente alla portata del team (grazie Square Enix, anche per la traduzione italiana!), rendendo ogni scena coinvolgente e realistica.

Conclusioni

I Deck Nine non sono i Dontnod Games, ed è anche giusto così. Questa è dopotutto, l’inizio della loro storia, e della nostra in compagnia di Chloe, prima dei capelli blu, dei tatuaggi e quando il corvo la osservava ancora da lontano. La storia di “Svegliati”, questo primo episodio di Life is Strange Before The Storm attraverso una scrittura realistica, perfettamente in tono con l’atmosfera ed i suoi personaggi, ci ha ricordato l’importanza di un incontro, e di quanto nel tempo di una parola o di un gesto certe cose possano cambiare.

Ci ha anche ricordato che, dopotutto, siamo tutti lanterne sui laghi, qualcuno ha il potere di prenderci e appiccare un fuoco al nostro interno e lasciarci volare via. Ed è lì che inizia il viaggio, lì che il viaggio di Chloe ha inizio, finché la sua fiamma (come la nostra) non sarà destinata a spegnersi. E allora, nonostante un approccio piuttosto standard ai bivi narrativi e al genere, pur con l’ottima meccanica del “backtalk”, quello di Life is Strange Before the Storm è un inizio che merita di essere vissuto. Che siate fan dell’originale o curiosi della prima ora, nondimeno. Questo primo episodio è pura bellezza.

Nota editoriale. Alla luce della natura episodica del titolo in oggetto, la redazione di GameSoul ha preferito riservarsi l’assegnazione del voto all’episodio finale, per giudicarlo nella sua interezza come esperienza complessiva.

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