News 05 Ago 2014

Magic: 2015 – Duels of the Planeswalkers – Recensione

Riuscire a rinnovare un gioco non è cosa facile, specialmente quando le dinamiche fanno riferimento a delle regole già consolidate come quelle di Magic: The Gathering. A cadenza annuale, Stainless Games ci ripropone un nuovo capitolo della trasposizione videoludica di quella creazione di Richard Garfield, ma creare su console le stesse atmosfere del gioco cartaceo è un’impresa che spesso non entusiasma i fan.

Tuttavia, con l’accumulo di esperienza maturata con cinque episodi di Magic: The Gathering – Duels of the Planeswalkers, questo 2014 ha prodotto finalmente un titolo interessante che ci ripropone il solito gameplay, ma con delle novità davvero succulente. Così come già affermato dal Community Manager di Wizards of the Coast durante la nostra intervista all’evento di presentazione del gioco, Magic: The Gathering – Duels of the Planeswalkers 2015 accoglie le richieste dei fan e tra le grandi novità porta con sé anche la personalizzazione dei mazzi, che apre la strada ad un’esperienza sempre più completa ed avvincente.

In Magic 2015 ci caleremo nelle vesti di un viaggiatore del multiverso, una realtà composta da innumerevoli piani di esistenza differenti tra loro e popolati dalle più svariate creature. In qualità di planeswalker, uno dei pochi eletti capaci di attraversare i piani, ci renderemo presto conto di non essere i soli e il nostro potere sarà preda di altri nostri simili che spesso e volentieri non avranno buone intenzioni. Questa volta faremo subito conoscenza di Garruk Lingua Selvaggiaindiscusso antagonista di questo capitolo e uno dei planeswalkers più forti in assoluto. Garruk in realtà non è prettamente malvagio, ma in questo caso avremo a che fare con una maledizione che ha corrotto il suo corpo e la sua volontà e ciò vuol dire che ci darà la caccia per tutti i piani al fine di terminare la nostra vita.

Il preambolo narrativo offerto dai Wizards of the Coast funge da espediente per portare avanti i numerosi scontri che il giocatore affronterà nella campagna principale. Inizialmente bisognerà confrontarsi con un esaustivo tutorial capace di riempire le lacune dei giocatori più inesperti: il titolo non è mai troppo tecnico ed ogni termine vagamente specifico viene prontamente spiegato da un box informativo o da una voce che ci spiega le azioni da compiere nei vari turni. Il primo livello, perciò, consisterà di cinque sfide in cui apprenderemo le basi sull’uso del mana e delle terre per poi passare via via a cose più complesse come il combattimento tra creature e l’uso di incantesimi, stregonerie ed istantanei. Tuttavia, se siete già esperti del meccanismo del gioco, potrete saltare il tutorial e dirigervi al primo vero scontro.

Una volta terminato l’apprendimento delle regole, prima di passare ad incontrare gli altri sfidati virtuali, il gioco ci fornirà dei mazzi precostruiti sulla base delle combinazioni dei nostri colori di mana preferiti. Naturalmente, questi mazzi sono formati da carte relativamente comuni che non rappresentano una sfida per gli avversari mossi da una discreta intelligenza artificiale. Potremo arricchire la nostra collezione di carte vincendo gli incontri e passando attraverso i cinque piani astrali previsti dal gioco: ogni piano astrale è un livello in cui saremo chiamati a batterci in cinque diverse sfide, ma potremo ripetere più volte dei singoli scontri solo per poter fare esercizio. Nonostante ci siano tre livelli di difficoltà, Mago/Arcimago/Planeswalker, spesso l’incontro finale di ognuno dei cinque piani è fin troppo difficile da affrontare con il mazzo di partenza e da qui deriva la necessità di utilizzare il nuovissimo deck builder, vera innovazione della versione di quest’anno, per poter modificare il nostro stile di gioco aggiungendo alla scelta delle carte quelle che abbiamo conquistato grazie alla nostra esperienza sul campo di battaglia.

