News 21 Dic 2017

Contro ogni logica, Zelda è il ragazzo: ecco le prove schiaccianti

Zelda è il ragazzo. No, inutile che argomentiate ulteriormente. Potete tranquillamente far star zitto il vostro dialogo interiore, perché oggi abbiamo le prove: Zelda è il ragazzo, non la Principessa.

No, non siamo impazziti. Vi stiamo semplicemente per raccontare ciò che è successo su Twitter negli scorsi giorni: un dibattito surreale, che ha coinvolto una autrice di un famoso programma televisivo statunitense, che aveva come unico scopo convincere ogni singolo giocatore sul planisfero che sì, Zelda è effettivamente il ragazzo. Prendetevi dieci minuti per approfondire questa ennesima perla di Internet.

Tutto comincia 10 giorni fa, quando Ariel Dumas (scrittrice dello show) pubblica una clip di gioco di The Legend of Zelda: Breath of the Wild che ritrae Link muovere le braccia completamente a caso. I brevi secondi di gioco sono accompagnati dal commento “Zelda cosa stai combinando”, scatenando immediatamente l’ilarità dei giocatori.

Quattro giorni dopo, Ariel difende la sua teoria. Il tweet di risposta ad un altro utente che la avvertiva dell’errore è semplicemente surreale. L’autrice chiede al ragazzo se è un neofito del gioco, dichiarando che sì, quella figura è sicuramente Zelda, con una tesi abbastanza schiacciante. Il suo nome è lo stesso del titolo.

A questo punto scatta il putiferio. Ariel Dumas cerca di difendersi in qualche modo, sfornando prove a sostegno della sua teoria. Secondo l’autrice il gioco si chiama “The Legend of Zelda” perché la leggenda riguarda una persona che affronta le avventura, salvando principesse, aggiungendo sicuramente che Link non fa queste cose.

Oramai la situazione è completamente sfuggita di mano. E iniziano una serie di fotomontaggi e prese per i fondelli che superano ogni limite. Ve ne lasciamo qualcuna poco più in basso.

Se Ariel Dumas stesse trollando gli utenti, non ci è dato saperlo. Quello che sappiamo però è che questo 2017 si chiude con una delle Internet fight più belle dell’anno. E di questo, ovviamente, ne siamo davvero lieti.


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