Ogni vittoria ci offrirà di aprire un booster pack contenente delle nuove carte che andranno ad aggiungersi alla collezione globale. Ogni booster regalerà in modo casuale carte comuni, carte non comuni o carte rare, esattamente come quando si scarta una bustina della controparte cartacea. Pur non donando la stessa sensazione che si riceve nell’aprire un booster vero e proprio appena comprato in un retailer, l’ottenimento di una carta virtuale offre comunque le sue soddisfazioni.

Nel momento in cui vogliamo modificare il deck, attraverso un intuitivo menu dai tratti minimal potremo selezionare il deck builder, uno strumento che ci permetterà di modificare ogni aspetto della nostra strategia. Questa volta, però, il tool non limiterà il giocatore a scegliere le carte previste per i vari pre-built decks, ma gli consentirà di scegliere ed aggiungere qualsiasi carta in suo possesso e contenuta nella collezione. Finalmente, i Wizards ci hanno permesso di apprendere dai nostri errori e di sperimentare i nostri approcci personali al gioco. Nonostante ci sia da gridare al miracolo per questa libertà, la costruzione esige un bel po’ di tempo ed abilità, e soprattutto di molti combattimenti per sbloccare le carte più succulente.

Sempre all’interno della fine sezione del builder, delle semplici infografiche mostreranno sempre i dettagli del mazzo man mano che questo viene modificato ed i più esperti potranno trovare utile il confrontarsi con le statistiche, in modo tale da poter scegliere strategie più appropriate sulla base del proprio stile di gioco personale. Costruire il mazzo cercando di bilanciare i parametri di forza, sinergia, velocità e controllo richiede una conoscenza approfondita del sistema di Magic, però se volete delegare all’intelligenza artificiale il compito di farvi un deck, c’è anche l’opzione di costruzione automatica, che tenterà di creare un mazzo quantomeno accettabile. Ed il termine “tenterà” risulta appropriato, poiché a giudicare dall’esperienza fatta con il builder automatico, esso non è capace di creare un deck bilanciato e tende a considerare solo uno dei quattro parametri: ad esempio, abbiamo provato a costruire automaticamente un mazzo, ma il risultato ha prodotto qualcosa di inapplicabile che possedeva solo un’elevata forza e dei punteggi scarsissimi di sinergia e velocità.

La collezione verrà ampliata col tempo, spesso ripetendo più volte gli scontri più semplici solo per poter vincere nuove bustine. Eppure, se vogliamo movimentare un po’ il gioco ed accedere a delle carte un po’ più sofisticate, sempre attraverso il menu si può accedere allo Store. Nel negozio potremo comprare con soldi reali delle carte foil o dei booster premium, così da usufruire di un parco carte più numeroso per creare svariate possibilità di personalizzazione del proprio gioco.

Quando si parla di Magic non si può escludere in alcun modo la sensazione evocata dal duello con le carte. La grafica di gioco tenta di riprodurre discretamente la sensazione che si ha quando ci si siede dinanzi alla plancia, ma la differenza è palpabile e talvolta le animazioni troppo lunghe e ripetitive potrebbero annoiare il giocatore. Anche il comparto sonoro non eccelle, salvo quelle volte in cui vuole sottolineare gli effetti delle magie, ma possiamo perdonare queste mancanze poiché l’importante è che Duels 2015 sia capace di riproporre efficacemente l’esperienza cartacea su uno schermo.

In conclusione…

Magic: The Gathering – Duels of the Planeswalkers 2015 riesce nel suo intento di proporre un’alternativa digitale al famoso gioco di carte collezionabili. L’introduzione del deck builder, finalmente, rende l’esperienza più godibile e personalizzabile, ma non sono state aggiunte altre migliorie all’intero sistema che ormai rimane invariato da anni. La lenta ma continua evoluzione del titolo fa pensare (e sperare) che con il passare del tempo possa raffinarsi maggiormente anche grazie all’introduzione di quelle feature a lungo richieste dall’intera community di amanti di Magic.

Voto: 6,5/10

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